A partire dall’anno scolastico 2020/2021, la Legge n. 92 del 2019 ha introdotto negli ordinamenti scolastici del primo e del secondo ciclo di istruzione, l’insegnamento dell’educazione civica, per un orario complessivo annuale che non può essere inferiore alle 33 ore, da individuare all’interno del monte orario previsto dal curricolo d’ istituto, seguendo un approccio strutturalmente multidisciplinare.
L’organizzazione del curricolo e l’integrazione dei Profili
Le Linee Guida, approvate con D.M. n. 35 del 22 giugno 2020, hanno chiarito specifici aspetti contenutistici e procedurali necessari per l’atipicità di questo insegnamento. In primo luogo non è stato previsto un docente disciplinarista di riferimento, ma più docenti disposti a cedere al curricolo dell’E.C., contenuti della propria disciplina, organizzati in unità di apprendimento che si sviluppano intorno ad un filo conduttore unico. Le Linee Guida hanno anche declinato traguardi di conoscenze, abilità e competenze che vanno ad integrare il Profilo finale del 1° Ciclo di istruzione e il P.E.C.U.P. di ciascun indirizzo di studi ricompreso nel Ciclo di istruzione secondaria di 2° grado, vale a dire quel profilo culturale, educativo e professionale che il candidato deve dimostrare di aver raggiunto al termine del suo percorso di studi, per superare l’esame di Stato di cui ci stiamo occupando.
È evidente che per il conseguimento dei numerosi traguardi riportati negli elenchi suddetti, non possono assolutamente bastare le unità didattiche dedicate all’educazione civica, ma devono contribuire tutte le discipline del piano di studi annuale che devono sentirsi chiamate a curvare la propria programmazione su questi obiettivi generali di formazione antropologica delle studentesse e degli studenti.
Il valore aggiunto dell’educazione civica
Possiamo dire, pertanto, che l’educazione civica appartiene a tutti i docenti e connota tutti gli aspetti del curricolo di Istituto, e auspicare che questa nuova modalità di programmazione collegiale delle discipline agevoli l’avvio di un modo nuovo di fare scuola, che non riconosca più divisioni fra le discipline e persegua l’obiettivo comune di trasformare le conoscenze teoriche in “saperi vivi, utili alla vita”.
A tal fine, diventano importanti le esperienze di vita degli studenti e quanto essi abbiano imparato dalle stesse. Collegando, infatti, i saperi informali e non formali con i saperi formali, questi ultimi si animano ed abbandonano la veste di teoremi indiscussi ed indiscutibili, per diventare attivatori di processi logici di rielaborazione e di ricostruzione delle convinzioni e degli stili comportamentali, con sicuri effetti di ricaduta sulle relazioni interpersonali, a partire da quelle che si svolgono all’interno della comunità scolastica. Dewey affermava: “Se faccio, capisco; se faccio esperienza di democrazia, capisco la democrazia, se faccio esperienza di solidarietà imparo ad essere solidale”.
Il peso dell’Educazione civica nell’esame di Stato del secondo ciclo
Il voto di educazione civica concorre all’ammissione alla classe successiva e/o all’esame di Stato del primo e secondo ciclo di istruzione e, per le classi terze, quarte e quinte degli Istituti secondari di secondo grado, all’attribuzione del credito scolastico del quinto anno.
L’educazione civica e il credito scolastico
Il voto riportato nello scrutinio finale per l’educazione civica fa media con i voti delle altre discipline presenti nel piano di studio dell’ultimo anno e quindi contribuisce a determinare il credito scolastico del 5° anno.
Questo per i candidati interni per i quali nello scrutinio finale si valuterà anche il profitto conseguito nell’educazione civica.
Per i candidati esterni, il credito è attribuito dal Consiglio di Classe davanti al quale in candidato sosterrà l’esame preliminare che dovrà accertare il possesso delle conoscenze, abilità e competenze nelle discipline comprese nel piano di studi dell’ultimo/i anno/i dell’indirizzo prescelto, fra le quali figura dall’anno scolastico in corso, l’insegnamento dell’educazione civica.
Alcuni esempi per valorizzare l’educazione civica nell’elaborato
Il Consiglio di classe, nella scelta dell’argomento dell’elaborato da assegnare a ciascun candidato, dovrà tenere conto delle discipline caratterizzanti, per come individuate negli allegati C/1, C/2, C/3 all’O.M. n. 53 del 3 marzo 21 sugli esami di Stato del 2° ciclo.
Nel Liceo delle Scienze Umane, opzione economico sociale, le discipline caratterizzanti sono le Scienze umane e il Diritto e l’Economia, discipline che avranno senza dubbio concorso alla costruzione del curricolo di educazione civica svolto nella classe ed illustrato nel documento del 15 maggio di cui all’art. 10 della citata OM.
Quale migliore occasione per scegliere argomenti che appartengono ai programmi di queste discipline che permetteranno al candidato, attraverso una trattazione multidisciplinare, di dimostrare le conoscenze disciplinari insieme al livello di maturazione civica e sociale raggiunto.
Ma anche la Fisica, disciplina caratterizzante, insieme con la matematica, nel Liceo scientifico, potrebbe trovare in testi come la “Lettera di Einstein a sua figlia”, un magnifico esempio di lessico scientifico che si colora di umanesimo.
Nella scelta dell’argomento, giocherà molto la creatività dei docenti interessati, nel voler coniugare i linguaggi scientifici con quelli umanistici della vita dell’uomo e del pianeta che ci ospita.
Il curriculum dello studente
I traguardi dell’insegnamento di ed. civica, come è già stato detto, appartengono a tutte le discipline e possono trovare utile rispondenza nelle esperienze di cittadinanza studentesca all’interno degli organi collegiali della Scuola, nei percorsi di alternanza, di orientamento e per le competenze trasversali, nelle brevi esperienze di lavoro svolte, puntualmente registrati nel curricolo dello studente.
Il curriculum dello studente, anch’esso al suo debutto quest’anno, riportando tutte le esperienze formative svolte dal candidato, in ambienti formali, non formali e informali, potrà essere di grande aiuto alla Commissione nella predisposizione delle fasi del colloquio.
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