Misure di urgenza
Con il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, il Governo interviene con decisione anche nel settore della Pubblica Istruzione. Le misure prese guardano integralmente nella direzione del “lavoro agile”, previsto come modalità ordinaria di esplicazione delle docenze sino alla cessazione dell’emergenza.
Pulizia straordinaria degli ambienti scolastici
All’art.77 titolato “Pulizia straordinaria degli ambienti scolastici”, si fa riferimento alle dotazioni di materiali per la pulizia straordinaria dei locali scolastici. A causa dell’emergenza sanitaria attualmente in corso per la pandemia di Coronavirus, si consente alle istituzioni scolastiche ed educative pubbliche del sistema nazionale d’istruzione, incluse le scuole paritarie, di acquistare le forniture necessarie alla detersione degli ambienti, alla protezione e all’igiene di personale e studenti. Viene, così, autorizzata la spesa di 43,5 milioni di euro per il 2020. Tali risorse finanziare sono ripartite secondo l’Art. 1, comma 601 della L. 296/06 (Legge Finanziaria per il 2007) che istituisce il “Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”. In particolare, il comma 601, richiamato dall’Art. 1, comma 62 della L. 107/2015, prevede che il Ministro dell’istruzione con apposito decreto deve stabilire i criteri e i parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche dopo aver effettuato una specifica attività di monitoraggio.
Piattaforme per la didattica a distanza e devices agli studenti
Lo stesso fondo, sempre ai sensi dell’Art. 1, comma 62 della L. 107/2015 che prevede, dal 2016, una spesa di 30 milioni annui per poter assolvere, fra le altre cose, al corretto funzionamento del “Piano nazionale per la scuola digitale” di cui all’art. 58 della medesima legge, viene rimpinguato di 85 milioni di euro per il solo 2020 dall’art. 120 del Decreto Legge “Cura Italia” titolato “Piattaforme per la didattica a distanza”.
Tale somma è destinata per 10 milioni alle istituzioni scolastiche statali per l’implementazione o il potenziamento di piattaforme e strumenti digitali utili all’e-learning, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità. Altri 70 milioni sono messi a disposizione degli studenti meno abbienti, i quali possono dotarsi di dispositivi digitali individuali in comodato d’uso, per la fruizione delle suddette piattaforme. Nei 70 milioni rientrano, altresì, le eventuali spese di connessione ad Internet. Gli ultimi 5 milioni, infine, sono dedicati alla formazione del personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza, potendo integrare tale somma con quella di 40 milioni annui prevista dall’Art. 1, comma 125 della già richiamata L. 107/2015 per l’attuazione del Piano nazionale di formazione, e per la realizzazione delle attività formative di cui ai precedenti commi.
Il comma 5 dell’art. 120 dispone che gli 85 milioni sono ripartiti tra le istituzioni scolastiche con Decreto del Ministro dell’Istruzione, tenendo conto della distribuzione del reddito e del numero di studenti su base regionale.
Un contributo immediato per la formazione sulla didattica digitale
Il M.I. con nota 4203 del 20 Marzo 2020, in attuazione del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 18 dicembre 2019, n. 1147, ha comunicato l’erogazione, in favore di ciascuna istituzione scolastica, di un contributo di 1.000 euro, per la realizzazione delle tre attività previste:
1. formazione interna: rivolta ai docenti e al personale scolastico sui temi del PNSD, attraverso l’organizzazione diretta di laboratori formativi, anche on line e a distanza;
2. coinvolgimento della comunità scolastica: sviluppo dell’educazione digitale anche attraverso workshop, giornate dedicate, incontri on line, aperti alle famiglie e agli altri attori del territorio;
3. creazioni di soluzioni innovative: individuazione di soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da attuare nelle scuole, attività di assistenza tecnica e di implementazione delle tecnologie e soluzioni digitali nella didattica in classe e a distanza.
