Gli esami al termine del secondo ciclo
La anticipazioni sulle ordinanze ministeriali di prossima pubblicazione (Esami di Stato I e II ciclo, e Valutazione finale) permettono di tracciare un quadro abbastanza chiaro su alcuni passaggi cruciali che accompagneranno la conclusione di questo travagliatissimo anno scolastico. Di seguito proponiamo una lettura tematica dell’O.M. sugli esami di Stato del II ciclo.
La tempistica: documenti, colloquio, elaborato
Innanzitutto, la presentazione del documento del Consiglio di classe è posticipata al 30 maggio (Art.9).
Il colloquio – definito dall’art.17 – si avvia con la discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo della seconda prova (D.M. 28 del 30 gennaio 2020), incentrato su di un argomento assegnato a ciascun candidato dai docenti delle discipline di indirizzo, entro il 1° giugno.
L’elaborato, così redatto, è trasmesso dal candidato alla sottocommissione per posta elettronica entro il 13 giugno; la data di inizio dei colloqui è fissata per il 17 giugno (art.2).
Commissioni e calendari
L’insediamento delle Commissioni è previsto per il 15 giugno; le eventuali sostituzioni di componenti assenti, trattandosi di docenti interni, sono affidate al Dirigente scolastico; mentre l’USR si occuperà unicamente della sostituzione dei presidenti. L’art.12 disciplina la casistica delle sostituzioni dei componenti, prevedendo anche l’impiego di supplenti per la durata dell’esame.
Per i candidati esterni le sessioni degli esami preliminari si terranno, in presenza, a partire dal 10 luglio 2020; il superamento degli esami preliminari “in presenza” è requisito di ammissione agli esami. Ulteriori indicazioni per l’esame dei candidati esterni verranno date con specifica ordinanza (Art.4).
L’utilizzo dell’applicativo “Commissione web” (art.22) è praticamente obbligatorio, fatta salva una “motivata impossibilità” che quest’anno, con le scuole in assetto emergenza-Covid, non si vede quale possa essere.
Le novità nel documento del Consiglio di classe
Una delle novità del Documento “del 30 maggio”, intercetta la parte del colloquio che riguarda la prova di italiano (Art.17, c1, lett. b) e cioè la “discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno e ricompreso nel documento del consiglio di classe”; ilDocumento, quindi, deve indicare chiaramente “i testi oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Italiano durante il quinto anno che saranno sottoposti ai candidati nel corso del colloquio orale di cui all’articolo 17 comma 1”.
Per il resto il Documento deve riportare tutte le indicazioni ritenute utili (su Cittadinanza e Costituzione, PCTO, CLIL, EsaBac, ecc) per la conduzione dell’esame relativamente alle parti specifiche indicate negli artt. 16-18, oltre quelle per i candidati con disabilità e DSA (artt. 19-20).
Appare appena il caso di sottolineare come il Documento del Consiglio di classe dovrà contenere una serie di indicazioni circa la rimodulazione delle metodologie, dei tempi, degli ambienti di apprendimento del percorso formativo adottati nella scuola al tempo del Covid19. Sarà interessante rilevare la capacità dei Consigli di classe, utile anche per orientare il presidente della Commissione, nel ricavarsi uno spazio narrativo esperto che renda conto, anche ai fini della valutazione finale (art.2 dell’O.M. sulla Valutazione finale), di come sono stati rimodulati gli assetti di insegnamento/apprendimento dopo il lockdown, specie in merito ai contenuti, alle metodologie, agli strumenti, ai tempi del percorso formativo e, soprattutto, ai criteri e agli strumenti di valutazione adottati nella scuola a legami telematici.
I “materiali” da proporre agli studenti
Come lo scorso anno, ed in coerenza con l’impianto del colloquio definito dall’art. 17 del Dlgs. 62/2017, andranno indicati i materiali oggetto del terzo passaggio dell’esame: “Il materiale è costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema ed è finalizzato a favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare. Nella predisposizione dei materiali e nella preliminare assegnazione ai candidati, la sottocommissione tiene conto del percorso didattico effettivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe, al fine di considerare le metodologie adottate, i progetti e le esperienze svolte, con riguardo anche alle iniziative di individualizzazione e personalizzazione eventualmente intraprese nel percorso di studi, nel rispetto delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida” (art, 17, lett. c) dell’O.M.).
