Il decreto e gli allegati
Il nuovo modello nazionale del Piano Educativo Individualizzato (PEI) per alunne e alunni con disabilità è stato trasmesso alle scuole il 13 gennaio scorso. Il decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182 ha definito, infatti, le recenti modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno, previste dal decreto legislativo 66/2017, nonché i modelli di PEI che le istituzioni scolastiche, considerato l’avvio inoltrato dell’anno scolastico, potranno adottare a partire dal prossimo anno, anche se alcuni elementi si applicano fin da subito.
Il succitato decreto interministeriale, attraverso 21 articoli, fornisce le indicazioni sugli interventi che si attueranno nel nuovo percorso di inclusione degli studenti con disabilità; esso è dotato di robuste Linee guida e comprende (oltre alla nota di accompagnamento n. 40 del 13 gennaio 2021) i seguenti allegati:
- I quattro nuovi modelli di PEI (relativamente alla scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado).
- La Scheda per l’individuazione del “debito di funzionamento” ovvero la scheda per l’individuazione delle principali dimensioni interessate dal bisogno di supporto per l’alunno e delle condizioni di contesto facilitanti, con la segnalazione delle entità delle difficoltà riscontrate.
- La tabella per l’individuazione dei fabbisogni di risorse professionali per il sostegno e l’assistenza.
L’adozione di questo nuovo strumento e delle correlate linee guida sollecita una scrupolosa riflessione sulle pratiche di inclusione orientandone, nel contempo, la revisione ed il miglioramento (se ritenuti necessari).
Un modello unico secondo la classificazione ICF
Il PEI sarà stilato su modello unico adottato su tutto il territorio nazionale, diverso solo per ordine e grado di istruzione; sarà redatto a partire dalla scuola dell’infanzia ed aggiornato in presenza di nuove e sopraggiunte condizioni di funzionamento della persona.
Elaborato ed approvato dal Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (GLO), il Piano terrà conto dell’accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica, di cui all’articolo 12, comma 5, della legge 104/1992 e del Profilo di Funzionamento, con particolare riguardo all’indicazione dei facilitatori e delle barriere, secondo la prospettiva bio-psico-sociale di cui alla classificazione ICF dell’OMS.
Un profilo di funzionamento in chiave ICF
Atteso che al momento non è ancora disponibile il modello di Profilo di funzionamento in chiave ICF, in via transitoria, il GLO continuerà a far riferimento alla documentazione attualmente in vigore, ovvero Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale.
Nel nuovo modello di PEI, oltre allo spazio dedicato alla sintesi del Profilo di funzionamento, troviamo anche una sezione destinata alla documentazione delle osservazioni del team docente/consiglio di classe, un Quadro informativo redatto dalla famiglia ed una sintesi del Progetto individuale comprendente la progettazione dei servizi a cura del Comune per realizzare la piena integrazione del soggetto con disabilità. Viene sollecitata, inoltre, la necessità di una puntuale pianificazione delle attività didattiche per alunne e alunni con disabilità, che potrà essere personalizzata anche rispetto all’organizzazione oraria dell’intero gruppo classe, in sintonia con il principio di individualizzazione e personalizzazione del percorso di apprendimento.
La struttura e la durata del PEI
Il PEI garantisce il rispetto e l’adempimento delle norme relative al diritto allo studio degli alunni con disabilità, esplicita, nel contempo:
- le modalità di sostegno didattico, compresa la proposta del numero di ore di sostegno alla classe;
- le modalità di verifica, i criteri di valutazione, gli interventi di inclusione svolti dal personale docente nell’ambito della classe e in progetti specifici;
- la valutazione in relazione alla programmazione individualizzata;
- gli interventi di assistenza igienica e di base, svolti dal personale ausiliario nell’ambito del plesso scolastico;
- la proposta delle risorse professionali da destinare all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione, secondo le modalità attuative e gli standard qualitativi previsti dall’Accordo di cui all’articolo 3, comma 5-bis, del decreto legislativo 66/2017.
Il documento in esame ha durata annuale con riferimento agli obiettivi educativi e didattici nonché agli strumenti ed alle strategie da adottare per realizzare un ambiente di apprendimento che promuova l’efficace traduzione delle potenzialità degli alunni con disabilità in reali competenze.
Un documento per la continuità
Nel passaggio tra i gradi di istruzione o in caso di trasferimento, esso sarà accompagnato dall’interlocuzione tra i docenti dell’istituzione scolastica di provenienza e quelli della scuola di destinazione e, nel caso di trasferimento, sarà ridefinito sulla base delle diverse condizioni di contesto e dell’ambiente di apprendimento dell’istituzione scolastica di destinazione.
Nel modello per la scuola secondaria di secondo grado è presente uno specifico spazio dedicato alla descrizione di sé dello studente, mediante colloqui o interviste.
È prevista anche una sezione riservata alle Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO ex Alternanza Scuola Lavoro), con l’indicazione di compilazione a partire dalla classe terza.
Ambiente di apprendimento inclusivo e corresponsabilità educativa
Un processo particolarmente strategico che il nuovo PEI sollecita a presidiare è la costruzione di un ambiente di apprendimento inclusivo che richiede la progettazione e la concretizzazione di setting, prodotti, programmi e servizi che siano accessibili e proficuamente utilizzabili da tutti i soggetti senza la necessità di particolari adattamenti o azioni specializzate.
