Nuova strategia per i diritti dell’infanzia

Conferenza di lancio ad alto livello a Roma

Presso il Centro Congressi dell’Ergife Palace Hotel a Roma, nei giorni 7 e 8 aprile scorsi, si è svolta la “Conferenza di lancio ad alto livello” della nuova “Strategia per i Diritti dell’Infanzia 2022-2027”. L’evento è stato organizzato dal Consiglio d’Europa, unitamente alla Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri e al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Oltre l’orizzonte: una nuova era per i diritti del bambino

Questo è il titolo emblematico della conferenza di presentazione della “Strategia di Roma”[1], adottata dal Comitato dei Ministri il 23 febbraio scorso e che guiderà il Consiglio d’Europa, tutti gli Stati membri e i partner internazionali e nazionali nel raggiungimento, entro il 2027, degli obiettivi strategici individuati per promuovere e proteggere i diritti dell’infanzia.

È stata un’occasione di confronto e di scambio, che ha consentito ad alti rappresentanti degli Stati membri e di altre organizzazioni internazionali di illustrare le proprie proposte per l’attuazione dei diritti dei bambini nel corso del prossimo sessennio, assicurando l’impegno necessario per l’implementazione della Strategia. Hanno partecipato alla conferenza di lancio anche giovani delegati di diversi Stati membri del Consiglio d’Europa che hanno contributo alla stesura del testo. Ulteriori partecipanti sono stati alcuni difensori civici, un certo numero di rappresentanti della società civile ed esperti internazionali di diritti dell’infanzia.

Sono stati due giorni di lavoro molto intenso, con sessioni in plenaria in diretta streaming e quattro sessioni tematiche, ognuna delle quali suddivisa in due parallele “conversazioni approfondite”, durante le quali i partecipanti sono stati invitati a dialogare e ad elaborare in maniera congiunta una guida per l’azione governativa e intergovernativa.

È stata un’opportunità di scambi mirati e che ha tenuto inevitabilmente conto delle situazioni contingenti, contribuendo ad una riflessione maggiormente finalizzata per attualizzare operativamente la nuova Strategia, che fa seguito ad altre adottate dal 2009 ad oggi.

Le precedenti Strategie nel quadro di un apposito Programma UE

La “Strategia di Roma” rappresenta la quarta edizione di altri testi similari, adottati nell’ambito del programma “Costruire un’Europa per e con i bambini”, che il Consiglio d’Europa ha avviato a Monaco ad aprile 2006. Con tale programma è stata posta particolare attenzione alle persone con minore età, con la consapevolezza che «il Consiglio d’Europa è l’organizzazione intergovernativa europea più adatta ad affrontare in modo adeguato ed efficace la questione dei diritti del bambino»[2]. L’intento prioritario è stato, da allora, sviluppare degli specifici strumenti per prevenire e combattere le diverse forme di violenza contro i bambini.

La prima Strategia è stata adottata a Stoccolma (2009-2011), prevedendo tre aree prioritarie di intervento: promozione dell’accesso dei bambini alla giustizia; sradicamento di ogni forma di violenza contro i bambini; partecipazione dei bambini e loro influenza nella società.

La successiva Strategia di Monaco (2012-2015) ha previsto, invece, di focalizzare l’attenzione intorno a quattro obiettivi:

  1. promuovere servizi e sistemi a misura di bambino (nei settori della giustizia, della salute e dei servizi sociali);
  2. eliminare tutte le forme di violenza contro i bambini (comprese la violenza sessuale, la tratta, le punizioni corporali e la violenza nelle scuole);
  3. garantire i diritti dei bambini in situazioni vulnerabili (come quelli con disabilità, in detenzione, in accoglienza eterofamiliare, i bambini migranti e le minoranze, compresi i bambini rom);
  4. promuovere la partecipazione dei bambini.

La terza Strategia (2016-2021) è stata adottata a Sofia nell’aprile 2016 ed ha individuato cinque aree di intervento:

  1. pari opportunità per tutti i bambini;
  2. partecipazione di tutti i bambini;
  3. una vita libera dalla violenza per tutti i bambini;
  4. giustizia a misura di bambino per tutti i bambini;
  5. diritti del bambino nell’ambiente digitale.

Gli obiettivi strategici per i diritti dell’infanzia del nuovo sessennio

La nuova Strategia è il frutto di un ampio processo di consultazione che ha previsto il coinvolgimento di governi nazionali, di organizzazioni internazionali e della società civile ed anche di oltre duecento (220) bambini e ragazzi provenienti da dieci Stati membri.

