…E quindi uscimmo a riveder le stelle
L’eccezionalità del periodo e la necessità di dover inseguire con provvedimenti sempre più urgenti una epidemia galoppante non semplificano lo sviluppo di relazioni sindacali compiute. Anche la scuola italiana è chiamata a modificare continuamente gli assetti organizzativi a causa dei ripetuti DPCM e delle tante ordinanze regionali e subregionali. Inevitabili le ricadute su un processo di insegnamento/apprendimento che deve necessariamente implementare la didattica digitale integrata.
Il 9 novembre u.s., finalmente, è stata firmata l’ipotesi di Contratto Integrativo sulla Didattica Digitale Integrata. Le OO.SS. firmatarie sono: FLC CGIL, CISL Scuola e Anief.
L’ipotesi di contratto è completata da una dichiarazione congiunta dai contenuti estremamente importanti e, da una Nota Ministeriale (questa volta dai contenuti condivisibili) a firma del Capo Dipartimento, Dott. Marco Bruschi, che sostituisce le analoghe e precedenti note: la 1934 del 26 ottobre 2020 che presentava diverse incongruenze rispetto all’ipotesi di contratto e la 1990 del 5 Novembre u.s..
La dichiarazione congiunta
Il contratto è stato accompagnato da una dichiarazione congiunta che sancisce un’intesa politica tra le parti oltre che una precisa assunzione di impegni da parte dell’amministrazione che si concretizzeranno in un confronto costante su tutte le tematiche connesse all’esercizio reale del diritto allo studio.
In particolare:
– l’Amministrazione si è impegnata a riunire con cadenza settimanale le organizzazioni firmatarie del CCNI per un monitoraggio costante di una situazione che sarà oggetto anche di analoghi momenti di confronto a livello di ogni singola istituzione scolastica;
– le parti evidenziano la necessità di finanziare la formazione del personale sulla didattica digitale integrata;
– il Ministero, stante l’eccezionalità della situazione legata all’emergenza sanitaria, intende sostenere ogni possibile azione utile a supportare l’erogazione della DDI dei docenti con contratto a tempo determinato (Carta del Docente);
– si prevede lo stanziamento delle risorse finanziarie per implementare la connettività delle scuole anche attraverso la dotazione di una piattaforma per la didattica digitale accessibile gratuitamente alle studentesse, agli studenti e al personale;
– le parti convengono sulla necessità di avviare, entro il mese di novembre, il confronto sul lavoro agile da parte del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, in attuazione dell’articolo 7 del Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione del 19 ottobre 2020.
La Nota Ministeriale 2002 del 9 novembre 2020
Nel preambolo, la nota ribadisce che “le disposizioni normative vigenti rendono cogente ed effettiva, nei casi e nei modi specificamente individuati, l’attivazione della DDI, che dunque rappresenta un dovere, definito per legge, sia per le istituzioni scolastiche sia per i lavoratori coinvolti. Un dovere che è correlato strettamente alla missione di ogni comunità educante: quella di garantire, a tutti, l’istruzione”.
Nel merito affronta tre questioni.
1. Orario di servizio
– Il personale docente è ovviamente tenuto al rispetto del proprio orario di servizio, anche nel caso in cui siano state adottate unità orarie inferiori a 60 minuti, con gli eventuali recuperi, e alle prestazioni connesse all’esercizio della professione docente, nelle modalità previste dal Piano DDI.
– Il docente assicura le prestazioni in modalità sincrona all’intera classe o a parte di essa integrandole con attività in modalità asincrona a completamento dell’orario settimanale di servizio.
– Lo strumento per la rilevazione delle presenze del personale e degli allievi è il registro elettronico.
– Il docente conserva tutti i diritti sindacali, compreso quello di partecipazione alle assemblee sindacali indette in orario di servizio.
– Le attività funzionali all’insegnamento si svolgono secondo il calendario annuale delle attività, che può essere rivisto a seconda delle specifiche situazioni.
– Le riunioni degli organi collegiali si devono svolgere a distanza ai sensi dell’articolo 1, comma 9, lettera s) del DPCM 3 novembre 2020.
– Il docente ha facoltà di introdurre opportuni momenti di pausa nel corso della lezione in DDI, anche in funzione della valorizzazione della capacità di attenzione degli alunni. Tale possibilità è prevista anche nel caso siano state adottate unità orarie inferiori a 60 minuti.
2. Luogo e strumenti di lavoro
Nel rispetto delle deliberazioni degli organi collegiali nell’ambito del Piano DDI:
– il luogo di lavoro da cui si può fare didattica a distanza non deve necessariamente coincidere con la scuola;
– va data informativa alla RSU sui criteri generali per l’individuazione della sede di lavoro dei docenti;
– le istituzioni scolastiche dovranno verificare l’effettiva ed eventuale necessità di strumentazione e connessione del personale docente a tempo determinato, soddisfacendola anche attraverso lo strumento del comodato d’uso.
3. Personale docente in quarantena ovvero in isolamento fiduciario (QSA)
– Il docente risultato positivo al Covid-19, ove espressamente posto in condizione di malattia certificata risulta impossibilitato allo svolgimento della prestazione lavorativa;
– il docente in quarantena, se non collocato in malattia certificata, potrà svolgere la DDI dal proprio domicilio compatibilmente con le difficoltà organizzative personali o familiari di cui la scuola dovrà farsi carico.
E quindi uscimmo a riveder le stelle
Certo, è innegabile la complessità di una modalità di lavoro non contemplata dalle norme – quelle vigenti prima dell’emergenza epidemiologica – al pari dell’intricato scenario attuale in cui, a tutto il personale della scuola, viene richiesto un impegno eccezionale che passa, anche, da adattamenti del proprio stile di vita e di lavoro.
Con la firma dell’ipotesi di contratto, si permette alla scuola, in questa fase, di intravedere un percorso più nitido esattamente come quel cielo stellato, intravisto da Dante e Virgilio lungo il percorso della risalita dal profondo della terra. Riveder le stelle permette ai marinai di orientare la rotta della navigazione, impedendo loro di smarrirsi nel grande mare dell’essere. Ministero e parti sociali, per non smarrirsi, dovranno dare sostanza agli impegni sottoscritti e, dovranno farlo con l’obiettivo di superare e rimuovere quegli ostacoli che hanno caratterizzato dapprima la DaD e poi la DDI.