In altre parole si richiede l’implementazione dei principi della “Progettazione universale” rivisitati con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile esaltandone il potenziale inclusivo nel goal n. 4 “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”. L’ambiente di apprendimento inclusivo è anche frutto di un’efficace corresponsabilità educativa; la realizzazione del processo inclusivo è, come ben noto, un obiettivo complesso e richiede un adeguato lavoro di squadra. La presa in carica dell’alunno con disabilità deve, pertanto, essere ad ampio raggio valorizzando tutti i contributi della comunità scolastica che possono favorirla.
Rimodulazione delle risorse professionali
Si assiste ad una diversa modulazione nell’assegnazione delle risorse professionali, si interrompe il collegamento automatico gravità/rapporto 1:1 e ci si interroga, piuttosto, sulla tipologia di gravità e su quali risorse professionali risultino più funzionali per compensare quello specifico “debito di funzionamento”.
In tale contesto, il docente specializzato per le attività di sostegno didattico diventa una risorsa; il valore aggiunto per l’intero ambiente di apprendimento e strategico risulta l’esercizio di una leadership per l’apprendimento scolastico da parte del Dirigente scolastico sollecitato a chiamare a raccolta tutte le risorse (professionali, finanziarie, strutturali) e ad orientarle verso lo stesso obiettivo: non lasciare indietro nessun alunno.
La composizione e le responsabilità del GLO
Determinante è l’azione del Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (GLO) che si occuperà della progettazione degli interventi inclusivi per le alunne e gli alunni con disabilità. Il GLO è composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe e presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato. Partecipano i genitori dell’alunno con disabilità o chi ne esercita la responsabilità genitoriale, le figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica, che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità nonché, ai fini del necessario supporto, l’unità di valutazione multidisciplinare. Al GLO, coerentemente con il principio di autodeterminazione sancito in sede di Convenzione internazionale per i diritti delle persone con disabilità, potranno partecipare anche studentesse e studenti, nel caso della scuola secondaria di secondo grado. Il Dirigente scolastico, se richiesto, può autorizzare, altresì, la partecipazione, con valore consultivo e non decisionale, di non più di un esperto indicato dalla famiglia.
L’ampiezza con cui nel Decreto è concepito il GLO sottolinea il rilievo dei diversi contesti di vita e la necessità di stabilire un dialogo costruttivo tra i diversi attori per la stesura di un PEI che non si riduca a mero adempimento burocratico ma che costituisca realmente uno strumento orientato ad un autentico processo di inclusione scolastica.
Quali disposizioni di immediata attuazione
Come anticipato in premessa i nuovi modelli di PEI sono adottati a partire dall’anno scolastico 2021/2022 in modo da consentire alle scuole di armonizzare la progettazione educativo-didattica con le nuove norme sull’inclusione.
Tuttavia le seguenti disposizioni si attuano nell’immediato:
- Redazione del PEI provvisorio per l’anno scolastico successivo entro il 30 giugno per gli alunni di nuova certificazione.
Per la redazione del PEI provvisorio, è prescrittiva la compilazione delle seguenti sezioni del nuovo modello di PEI:
- Intestazione e composizione del GLO;
- Sezione 1 – Quadro informativo, con il supporto dei genitori;
- Sezione 2 – Elementi generali desunti dal Profilo di Funzionamento;
- Sezione 4 – Osservazioni sull’alunno per progettare gli interventi di sostegno didattico;
- Sezione 6 – Osservazioni sul contesto: barriere e facilitatori;
- Sezione 12 – PEI provvisorio per l’a. s. successivo.
- Definizione del Curricolo dell’alunno, con le specifiche relative al tipo di percorso didattico seguito, per l’approfondimento delle quali si rinvia alla lettura del paragrafo 8.3 delle Linee guida allegate al decreto. Ulteriori indicazioni saranno fornite all’interno dell’apposita ordinanza annuale per quanto concerne gli Esami di Stato.
- Termine degli effetti prodotti dalle disposizioni contenute nell’Ordinanza Ministeriale 21 maggio 2001, n. 90.
La formazione come leva strategica
Con il nuovo modello di PEI ci troviamo di fronte ad una svolta importante per la promozione di un apprendimento che sia realmente inclusivo ed è, pertanto, necessario evitare in tutti i modi possibili che si traduca in un mero adempimento burocratico. Vanno attivati percorsi di formazione continua e scrupolosa orientati ad individuare risposte pedagogiche speciali di qualità. A tal fine l’Amministrazione coordinerà, tramite lo specifico gruppo di lavoro, peculiari azioni di informazione, formazione ed accompagnamento nel passaggio progressivo al nuovo modello. Sono previsti momenti di revisione dello strumento che potrà essere integrato e modificato a partire dai suggerimenti pervenuti dalle istituzioni scolastiche. Trattandosi di uno strumento, se ne può testare l’efficacia solo attraverso l’applicazione pratica.
Inoltre va ricordato che la legge di bilancio per il 2021 prevede, all’articolo 1, comma 961, un incremento del fondo destinato alla formazione del personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità, orientata a garantire il principio di contitolarità nella loro presa in carico.
Adozione del nuovo PEI: work in progress
L’adozione del nuovo dispositivo e delle relative linee guide apre un interessante e scrupoloso work in progress da realizzare con quella sensibilità pedagogica che ci spinge a considerare la “persona” come linfa vitale, prima ancora del suo funzionamento. Ogni azione educativa e didattica dovrà essere finalizzata a creare una comunità educante sempre più inclusiva.