Sono stati individuati sei obiettivi strategici, dei quali alcuni sono in continuità con le aree prioritarie della precedente Strategia, mentre altri si riferiscono a nuove aree di intervento:

  1. libertà dalla violenza per tutti i bambini e le bambine;
  2. pari opportunità e inclusione sociale per tutti i bambini e le bambine;
  3. accesso all’uso sicuro delle tecnologie per tutti i bambini e le bambine;
  4. giustizia a misura di bambino/a per tutte le persone di minore età;
  5. dare voce ad ogni bambino/a;
  6. diritti dell’infanzia in situazioni di crisi e di emergenza.

Tra questi obiettivi, pur se tutti rilevanti, l’ultimo indicato risulta essere il più cogente: oltre ai cambiamenti climatici, la pandemia da COVID-19 e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia rappresentano delle situazioni di crisi ed emergenza che stanno mettendo maggiormente a rischio la sicurezza e la protezione dei diritti dei bambini.

I diritti dei minori in situazioni di crisi e di emergenza

Nel suo discorso di apertura, la Segretaria Generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha sottolineato quanto i diritti dei minori siano, ovviamente, più a rischio in situazioni di crisi e di emergenza. In particolare, il suo pensiero – come di tutti gli intervenuti a parlare – è stato rivolto alla critica situazione dell’Ucraina: «La crisi in Ucraina è devastante per milioni di persone, in particolar modo per i bambini. L’attuale aggressione da parte della Federazione russa ci obbliga a chiederci cosa possiamo fare per proteggere i minori nei conflitti armati e per garantire i diritti di tutti i bambini che sono sfollati o sono diventati migranti a causa delle violenze»[3].

I dati riferiti al mese di marzo sono molto preoccupanti: l’UNICEF riporta che sarebbero già due milioni i minori ucraini rifugiati in fuga dal loro Paese, per sfuggire alla guerra e alle sue nefaste conseguenze. La situazione diventa ogni giorno più grave e ad oggi si conta che già il 60% dei minori è stato costretto ad abbandonare la propria casa.

Anche Elena Bonetti, Ministra in Italia per le Pari opportunità e la Famiglia, che attualmente detiene la Presidenza del Comitato dei Ministri, ha ribadito che sono milioni i minori vittime di violenza, discriminazione, conflitti, povertà e abusi: «A loro e a tutti i bambini del mondo, è nostro dovere, in quanto governi e in quanto adulti, assicurare il pieno ed equo godimento dei diritti fondamentali, consentendo loro di creare un mondo all’altezza dei loro sogni e delle loro aspirazioni»[4].

Di certo, questi ultimi due anni – tra l’emergenza sanitaria pandemica e l’attuale conflitto in Ucraina ad opera della Federazione Russa – hanno messo a nudo un tallone di Achille di cui l’Europa ha dovuto prendere atto, non essendo anch’essa immune da crisi ed emergenze di simile portata.

Invero, la pandemia da COVID-19 ha inferto ad una percentuale altissima di bambini dell’Europa una crisi di salute pubblica, a cui, in molti casi, si è associata anche una crisi economica. Così come il conflitto in Ucraina sta generando la violazione dei diritti fondamentali, in particolar modo, delle persone di minore età.  

Rendere l’Europa più sicura per tutti i minori

È questa la nuova priorità del Consiglio d’Europa. Nelle due giornate di lancio della Strategia di Roma per i diritti dell’infanzia 2022-2027 si è molto dibattuto in merito. Particolarmente significativo, in tal senso, è stato anche il messaggio indirizzato alla conferenza da parte della first lady Olena Zelenska, letto dall’Ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk. Come si legge anche in un’intervista al quotidiano La Repubblica del 1° aprile scorso[5], la first lady ucraina è impegnata in prima persona, dalla località segreta dov’è rifugiata assieme a tutta la famiglia, per salvare minori dalla guerra, mediante l’organizzazione dei “convoy for life” che espatriano i bambini, soprattutto quelli malati. «I nostri temi ‘pacifici’ non sono scomparsi, sono solo cambiati gli accenti», sottolinea nell’intervista Olena Zelenska: «La barriera principale che stiamo superando è la guerra, stiamo combattendo contro questa violenza che ci arriva dai russi. E quando si tratta di cibo, la cosa principale è che ci sia per i nostri bambini. Metà dei bambini ucraini sono diventati sfollati interni, il loro diritto alla salute e all’istruzione è in pericolo. Poi dobbiamo proteggere i diritti dei disabili e proteggere le donne. Lo facevamo anche prima, adesso lo facciamo in situazione di guerra»[6].

Una delle sessioni di lavoro della conferenza di Roma, ha esaminato nello specifico come il Consiglio d’Europa, nell’ambito del suo mandato, può riuscire ad aiutare gli Stati membri a mantenere un sistema di protezione dei minori che sia effettivamente operativo e reattivo, includendo la protezione dai rischi specifici originati da conflitti armati.

