Il 9 settembre 2022, con nota 2116 a firma del Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, Dr. Stefano Versari, il Ministero dell’Istruzione ha emanato le prime indicazioni riferite all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria in applicazione di quanto disposto dalla legge n. 234 del 2021 (art. 1, commi 329 e seguenti) chiarendo come procedere per l’attuazione nelle classi quinte da parte di docenti specialisti nel corrente anno scolastico 2022/2023.
Un sogno che si avvera
Solo un anno fa l’iter legislativo (cfr. DDL n. 992) che era allo studio della VII Commissione del Senato e che delegava il Governo a deliberare sulla specifica materia d’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, faceva ben sperare a tanti diplomati ISEF e laureati in Scienze Motorie che quello che appariva una chimera poteva presto diventare realtà.
In un mio precedente articolo sulla tematica pubblicato il 14 novembre 2021su Scuola 7-259, terminavo con questo augurio: “La bacchetta di una fata morgana ci fa ben sperare che nella vita non bisogna mai perdere la fiducia. Dal 1986, anno in cui terminavo il mio corso di studi all’ISEF di Napoli, sono trascorsi solo 35 anni. Ma mai dire mai: nei prossimi mesi, finalmente in tanti, potremmo gioire che quel che un tempo era un sogno, forse, presto diventerà realtà!”
Chi appartiene al mondo dello Sport sa che i sogni appartengono ai vincitori e che non ci si deve arrendere mai dinanzi a nessun limite se si vogliono realizzare i propri sogni.
Il 30 dicembre 2021, la legge n. 234 trasformava il miraggio in oasi e molti che erano increduli vedevano che il sogno stava diventando tangibile: finalmente diventava obbligatario che i docenti specialisti insegnassero educazione motoria nella scuola primaria. Si riconosceva in tal modo l’indiscussa importanza dell’educazione motoria per lo sviluppo psicofisico delle bambine e dei bambini italiani.
Uno snodo strategico per potenziare i linguaggi
Tanti anni di progetti nazionali di potenziamento e di valorizzazione delle attività motoria, realizzati a favore degli alunni della scuola primaria, hanno rafforzato la considerazione che la cultura e la pratica del sapere motorio dovessero essere considerati snodi strategici per altri linguaggi, per altre discipline e per altre educazioni.
Del resto l’educazione motoria era già stata inserita nelle indicazioni nazionali entrate in vigore con il decreto ministeriale n. 254/2012, una scelta che riconosceva quanto fosse importante per l’apprendimento. In modo particolare l’educazione motoria costituisce uno stimolo per la strutturazione dello schema corporeo, per l’insegnamento delle regole, per l’acquisizione delle responsabilità, per la trasmissione di valori: stima, amicizia, altruismo, lealtà, rispetto, fair play. Comportamenti che sono alla base della convivenza civile.
Un insegnamento da inserire a pieno nel curricolo della scuola primaria serve per valorizzare le competenze che si acquisiscono con la pratica specifica. È un riconoscimento dell’importanza della competenza del docente: se questa disciplina viene affidata, infatti, a personale in possesso di titoli, si ha una maggiore garanzia che tale insegnamento porterà al conseguimento nei giovani di comportamenti e di stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute, al benessere psico-fisico e al pieno sviluppo della persona.
Con questa nuova misura, dunque, l’educazione motoria si consolida maggiormente. La sua importanza è stata riconosciuta anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dove sono state previste diverse azioni per potenziare le infrastrutture, per lo sport e per favorire l’insegnamento delle attività sportive a cominciare proprio dalle prime classi delle scuole primaria.
Un inserimento graduale a partire dalle quinte classi
La legge n. 234/2021 aveva già previsto una graduale introduzione dello specifico insegnamento nella scuola primaria da parte di docenti forniti d’idoneo titolo di studio e iscritti alla correlata classe di concorso «Scienze motorie e sportive nella scuola primaria». Erano già state indicate le classi quinte le prime ad essere coinvolte a partire dall’anno scolastico 2022/2023 e le classi quarte a partire dall’anno scolastico 2023/2024.
L’inizio graduale era necessario in attesa dell’indizione dello specifico concorso per titoli ed esame di abilitazione rivolto al personale docente, interessato ad accedere ai ruoli dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, e in attesa della revisione complessiva degli stessi programmi di insegnamento.
I chiarimenti della nota ministeriale
Per apportare ulteriori chiarimenti è intervenuto lo stesso Ministero con la citata nota 2116, rispondendo ai tanti quesiti, dubbi e perplessità che provenivano dalle istituzioni scolastiche italiane e fornendo una serie di indicazioni su: l’orario, l’obbligo di frequenza, il curricolo, la valutazione, i supplenti.
Prioritariamente, difatti, il Ministero chiarisce che:
- a partire dal corrente anno scolastico, l’insegnamento dell’educazione motoria è affidato al docente specialista, fornito di idoneo titolo di studio, e va inserito nel curricolo della scuola primaria;
- la frequenza è obbligatoria (quindi né opzionale né facoltativa);
- le ore di educazione motoria sono aggiuntive all’orario ordinamentale di 24, 27 e fino a 30 ore della scuola primaria. Rientrano, invece, nelle 40 ore settimanali per gli alunni delle classi quinte che svolgono orario a tempo pieno e in queste ultime le ore di educazione motoria possono essere svolte in compresenza.
Nella nota si puntualizza altresì che le ore di educazione motoria sono da considerarsi sostitutive delle ore di educazione fisica finora previste nella scuola primaria e che prima erano affidate ai docenti di posto comune, che tali ore dovranno essere attribuite ad altre discipline del curricolo da individuare tra quelle obbligatorie previste dalle Indicazioni nazionali 2012.
La nota chiarisce ancora che in via transitoria e fino all’emanazione di specifici provvedimenti normativi, le istituzioni scolastiche sono tenute a rimodulare il Piano triennale dell’offerta formativa e il curricolo d’istituto inserendo per le sole classi quinte l’educazione motoria che prende come riferimento i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento della disciplina “educazione fisica” declinati nelle Indicazioni nazionali del 2012.
Docente specialista, team docente e valutazione
Si evidenzia anche che, dal corrente anno scolastico, i docenti specialisti fanno parte a pieno titolo del team docente della classe quinta cui sono assegnati e ne assumono la contitolarità con i docenti di posto comune e partecipano alla valutazione periodica e finale degli apprendimenti della classe. In via transitoria, difatti, la valutazione dovrà essere esplicata nelle modalità definite dal decreto legislativo n. 62/2017 e dall’ordinanza ministeriale n. 172/2020 avendo cura di individuare gli specifici obiettivi di apprendimento da riportare anche nel documento di valutazione. I docenti specialisti di educazione motoria dovranno partecipare alla predisposizione della certificazione delle competenze rilasciata al termine della scuola primaria, come previsto dal decreto ministeriale n. 742/2017.
Vengono infine esplicitate le tipologie di contratti che possono essere stipulati, gli incarichi a tempo determinato da attribuire, le supplenze da conferire.
Un augurio
Il mio augurio va ai cari colleghi specialisti. Parafrasando le parole di papa Giovanni Paolo II l’augurio è quello di “prendere in mano” l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria e di farne un capolavoro per i nostri alunni, futuri cittadini italiani. Buon anno scolastico mondo della Scuola.