Il credito scolastico
Tutto l’articolo 10 è dedicato alla rimodulazione del calcolo del credito scolastico che quest’anno raggiunge una “pesatura” di ben 60 punti, mentre all’esame/colloquio sono assegnati 40 punti. Le tabelle di conversione, quindi (ALL. A), permettono di riconvertire il Credito scolastico sin qui maturato nei nuovi punteggi che dalla classe terza alla quinta diventano rispettivamente, 18, 20 e 22.
Esame in presenza, esame a distanza
Fatta la scelta dell’esame in presenza, vi sono alcuni articoli (7, 19 26 e 31) chesarà bene tenere presenti, perché permettono (art.7) di derogare in casi specifici per candidati degenti o detenuti “o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo di esame” (pensiamo a studenti in quarantena o in zone ancora dichiarate “rosse”); altra possibilità di svolgimento dell’esame in via telematica è garantita in particolari casi per gli alunni con disabilità (art.19, c.3). In maniera analoga l’art.26 lett. b) si consente anche ai commissari che si trovino nelle medesime condizioni di impedimento, a causa dell’emergenza epidemiologica e di specifiche disposizioni sanitarie, di partecipare ai lavori delle commissioni in modalità telematica sincrona. In questo caso la decisione spetta al presidente della commissione.
Ma è il combinato disposto degli artt. 26 e 31 che lascia aperta la possibilità – in presenza di condizioni critiche di salute pubblica dovute ad una recrudescenza dell’emergenza epidemiologica e su precise disposizioni sanitarie – che in singole regioni l’intera sessione di esami si svolga in modalità telematica a causa di un aggravamento del rischio sanitario. La decisione, in questo caso, è presa dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, sulla base dei risultati dei monitoraggi periodici svolti dalle Regioni e previsti dal DPCM del 26/04/2020.
La prova d’esame
Come si è detto la definizione della prova d’esame è riportata negli artt. 16 e 17.
In coerenza con il Dlgs. 62/2017 il colloquio è incardinato sul Profilo culturale, educativo e professionale dello studente che deve dimostrare di “di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera”.
La prova, del valore di 40 punti, è “articolata e scandita” dai passaggi enunciati nell’art.17; tale definizione fa pensare ad una scansione di passaggi ineludibili per una durata “indicativa” di 60 minuti. I passaggi significativi del colloquio/esame riguardano: la discussione dell’elaborato sulle materie di indirizzo; la discussione di un testo di italiano (nell’ambito di quelli proposti nel Documento del Consiglio di classe); l’analisi dei “materiali” proposti dalla Commissione; l’esposizione di una breve relazione sui PCTO; l’accertamento delle competenze di “Cittadinanza e Costituzione”.
Ulteriori indicazioni interessano i candidati dei percorsi di istruzione degli adulti (con riferimento al PSP). L’esame dei corsi EsaBac ed EsaBac Techno è disciplinato dall’art.18: lo svolgimento delle prove di lingua e letteratura francese e storia (EsaBac) e lingua e comunicazione e storia (EsaBac Techno) è ricondotto al colloquio. La Commissione ha a disposizione 20 punti per ognuna delle due prove orali; l’esame si intende superato ai fini del conseguimento del “Bac” con il punteggio minimo di 12/20.
La valutazione del colloquio/esame
La valutazione del colloquio/esame è affidata ad una griglia predisposta (ALL.B) che, coerentemente con quanto avvenuto lo scorso anno per le seconde prove (quadri di riferimento e indicatori per la valutazione ex D.M. 769/2018, che potrebbero tornare utili nella valutazione dell’elaborato sulle discipline di indirizzo previsto ad inizio del colloquio), permetterà di uniformare il giudizio sul colloquio e l’assegnazione dei 40 punti.
Si tratta di uno strumento sviluppato su 5 macro aree di indicatori con pesi differenti (3 da 10 e 2 da 5, su 25 descrittori):
– Acquisizione dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline del curricolo, con particolare riferimento a quelle d’indirizzo;
– Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro;
– Capacità di argomentare in maniera critica e personale, rielaborando i contenuti acquisiti;
– Ricchezza e padronanza lessicale e semantica, con specifico riferimento al linguaggio tecnico e/o di settore, anche in lingua straniera;
– Capacità di analisi e comprensione della realtà in chiave di cittadinanza attiva a partire dalla riflessione sulle esperienze personali.
Come è facile osservare, tre macro aree su 5 sono incentrate sull’acquisizione dei contenuti e delle conoscenze (acquisizione, utilizzazione e rielaborazione), il che potrebbe indicare una chiara scelta di campo anche per il lavoro delle commissioni.