Quattro tematiche per riflettere sui diritti fondamentali dell’infanzia

Nel corso della conferenza del 7 e 8 aprile scorsi, sono state affrontate in maniera approfondita quattro tematiche durante le sessioni di lavoro in parallelo:

  1. Rafforzare i sistemi di protezione dell’infanzia di fronte a situazioni di crisi;
  2. Sviluppare le capacità dei bambini e superare gli ostacoli al loro diritto alla partecipazione;
  3. Garantire la tutela dei diritti dei bambini in un mondo tecnologico in rapido cambiamento;
  4. Strategie nazionali per la prevenzione della violenza sui bambini.

In seconda giornata, in riferimento all’ultima tematica e nel corso della tavola rotonda sulla protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali online, è stato presentato dal Comitato di Lanzarote[7] del Consiglio d’Europa l’ultimo rapporto di monitoraggio su come rispondere alle sfide poste dalle immagini e/o dai video a sfondo sessuale autogenerati da minori. Il rapporto[8] esamina la situazione di 43 Stati europei che hanno aderito alla “Convenzione di Lanzarote” e sottolinea le modalità tese a migliorare il quadro giuridico, nonché a prevenire le forme di sfruttamento sessuale dei minori, avviando indagini e azioni penali e migliorando l’identificazione e la protezione delle vittime. Per la prima volta, si è favorita la partecipazione diretta al processo di monitoraggio di oltre trecento minori provenienti da dieci Stati membri ed è proprio su alcuni loro punti di vista che sono basate alcune raccomandazioni del Comitato.

I diritti dei bambini in azione

Il documento programmatico presentato durante la conferenza di lancio rappresenta ancora una volta uno strumento molto importante che mira a salvaguardare i diritti fondamentali dell’infanzia, proseguendo nel solco di quanto già tracciato fino ad oggi e prestando la massima attenzione a nuove sfide e nuove esigenze che meritano risposte coerenti ed efficaci.

Lo slogan che fa da sottotitolo alla nuova Strategia sintetizza questa prospettiva: da continua attuazione a innovazione congiunta.

Esso traccia l’orizzonte di senso degli impegni che tutto il mondo adulto deve assumere per dare concretezza a quanto riconosciuto in termini di “diritti dell’infanzia”.

Oggi, specialmente con il conflitto armato in atto in Ucraina, si tocca con mano la fragilità dei sacrosanti diritti da garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini.

C’è bisogno di un’azione compatta e decisa. C’è bisogno di grande senso di responsabilità. A partire da chi ha ruoli strategici di governo.

In quest’ottica, la Strategia di Roma ha un valore emblematico maggiore, richiamando tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa e tutte le organizzazioni nazionali ed internazionali a non abbassare la guardia, soprattutto in un momento storico così critico, che nessuno in Europa e nel mondo immaginava potesse essere vissuto ai nostri giorni.

Difendere e proteggere i diritti dell’infanzia oggi, significa anche investire in un domani in cui certi orrori e certe emergenze non si debbano ancora nuovamente affrontare.

È una dura sfida, ma nessuno può tirarsi indietro. Per il bene dell’infanzia di oggi e per il bene dell’intera umanità di oggi e di domani.


[1] Council of Europe, Strategy For The Rights Of The Child (2022-2027).

[2] COE – Programme Booklet IT – “Sette buone ragioni per Costruire un’Europa per e con i bambini”, p. 16.

[3] https://www.coe.int/fr/web/secretary-general/78/-/asset_publisher/4zZrzGpov7zD/content/high-level-launching-conference-for-the-council-of-europe-strategy-for-the-rights-of-the-child-2022-2027-?_101_INSTANCE_4zZrzGpov7zD_viewMode=view/

[4] https://www.coe.int/it/web/portal/-/children-s-rights-in-crisis-and-emergency-situations-a-new-council-of-europe-priority-for-2022-2027

[5] https://www.repubblica.it/esteri/2022/04/01/news/ucraina_olena_zelenska_first_lady-343754021/

[6] Ibidem.

[7] La Convenzione sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale ha previsto la creazione di un Comitato delle Parti, incaricato di vigilare su nodo cruciale, attraverso un monitoraggio sistematico quale una delle sue principali risorse. Il Comitato di Lanzarote (Comitato delle Parti della Convenzione del Consiglio di Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali) è l’organismo istituito per garantire l’effettiva applicazione della Convenzione del Lanzarote da tutte le parti in causa. È composto da rappresentanti delle Parti attuali e potenziali della Convenzione e valuta la situazione della protezione dei bambini contro la violenza a livello nazionale, sulla base delle informazioni trasmesse dalle autorità fonti nazionali e delle risposte a un questionario generale e ad un questionario tematico.

[8] https://rm.coe.int/factsheet-lanzarote-committee-key-monitoring-findings-on-the-protectio/1680a61c7c