Insegnare e valutare nella formazione a “distanza forzata”

La didattica a distanza “forzata”

L’emergenza sanitaria ha imposto a scuole ed università una tipologia di formazione del tutto nuova: la formazione a “distanza forzata”. Nella formazione a distanza classica, allievi e insegnanti scelgono di intraprendere un percorso di apprendimento/insegnamento rimanendo fisicamente separati per alcuni periodi e incontrandosi in presenza in altri (es. seminari introduttivi, momenti di valutazione sommativa). Nella formazione a “distanza forzata” non vi è scelta, né dell’uno, né dell’altro. E’ necessario quindi mettere in atto alcuni accorgimenti per far sì che un’esperienza forzata non si tramuti in un’esperienza negativa e improduttiva.

Focalizzare gli sforzi degli studenti su ciò che è davvero importante

Nell’interazione in presenza abbiamo continuamente segnali di feedback dai nostri allievi, quindi possiamo vedere quando stiamo assegnando consegne che non sono alla loro portata, troppo difficili, troppo pesanti, troppo estese. Questo feedback è molto più problematico nella formazione a distanza. Sia a scuola sia all’università, non siamo gli unici a chiedere ai nostri studenti di “fare delle cose a distanza”. E’ necessario quindi ridurre al minimo le richieste di “contorno” per focalizzare l’attenzione dello studente su ciò che è veramente importante acquisire per raggiungere gli obiettivi di apprendimento prefissati. In altre parole bisogna porre attenzione a non sovraccaricare cognitivamente gli studenti.

La focalizzazione è utile anche perché lo studente, se lasciato da solo nell’organizzare il suo apprendimento, prende spesso strade inaspettate e poco produttive e si perde in dettagli o particolari scarsamente rilevanti. Anche nella formazione a distanza, in altre parole, non può mai mancare la guida istruttiva del docente che, anzi, deve essere rafforzata e resa ancor più marcata.

Proporre attività strutturate e un feedback ricco e articolato

Proprio per mantenere focalizzati gli sforzi degli studenti sugli elementi importanti ed indispensabili per la loro preparazione è importante proporre attività brevi, che diano poche occasioni di dispersione, e strutturate secondo protocolli ben precisi. Attività strutturate possono derivare, ad esempio, da consegne che chiedono allo studente di:

a) individuare concetti e asserti chiave presenti in un testo mediale (testo, ipertesto, clip audiovideo, multimedia…) proposto dal docente;

b) produrre un resoconto valutativo delle informazioni presenti in un testo mediale sulla base di un sistema di criteri fornito;

c) descrivere in modo approfondito un concetto in uno spazio limitato, cercando informazioni in Rete e valutandone l’attendibilità;

d) costruire schemi, mappe di sintesi, mappe geografiche, linee del tempo, classificazioni bidimensionali e multidimensionali a partire da uno o più stimoli forniti, organizzando in modo opportuno informazioni attendibili già presenti in Rete;

e) trovare tutte le possibili domande che potrebbero essere poste dal docente su un testo mediale dato e formulare possibili risposte;

f) comparare le informazioni veicolate da più testi mediali individuando similarità e differenze;

g) costruire una soluzione originale per un problema inedito (concepito dal docente in modo che non si possa trovare una soluzione preconfezionata in Rete) utilizzando tutti gli strumenti informativi a propria disposizione (anche chiedendo aiuto ad altri), da argomentare poi opportunamente in un’interazione sincrona a distanza con il docente;

h) produrre un resoconto valutativo di un insieme di soluzioni date dal docente o dai propri pari ad un problema proposto, sulla base di un insieme di criteri forniti;

i) produrre un elenco di criteri di qualità che dovrebbe rispettare una buona soluzione ad un problema dato;

l) formulare un possibile scenario di evoluzione per una situazione, utilizzando informazioni e strumenti di simulazione presenti in Rete.

