Come ogni anno, anche nell’anno in corso 2020/2021 si sono tenuti i consueti incontri regionali con i referenti per la formazione dei neoassunti. Questi incontri costituiscono un’occasione di confronto e di dialogo tra le diverse esperienze regionali al fine di promuovere una contaminazione virtuosa tra le buone pratiche sperimentate su tutto il territorio nazionale.
Soluzioni innovative per una didattica diversa
A partire dall’a.s. 2019/2020, quando la didattica è stata profondamente trasformata a causa dell’emergenza sanitaria, gli insegnanti e tutti i vari attori del sistema che supportano la scuola, hanno dovuto trovare soluzioni creative e approcci innovativi per l’insegnamento e l’apprendimento attraverso la didattica a distanza.
Quest’anno è stato quindi particolarmente interessante e importante dialogare sulle strategie messe a punto dalle regioni sia per quanto riguarda la rimodulazione della formazione nell’a.s. 2019/2020 sia per il nuovo avvio della formazione 2020/21 partita a settembre in modalità a distanza.
Priorità nelle scelte formative
Nelle giornate del 12, 14 e 15 Gennaio si sono tenuti tre webinar, uno per ciascun gruppo regionale, in cui i referenti hanno riportato le loro esperienze condividendole tra loro, con i referenti Indire e il Dirigente dell’Ufficio VI del Ministero, Davide D’Amico.
Dal monitoraggio riguardo alle tematiche prescelte dai docenti per i laboratori nel 2019/2020 è emerso, com’era prevedibile, un interesse preponderante verso le Nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica, seguite dalla Gestione della classe e dai Bisogni educativi speciali.
Ciascun Ufficio scolastico ha condiviso le diverse strategie adottate e sono emersi diversi spunti di riflessione che sintetizziamo di seguito.
Organizzazione degli incontri iniziali
Il nuovo anno di formazione e prova 2020/2021 ha visto la sperimentazione, in alcune regioni, della rimodulazione degli incontri iniziali che annualmente si svolgono tra docenti, Dirigenti scolastici, referenti e tutor; questi infatti sono passati dalla presenza (solitamente sotto forma di incontri in plenaria) ad incontri gestiti su piattaforme online. La diversa modalità di attuazione ha comportato in alcuni casi un ripensamento della loro struttura, talora nella loro articolazione temporale, che è stata attuata da alcune regioni in incontri più brevi che meglio si adattano alla modalità a distanza. D’altronde, anche laddove il numero di ore non è variato si è prestata una cura particolare nell’organizzazione di incontri che prevedessero momenti alternati di interazione da parte degli utenti. Inoltre, la modalità a distanza ha consentito la possibilità, soprattutto nelle regioni più numerose, di coinvolgere più ambiti in un medesimo incontro. Tali modifiche hanno prodotto incontri molto partecipati e interattivi.
Rafforzamento del coinvolgimento delle figure chiave del percorso
Un tema emerso dallo scambio di esperienze regionali consiste in una crescente attenzione verso il coinvolgimento di figure di sistema, come i tutor, i DS e il collegio docenti, nel processo di formazione e nell’osservazione alla luce delle misure di contenimento dell’epidemia, visto come uno strumento per migliorare la qualità e l’efficacia dell’azione formativa nel suo complesso. Questo si è tradotto in una formazione territoriale che sperimenta – o auspica di realizzare in futuro – un coinvolgimento maggiore di queste figure nel percorso formativo dei neoassunti, volto a far crescere la consapevolezza del processo formativo in tutti coloro che lo attuano e nel promuovere l’autorevolezza e la responsabilità del docente.
Gli incontri iniziali svolti a distanza hanno facilitato e favorito un’alta partecipazione alla formazione da parte dei tutor e dei Dirigenti.
Modello dei laboratori formativi
Come prevede l’articolo 8 del DM 850/2015 i docenti in anno di prova sono tenuti a seguire obbligatoriamente laboratori formativi per un totale di 12 ore di attività organizzate a livello territoriale. Questa fase di attività ha richiesto una revisione del modello in incontri laboratoriali a distanza favorendo la creatività di soluzioni diverse che andassero incontro alle mutate esigenze:
- laboratori adulti a distanza con parti sincrone ed asincrone per facilitare le metodologie cooperative;
- sperimentazione della DAD seguendo le indicazioni del modello A.G.E.S. (Attention, Generations, Emotions, Spaced);
- modelli di laboratorio attraverso l’uso di App applicate in Episodio di Apprendimento Situato;
- modello di laboratorio adulto per simulare la DAD;
- micro-moduli dedicati a temi specifici;
- percorsi laboratoriali di istruzione degli adulti aperti a tutti in sostituzione dei laboratori organizzati dalle Scuole Polo;
- organizzazione degli incontri in risposta a bisogni formativi specifici (ad esempio eventi culturali e iniziative internazionali; scuole in ospedale; istruzione domiciliari; istruzione degli adulti).
Stop alle visite alle scuole
Un aspetto che ha subìto un arresto a causa dell’emergenza sanitaria è stata la sperimentazione, per un numero limitato di docenti neoassunti su tutto il territorio nazionale, di dedicare una parte del monte-ore dei laboratori formativi in presenza a visite di studio a scuole caratterizzate da progetti con forti elementi di innovazione organizzativa e didattica. Questa sperimentazione, avviata a partire dall’a.s. 2017/2018, è stata svolta in modo diversificato nelle regioni nell’a.s. 2019/20: in alcuni casi è stata svolta in presenza prima della sospensione delle attività, mentre in molti altri casi è stato sostituita, in parte o totalmente, da attività online.
In alcune regioni è stata anche sperimentata la possibilità di svolgere le visite di studio a distanza, una modalità promettente che ha riscosso una buona riuscita e che dal territorio emerge come potenzialità in conseguenza della sperimentazione forzata.
Formazione dei tutor e rimodulazione degli strumenti di osservazione
Quasi ogni anno gli Uffici Scolastici Regionali predispongono una formazione dedicata ai tutor che hanno l’importante compito di accogliere i nuovi docenti nella comunità educante nonché di accompagnare e supervisionare il docente nel corso delle attività da svolgere durante l’anno di prova. La formazione tutor 2020/2021, che nella maggior parte delle regioni sta prendendo l’avvio in questi primi mesi dell’anno, è stata articolata in modalità a distanza e ha visto in alcuni casi una collaborazione stretta tra USR e Università del territorio. L’oggetto della formazione rivolta al tutor si focalizza in particolare sugli aspetti specifici della professione e sulla condivisione di strumenti di osservazione per la fase di peer to peer tra docente e tutor. In particolare quest’anno sono stati rimodulati alcuni strumenti adeguati a una modalità di osservazione trasferita nella dimensione online e collegati agli standard professionali, oltre a strumenti di valutazione e di sintesi che possono essere utilizzati dal tutor anche ai fini dell’istruttoria per il comitato di valutazione di concerto con il docente neo immesso.
Per condividere le esperienze
Molte delle azioni che qui abbiamo ripercorso sono disponibili sulle pagine web degli Uffici Scolastici Regionali che da anni mettono a valore la propria esperienza nell’ambito della formazione pubblicando gli strumenti, i risultati dei monitoraggi e delle azioni condotte, oltre alle risorse che vanno ad arricchire un patrimonio di conoscenze e buone pratiche nato dal nuovo modello dell’anno di formazione e prova.