Il 3 novembre scorso, nella bella cornice di Villa Piccolomini nel cuore di Roma, ha preso il via la prima edizione della “Settimana nazionale della RiGenerazione”. L’iniziativa, presentata dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dalla Sottosegretaria e Senatrice Barbara Floridia, nasce nell’alveo della attuazione del Piano “RiGenerazione Scuole, della transizione ecologica e culturale della scuola”.
Le date della svolta ambientale
La svolta ambientale della scuola italiana è partita ufficialmente il 3 novembre 2021 a Roma per proseguire il 5 novembre a Glasgow nell’ambito della COP26.
L’iniziativa di lancio del Piano si è svolta alla presenza di alcuni tra i numerosi partner istituzionali e della società civile che il Ministero ha coinvolto per avviare una collaborazione concreta con le scuole. A Glasgow, poi, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha aperto l’evento, che ha coinvolto tutti i Ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente, “Together for tomorrow: Education and Climate Action”, presentando il Piano. Le sue parole: “Possiamo raggiungere una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici e adottare modelli di sviluppo più sostenibili solo rafforzando le politiche educative. Per questo ci impegniamo a far sì che l’educazione allo sviluppo sostenibile diventi la spina dorsale dei percorsi di studio e che le scuole e gli ambienti di apprendimento siano maggiormente collegati al contesto naturale, economico e culturale del Paese”.
I collegamenti con l’Agenda 2030
Il piano “Rigenerazione scuole” vuole introdurre in modo strutturale nelle scuole italiane gli insegnamenti dell’Agenda 2030 per la formazione di nuove generazioni in grado di abitare il mondo in armonia con esso grazie alla costruzione di nuovi modelli sostenibili di interazione. E per fare questo mira a ri-generare le conoscenze, le abitudini, le infrastrutture ed il modo di vivere dei ragazzi e, quindi, della società tutta.
Una partenza incoraggiante
In questa prima edizione della Settimana Nazionale della RiGenerazione sono state già innumerevoli le istituzioni scolastiche che hanno risposto alla chiamata della nota n. 2289 del 13 ottobre 2021, con cui la Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico ha invitato le scuole a “promuovere azioni educative inerenti la sostenibilità ambientale” e a manifestare la propria adesione alla istituenda iniziativa del mese di novembre. Le scuole, che da anni si muovono silenziosamente ma assai operosamente, hanno avuto così l’opportunità di scendere in campo per dimostrare quanto la sensibilità ecologica sia una competenza agita, intorno alla quale si costruiscono innumerevoli esperienze che segnano, positivamente ed indelebilmente, la coscienza civica dei nostri ragazzi, cittadini del mondo. Sono pronte, altresì, a coniugare tale bagaglio di esperienze con uno sguardo al futuro per aiutare la transizione ecologica e culturale, consapevoli ormai di un nuovo concetto armonico di sviluppo sostenibile che si deve, conditio sine qua non, inquadrare nella sua tridimensionale portata economica, sociale e ambientale.
Una squadra con tanti partner
Se si scorrono le immagini della mappa interattiva pubblicata sul sito Ministero[1], è subito evidente l’ampia partecipazione delle scuole a questa prima edizione, segno tangibile che sentivano solo bisogno di essere messe a sistema, essere parte attiva e centrale di una comunità perché l’agire in autonomia non significhi, giammai, agire in solitudine!
Nel corso dell’evento di Villa Piccolomini molto interessanti sono state le numerose testimonianze dei partner che hanno presentato i loro contributi per la realizzazione del Piano.
Solo per citare alcuni degli interventi, il Generale di Corpo d’Armata, Antonio Pietro Marzo, Comandante Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri ha messo in evidenza il progetto “Un albero per il futuro”, la messa a dimora cioè degli alberi su tutto il territorio nazionale, scuole comprese. L’Ammiraglio Ispettore Antonio Basile, Vice Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera che ha presentato il progetto “Cittadinanza del mare”, per far diventare i ragazzi consapevoli dei danni al mare e della necessità di agire di conseguenza come cittadini attivi[2].
Serve una Green community
Primo elemento di qualità del piano è la creazione di una “Green Community” di Ri-generatori, una vera e propria rete, un network. A questa rete hanno aderito tantissime istituzioni, amministrazioni pubbliche, istituzioni culturali, scientifiche, di ricerca, organizzazioni nazionali ed internazionali, no profit e profit che hanno già negli anni collaborato e collaboreranno con il Ministero e tutte le scuole. Non sono collaborazioni occasionali ma, come si legge dal sito ufficiale del Piano, esse avranno il compito di supportare il mondo scuola nella realizzazione delle tematiche inerenti ai seguenti temi: “transizione ecologica, educazione civica, ambientale, alimentare, sviluppo sostenibile, salute e corretti stili di vita, anche collegate ai diversi contesti ambientali delle istituzioni scolastiche”.
Un piano sistematico per sfidare il tempo
La sistematicità con la quale innumerevoli esperienze si andranno a collocare in maniera strutturale all’interno del Piano RiGenerazione scuole, della transizione ecologica e culturale è un elemento di grande valore per il mondo della scuola che potrà contare su strumenti, risorse, supporti ed esperienze messi in campo dal Ministero. Queste misure dovrebbero essere sufficiente ad evitare il rischio dello spontaneismo, della frammentazione o della stessa perdita di tenuta nel tempo; più volte, negli anni, abbiamo visto come iniziative di gran pregio si siano esaurite, purtroppo, nell’arco temporale della “singola” esperienza, disperdendo preziose energie.
