I rumors sull’esame di Stato del II ciclo
La scorsa settimana, come riportato da diverse testate giornalistiche, la ministra Lucia Azzolina ha illustrato per grandi linee le modalità con le quali si svolgerà l’esame di Stato al termine del II ciclo per l’a.s. 2020/2021.
È consuetudine, negli anni scolastici “normali”, che alla fine di gennaio e a marzo vengano pubblicate le ordinanze sulle discipline oggetto della II prova e l’ordinanza generale sull’esame.
Le novità dello scorso anno
Gli ultimi due anni sono stati particolarmente travagliati per l’organizzazione della prova con la quale termina il percorso di scuola secondaria: nell’a.s. 2019/2020 l’esame di “maturità” è stato configurato seguendo le modalità previste dalla seconda parte del D.lgs. 62/2017. Ci riferiamo alla modifica della prima prova, l’introduzione di nuove forme di organizzazione e valutazione della seconda prova (D.M. 769/2018), l’abolizione della terza prova e la contestatissima formula del sorteggio dei “materiali” con i quali si dava inizio al colloquio. Ultima novità è consistita nel ricalcolo del credito scolastico da 25 punti – a legislazione previgente – a 40 punti (12 + 13+ 15), con l’attribuzione di un maggior peso al curriculum dello studente.
Lo scorso anno scolastico, nel quale si sarebbe dovuto procedere ad un assestamento dell’esame sul quadro espresso dal D.lgs. 62/2017 (iniziato con l’abolizione del tanto criticato “sorteggio delle buste ad inizio colloquio”) si è trasformato in un percorso ad ostacoli, condizionato – per usare un eufemismo – dal trauma dell’emergenza Covid 19 con la chiusura delle scuole dai primissimi di marzo.
Dopo un primo tentativo di ipotizzare una forma ridotta ma “normale” di esame in caso di un possibile rientro a scuola (DL del 6 aprile 2020), l’Ordinanza n. 10 del 16 maggio 2020 ha configurato una forma di esame di tipo emergenziale, affidato ad una commissione di docenti interni (con presidente esterno) imperniato su un colloquio di durata complessiva indicativa di 60 minuti per candidato; il credito scolastico aumentò fino a 60 punti e la valutazione del colloquio fino a 40.
Il colloquio si è svolto, come tutti ricordiamo, seguendo questa sequenza: a) discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo; b) discussione di un breve testo di lingua e letteratura italiana già oggetto di studio nel quinto anno; c) analisi del materiale scelto dalla commissione per favorire la trattazione delle diverse discipline; d) esposizione dell’esperienza di PCTO; e) accertamento conoscenze e competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”.
Una maggiore consapevolezza degli scenari emergenziali
Lo scorso anno scolastico la profonda lacerazione di marzo ha portato ad un rincorrere per approssimazione, soluzioni che, allo stato dei fatti, hanno retto alla prova sia sotto il profilo della valutazione finale che della tenuta delle condizioni di sicurezza con l’esame-colloquio svolto in presenza su cui è stato incardinato l’intero esame di “maturità”.
Quest’anno le scuole del secondo ciclo – pur soffrendo come l’intero paese dello “sliding doors” aperto-chiuso dettato dai numeri della pandemia e dai relativi assetti “cromatici”, imposti dal susseguirsi dei DPCM – hanno potuto affrontare il secondo anomalo anno alla luce di una progettazione che facesse i conti con scenari emergenziali. Già dall’estate scorsa con le Linee guida sulla didattica a distanza, l’invito a definire una rimodulazione del curricolo e dei relativi criteri di valutazione sulla base di una didattica integrata fra presenza e remoto sincrono/asincrono, le istituzioni scolastiche si sono dotate di strumenti progettuali che hanno permesso di adeguarsi con maggiore prontezza ed efficacia alle mutevoli condizioni imposte dall’emergenza sanitaria.
Un anno di transizione verso la normalità?
Per tutta una serie di ragioni facilmente intuibili, sulla base di un quadro di incertezza sul ritorno a scuola degli studenti delle scuole superiori per periodi abbastanza continui da qui al termine dell’anno scolastico, è naturale che la Ministra Azzolina si orienti a replicare l’assetto dello scorso anno scolastico: commissioni interne con presidente esterno; accantonamento del PTCO e delle prove Invalsi come requisito di ammissione.
A differenza dello scorso anno tornerà l’ammissione per i candidati, temporaneamente sospesa lo scorso anno dall’O.M. 10 del 16 maggio 2020, a riprova di un tentativo di riportare l’esame in un clima di normalità; dovrebbe essere replicata anche la formula dell’anno scorso sui componenti della commissione: un presidente esterno e tutti gli altri interni. Infine il voto: l’orientamento è di replicare la “pesatura” del 2020: 60 punti affidati al credito scolastico del triennio e 40 punti all’esame, rispetto al quale è ancora in discussione l’ipotesi di replicare il solo colloquio orale oppure reintrodurre almeno una prova scritta.
La novità del curriculum dello studente
La novità sostanziale al centro di questa sessione di esame di Stato, sarà l’adozione del nuovo modello di diploma e di curriculum dello studente. Con questo passaggio, si definisce pienamente la fisionomia del nuovo esame così come si era configurato con la legge 107/2015, con l’adozione di un documento che raccoglie in maniera chiara ed organica l’iter formativo dello studente (che, come si è detto, dovrebbe valere ben 60 punti, eccezionalmente anche quest’anno).
Non si tratta di una novità dell’ultima ora, poiché i modelli e il relativo D.M. 88 del 6 agosto 2020 erano già stati trasmessi all’inizio dell’anno scolastico con la nota 15598 del 2 settembre 2020.
Pertanto, con il curriculum dello studentesi introduce nel secondo ciclo di istruzione un documento di riferimento fondamentale per l’esame di Stato e per l’orientamento dello studente, così come indicato dalla normativa di riferimento: l’ art. 1, comma 30, Legge 13 luglio 2015, n. 107 e l’art. 21, comma 2, D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62 “Al diploma è allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse. (…) Sono altresì indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, …, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro”.
La struttura del modello di curriculum
Il modello di curriculum è articolato in tre parti. La prima, a cura della scuola, denominata “Istruzione e formazione”, riporta i dati relativi al profilo scolastico dello studente e gli elementi riconducibili alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambito formale e relative al percorso di studi seguito. Essa sarà precompilata attraverso l’utilizzo delle informazioni presenti nel SIDI o nelle banche dati in utilizzo al Ministero.
La seconda parte, denominata “Certificazioni”, riporta le certificazioni (linguistiche, informatiche o di eventuale altra tipologia) rilasciate allo studente da un Ente certificatore riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e la sua compilazione è a cura della scuola (se l’informazione è già presente nel sistema informativo) e/o dello studente per eventuali integrazioni.
La terza parte, denominata “Attività extrascolastiche”, è a cura esclusiva dello studente e contiene, in base al dettato della norma, le informazioni relative alle competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambiti informali e non formali, con particolare riferimento alle attività professionali, culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico (una scelta che ricorda, a grandi linee, le esperienze che davano luogo al vecchio “credito formativo”). Ogni studente avrà le credenziali per l’accesso alla piattaforma appositamente predisposta e sarà destinatario di specifiche attività di accompagnamento. In questi primi mesi dell’anno l’Amministrazione centrale si è occupata della compilazione della prima e della seconda parte con i dati già a sistema. A breveverrà emanata una nota dettagliata da parte della DGOSV, sulle modalità di apertura, consultazione, integrazione del curriculum da parte delle segreterie scolastiche in ambiente SIDI e di valorizzazione della terza parte da parte dello studente.