A distanza di tre mesi dal lancio del documento base elaborato dalla Commissione nazionale zerosei, avvenuto il 31 marzo 2021 con un evento trasmesso in diretta sul canale YouTube del Ministero[1], il 10 luglio si è chiusa la campagna di consultazione pubblica fortemente voluta dall’allora Presidente Giancarlo Cerini e dai membri della Commissione stessa, ma anche dal Ministero dell’istruzione, affinché il testo finale delle Linee pedagogiche fosse il prodotto di un profondo confronto con tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni.
Un’ampia partecipazione
Alla campagna di consultazione hanno aderito numerosi soggetti pubblici e privati, enti, associazioni, organismi e singoli operatori e genitori.
Tante le modalità previste dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici affinché ciascuno potesse apportare il proprio contributo per l’arricchimento del testo base.
Sono stati messi a disposizione due strumenti accessibili on line nella sezione del sito ministeriale dedicata allo zerosei[2]: un questionario strutturato, con otto domande a risposta multipla, pensato per grandi numeri (singoli educatori, insegnanti, collaboratori, coordinatori pedagogici, dirigenti, gestori, genitori, gruppi di lavoro), e una scheda di analisi del testo con quesiti chiusi e campi aperti, progettata per raccogliere osservazioni più puntuali sui vari aspetti del testo e riservata ad enti e organismi formali. In realtà anche singole persone hanno voluto condividere le proprie riflessioni attraverso questo strumento: sono stati restituiti complessivamente 2070 questionari e 210 schede di lettura.
Sette incontri nazionali on line e 21 incontri territoriali
La DGSOVI[3] ha poi organizzato e gestito sette incontri nazionali on line ai quali hanno partecipato 61 organismi rappresentativi: organizzazioni sindacali, regioni ed enti locali, associazioni professionali e accademiche, forum, osservatòri, enti gestori privati, organismi rappresentativi dei genitori e di una pluralità di professionisti dell’educazione dell’infanzia (pedagogisti, educatori, psicologi, pediatri). Ciascun organismo, attraverso uno o più portavoce, ha avuto la possibilità di esprimere le proprie valutazioni e suggerire interventi migliorativi del documento base, anche attraverso il successivo invio di contributi scritti più articolati e puntuali (ne sono pervenuti 34).
Grazie all’impegno degli Uffici scolastici regionali in collaborazione con Regioni e ANCI, poi, sono stati svolti 21 incontri territoriali ai quali hanno partecipato numerosi operatori che, oltre ad assistere alla presentazione del documento, hanno illustrato le proprie esperienze e buone prassi di attuazione del sistema integrato sul territorio.
Agli incontri hanno partecipato attivamente i membri della Commissione, che hanno potuto così raccogliere la viva voce di chi ogni giorno si impegna per offrire servizi e scuole di elevata qualità.
L’esame dei dati raccolti
Conclusa la fase di consultazione, la Commissione si è messa al lavoro per esaminare i dati raccolti. Tutti i contributi scritti, i report degli incontri, le risposte ai questionari e alle schede di lettura sono stati esaminati da gruppi di lavoro che hanno proceduto a riassumere i principali punti di attenzione. Su questi la Commissione si è confrontata in seduta plenaria per avviare la revisione del testo.
Il Ministero ha pubblicato una dettagliata analisi dei risultati[4], alla quale si rimanda per gli approfondimenti. Qui si riassumono i contenuti principali.
Il valore del documento nella costruzione di una cornice comune
Grande apprezzamento è stato espresso per il documento, atteso da tempo quale punto di riferimento per la nuova impalcatura del sistema che integra due mondi che fino a ieri hanno percorso strade parallele e ora più che mai sono chiamati ad incontrarsi, dialogare e integrarsi, pur mantenendo le specificità che li caratterizzano e che ne rappresentano la ricchezza e il punto di forza. Integrarsi non significa fondersi o annullare le differenze, ma armonizzarsi, anche contaminandosi positivamente a vicenda. Qualcuno ha chiesto una più chiara qualificazione del documento e l’esplicitazione di come esso si collochi in rapporto alle Indicazioni nazionali del 2012 e agli Orientamenti per i servizi educativi in fase di elaborazione. Quasi la metà dei partecipanti alla consultazione ha sottolineato come sia indispensabile che alle Linee pedagogiche si affianchino scelte politiche, finanziarie e organizzative coerenti con i principi e i valori enunciati: in effetti il documento si rivolge anche ai decisori politici e agli amministratori e mira a stimolare una riflessione che conduca al miglioramento del sistema che, se in questi cinque anni ha compiuto passi avanti, ha ancora parecchia strada davanti a sé.
Gli aspetti più apprezzati
Quasi tutti hanno apprezzato il riferimento ai diritti dell’infanzia e al fatto che il documento descriva i servizi educativi e le scuole dell’infanzia di qualità come leve contro la povertà e le disuguaglianze, una risposta al diritto di ciascun bambino all’educazione e alla cura. Condivisa la scelta di riportare il bambino al centro del progetto educativo; apprezzati l’accento sull’unicità e la valorizzazione della diversità di cui ciascuno è portatore, così come l’ottica sistemica che guarda il bambino nel suo contesto. Durante gli incontri più stakeholder hanno condiviso il richiamo alla pluralità di culture che caratterizza la società contemporanea, una pluralità legata a valori, abitudini, modi di vita diversi e, quindi, hanno apprezzato la sottolineatura del ruolo dei servizi educativi e delle scuole quali punti di incontro, conoscenza, dialogo, abbattimento di stereotipi e pregiudizi e diffusione di valori irrinunciabili quali il rispetto, la pace, la parità, l’accoglienza.
Giudizi positivi sono stati espressi anche sullo spazio riservato al gioco e sul modo in cui il testo affronta i temi della continuità verticale e orizzontale, della dimensione della professionalità degli operatori, delle garanzie della governance e dei fattori di qualità del sistema.
Anche la struttura e il linguaggio del documento sono stati ritenuti chiari e comprensibili dalla maggior parte dei lettori.
I suggerimenti per il miglioramento
Non sono mancate critiche costruttive e stimoli alla riflessione e al miglioramento del testo, in particolare è stato chiesto di approfondire i temi dell’inclusione, dell’Intercultura, del rapporto pubblico-privato, della professionalità degli operatori. È chiaro che non tutte le osservazioni potranno trovare spazio nel nuovo testo, sia perché alcune richiederebbero modifiche normative che un documento pedagogico come questo non può apportare, sia perché talvolta rappresentano interessi di parte, sia perché alcune sono contraddittorie o esplicitamente contrapposte, ma ciascun suggerimento è stato attentamente vagliato. La consultazione ha dimostrato come il dibattito e il confronto tra punti di vista diversi siano strumenti di arricchimento e miglioramento.
I prossimi passi
Durante i mesi estivi il gruppo redazionale che ha steso la prima bozza del documento provvederà ad integrarlo e rielaborarlo alla luce delle osservazioni pervenute. L’obiettivo è quello di arrivare all’autunno con la nuova formulazione, frutto di questo ampio confronto, da sottoporre al Ministro per l’adozione definitiva.
[1] https://www.youtube.com/embed/5zXPPzIntFs
[2] https://www.istruzione.it/sistema-integrato-06/
[3] Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, in particolare l’Ufficio II – Ordinamenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, che ha competenza sul sistema integrato zerosei.