Comitato Tecnico Scientifico e Cabina di regia
Questa volta no, non sarà un “bla, bla, bla…” perché dalla lettura e dallo studio del Piano RiGenerazione emerge chiaramente un impianto scientifico organico che dispiegandosi su quattro direttrici – che divengono pilastri ed architravi portanti – rende realizzabili azioni durature e significative di grande valore e spessore, capaci di rigenerare il pensiero sulla sostenibilità per il lungo periodo. A garanzia della organicità e complessità del Piano che la sottosegretaria Floridia ha ideato, elaborato e fortemente voluto, vi sono un Comitato Tecnico Scientifico e una Cabina di Regia, Il primo, in coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e con le politiche europee in materia di transizione verde, ha il compito di studiare e proporre progetti, piani, programmi e iniziative volti a sostenere le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La Cabina di regia supporta l’Amministrazione per definire e strutturare le iniziative da realizzare.
La fuga in avanti dell’Italia
L’Italia è di fatto il primo paese ad avere un piano organico e strutturale per la sostenibilità con il quale, dice la Sottosegretaria Floridia, si va ad implementare la disciplina trasversale dell’educazione civica. Il Piano, infatti, supporterà le scuole nel lavorare sul settore dell’educazione ambientale ricompreso nell’Educazione civica. L’augurio è che la scuola italiana partecipi con convinzione all’“ultima chiamata” per salvare il Pianeta portando il nostro Paese, come ultimamente sta avvenendo in tanti campi, ad affermarsi come esempio di successo e di lavoro di squadra.
II quattro pilastri del piano “RiGenerazione”
I pilastri del piano sono:
- la rigenerazione dei saperi,
- la rigenerazione dei comportamenti,
- la rigenerazione delle infrastrutture
- la rigenerazione delle opportunità.
Tutti e quattro questi pilastri si collocano in una posizione dialogica che spazia dal “cosa imparare a scuola” alle “nuove abitudini da acquisire a scuola, nuovi comportamenti”, dai “nuovi luoghi da abitare, nuove scuole e nuovi spazi” fino all’ambito delle opportunità che la scuola deve offrire ai giovani, “nuovi percorsi da strutturare” per la vita di domani.
La rigenerazione dei saperi
Il primo pilastro pone al centro i “Saperi Vissuti”, con progetti quali “A scuola di ambiente”, “Il bosco a scuola”, “Amico mare”, “Io riuso”, “La transizione in TV” dove già scendono in campo i primi partner. Ma agirà anche sui “Saperi Appresi” con azioni di monitoraggio e implementazione delle attività di Educazione civica, ambientale e digitale e implementazione delle attività di educazione alimentare, alla salute e alla legalità.
La rigenerazione dei comportamenti
Il secondo pilastro prevede di portare la comunità scolastica ad adottare comportamenti virtuosi per convertire le abitudini e gli stili di vita. I temi riguarderanno la cittadinanza alimentare e la creazione di mense biologiche e sostenibili, il consumo di prodotti a Km 0, la diminuzione dei consumi non riciclabili e la mobilità sostenibile nei percorsi casa-scuola anche con la creazione di strumenti quali “Mobility Management”.
La rigenerazione delle infrastrutture
Il terzo pilastro è riferito sia ad infrastrutture fisiche che digitali, traccia le direttrici per la realizzazione di nuove scuole sostenibili con spazi verdi e nuovi ambienti didattici rimodulati nella loro configurazione. Saranno realizzate 200 nuove scuole ad elevata efficienza energetica, saranno bonificate le scuole, ci saranno scuole verdi con creazioni di orti, aule all’aperto e implementazione di giardini ed aree verdi. Si aiuteranno, inoltre, le scuole ad avviare percorsi di autorigenerazione e ne sarà previsto il cablaggio.
La rigenerazione delle opportunità
Il quarto pilastro evidenzia l’opportunità di istituire nuovi percorsi per la scuola secondaria di secondo grado, coerenti e preparatori di questa transizione ecologica e culturale, quale, per esempio, il Liceo ambientale. Ma soprattutto tende alla implementazione degli ITS ad indirizzo sviluppo sostenibile, come chiave di volta per offrire nuovi e validi sbocchi lavorativi ai giovani nei settori di grande espansione, quali la bio-agricoltura, l’agricoltura rigenerativa, l’economia circolare, la finanza sostenibile, la chimica verde, la mobilità sostenibile, la progettazione e l’elaborazione di nuovi materiali.
Una nuova consapevolezza per una reale transizione ecologica
Attraverso i quattro pilastri del Piano si potranno sostenere, facilitare ed accelerare nei giovani tutte le attività di apprendimento ed esperienziali per vivere la nuova e futura società. La scuola RiGenerata potrà così alimentare e sostenere una vera transizione ecologica del Paese con una solida base di conoscenze, di comportamenti e di attività in comune.
Possiamo in definitiva affermare che dal 3 novembre si è aperto un nuovo scenario per le scuole italiane, che saranno protagoniste della transizione ecologica di saperi, comportamenti, spazi ed opportunità di vita dei nostri giovani, con la garanzia di trovare nel Piano, nei suoi partner e nell’Amministrazione il sostegno l’energia necessari per affrontare le sfide, quella stessa energia positiva e quell’entusiasmo che il Ministro e la Sottosegretaria hanno trasmesso a tutti a Villa Piccolomini.
[1] https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/mappa-delle-iniziative.html
[2] Si rimanda, per chi voglia approfondire, al link della registrazione dell’evento: https://www.youtube.com/watch?v=lu9iIoGZHUw