La nota precisa che, vista l’emergenza sanitaria in atto, le istituzioni scolastiche possono utilizzare il contributo anche ai fini dello sviluppo delle modalità di apprendimento a distanza.
Assunzione di 1.000 assistenti tecnici
Al comma 4 dell’art. 120, per poter assicurare a scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado la funzionalità degli strumenti informatici e il supporto all’utilizzo delle piattaforme di didattica a distanza, le istituzioni scolastiche sono autorizzate a sottoscrivere contratti, limitatamente all’anno scolastico in corso, con un massimo di mille assistenti tecnici, derogando i limiti previsti dall’Art. 19, comma 7 del D.L. 98/11, convertito con modificazioni dalla L. 111/11.
Il M.I. con la nota circolare n.392 del 18 Marzo 2020, ha precisato che le risorse saranno ripartite con Decreto del Ministro in via di emanazione; il decreto espliciterà quali dovranno essere le graduatorie da utilizzare per il conferimento dei predetti incarichi.
Il comma 5 dell’Art. 120, menzionato nel precedente capoverso, è applicato anche alle misure di contingentamento del personale in oggetto, in rapporto al numero di studenti per regione.
Gli 85 milioni stanziati per la scuola pubblica, secondo il penultimo comma dell’Art. 120, possono essere anticipati dal Ministero dell’Istruzione nei limiti delle risorse economiche iscritte in bilancio.
Misure per favorire la continuità occupazionale per i docenti supplenti brevi e saltuari
Per concludere, l’Art. 121 “Misure per favorire la continuità occupazionale per i docenti supplenti brevi e saltuari” permette al Ministero dell’Istruzione di assegnare alle istituzioni scolastiche statali le risorse finanziarie per i contratti di supplenza breve e saltuaria, con l’obiettivo di favorire la continuità occupazionale dei docenti che, attualmente, risultano già titolari di queste tipologie di contratto. I periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche causati dall’emergenza Covid-19, quindi, non incidono sulla retribuzione dei supplenti, ancorché nei limiti delle risorse iscritte nello stato di previsione del Miur.
Le scuole stipulano contratti a tempo determinato con il personale amministrativo tecnico ausiliario e docente provvisto di proprie apparecchiature funzionali allo svolgimento dell’attività lavorativa, nel rispetto dei limiti di cui sopra, affinché sia possibile potenziare le attività didattiche a distanza presso le istituzioni scolastiche statali, anche se in deroga ad altre disposizioni vigenti in materia.
Contratti a chi dispone di dotazioni strumentali adeguate
Il M.I. con la nota circolare n.392 del 18 Marzo 2020 ha disposto la continuità dei contratti in essere di docenza in supplenza breve e saltuaria, a prescindere dall’eventuale rientro del titolare e per tutta la durata dell’emergenza sanitaria. La stessa circolare chiarisce che l’ulteriore stipula di contratti, in assenza dei titolari, per il personale docente e ATA, deve essere comunque subordinata alla disponibilità di “una propria dotazione strumentale per lo svolgimento dell’attività lavorativa … al fine di potenziare le attività didattiche a distanza”: disponibilità che potrà essere assicurata dal DSGA in quanto consegnatario e dal dirigente scolastico attraverso l’istituto del comodato d’uso. Conseguentemente la norma non trova applicazione per il profilo dei collaboratori scolastici. Sarà cura del dirigente scolastico verificare che gli incarichi di supplenza breve vengano attribuiti entro i limiti delle risorse assegnate. Ad oggi manca ancora la comunicazione massiva del competente ufficio del Ministero che dovrà comunicare, per ciascuna istituzione scolastica, l’importo disponibile. Ovviamente saranno utilizzate le graduatorie di istituto, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della didattica a distanza, incluse le attività di progettazione e di formazione del personale. Le scuole sono ancora in attesa che la Direzione generale per i contratti trasmetta le istruzioni operative.