Un feedback “costruttivo”

I prodotti degli studenti possono essere caricati su una piattaforma (non importa quale, l’importante è il progetto di apprendimento/insegnamento implementato su di essa dal docente!) e il docente deve dare un feedback dettagliato su “ciò che è accettabile” e “ciò che è discutibile”, spiegando anche in modo dettagliato “ciò che si dovrebbe fare per adempiere in modo ottimale alla consegna”.

Tutti gli studenti devono poter accedere ai lavori dei loro pari commentati dal feedback del docente (meglio oscurare i nomi per ragioni di privacy). In tal modo possono avere un’idea dei buoni modi per adempiere alla consegna e dei modi migliorabili. Poter contare su un insieme variegato di “modelli” è un buon modo per apprendere come si adempie a una consegna.

Se hai il sospetto che lo studente abbia svolto la consegna a distanza con azioni “di copia e incolla” da Web, seleziona il testo prodotto dallo studente e cercalo con un motore di ricerca. Capirai se è frutto di elaborazione personale o di copia-incolla da altri siti.

“…Valuta mentre formi, forma mentre valuti…”

Proponendo consegne periodiche a distanza a ciascuno studente, vedrai man mano come le affronta, gli errori che compie, le buone idee che produce, i risultati che via via raggiunge. In altre parole potrai monitorare la crescita dello studente.

Le consegne presentate precedentemente generano attività che sono contemporaneamente didattiche e valutative. Una didattica cognitivamente attiva non separa attività didattiche e attività valutative: mentre formi stai ottenendo informazioni valutative e mentre valuti stai formando (è il concetto di valutazione formante).

Se chiedi ad uno studente di svolgere una singola prova a distanza, egli potrebbe mettere in atto azioni di cheating, ma se proponi una sequenza di attività strutturate, dove lo studente dimostra le proprie conoscenze, abilità e competenze mentre impara, il cheating non ha senso (in primis per lo studente stesso).

Quindi costruisci un giudizio valutativo man mano che interagisci con lo studente e, se sarà possibile, potrai somministrare prove finali in presenza coerenti con la formazione a distanza erogata. Se non sarà possibile darai una valutazione sommativa sulla base delle informazioni che hai raccolto dall’interazione a distanza. Non farti ossessionare dal voto. Non è un feticcio.

Suscitare emozioni positive negli studenti e promuovere l’interazione cognitiva

La distanza forzata toglie alla scuola tutti gli elementi di scambio, interazione e socialità che la contraddistingue, ed è un problema, perché le emozioni positive legate allo “stare bene insieme” sono un formidabile mezzo per l’apprendimento.

Ascoltare un docente in videoconferenza che fa un monologo di due ore porta emozioni positive? Se il docente è un bravo attore e la videoconferenza è costruita con una buona regia, forse sì. Ma i bravi attori sono pochissimi e la regia spesso lascia un po’ a desiderare… Quindi evita questo tipo di conferenze e, se puoi interagire con gli studenti con strumenti audio-video, dialoga con loro, fai esposizioni brevi, fornisci esempi, modelli e dimostrazioni. Il valore della videoconferenza è nell’interazione cognitiva che riesce a generare, non nella quantità di informazioni che metterai in campo come docente. In maniera analoga, più le attività che proponi riusciranno a suscitare interazione cognitiva tra studenti ed emozioni positive, più saranno efficaci.

Per saperne di più…

Trinchero R. (2017). Nove concetti chiave per un’istruzione informata dall’evidenza. pp.113-125. In FORMAZIONE & INSEGNAMENTO – ISSN:1973-4778 vol. XV (2). https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/2343/2103

Trinchero R. (2018). Valutazione formante per l’attivazione cognitiva. Spunti per un uso efficace delle tecnologie per apprendere in classeItalian Journal of Educational Technology, 26(3), 40-55. https://ijet.itd.cnr.it/article/download/1013/1010/