Il primo triennio del Piano delle arti (D.lgs. 60/2017)
Il «Piano delle arti», adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 dicembre 2017, ha terminato il suo primo triennio di vigenza.
Con sei milioni di euro sono state finanziate negli anni 2017, 2018, 2019, circa 1000 Progetti di scuole singole o organizzate in rete che hanno realizzato attività teoriche e pratiche, di studio, di approfondimento, di produzione, di formazione, negli ambiti scelti fra i “temi della creatività” (indicati nel Dl.vo 13 Aprile 2017 n. 60), attraverso le misure previste dal Piano stesso.
Mentre scrivo, lo staff dei ricercatori INDIRE- Dipartimento di didattica laboratoriale ed innovazione del curricolo nell’area artistico-espressiva- sta concludendo i lavori di analisi dei dati relativi al monitoraggio previsto dall’art 5 del Dl.vo 13 Aprile 2017 n. 60. I dati, che saranno a breve pubblicati sul ”Portale delle Arti”, appositamente progettato come luogo repository dei risultati conseguiti a livello nazionale, sono importanti ai fini della programmazione delle future linee culturali e di azioni da inserire nel prossimo DPCM – Piano delle arti 2020, 2021, 2022.
La domanda delle scuole e dei territori
La partecipazione delle scuole in risposta agli Avvisi pubblici emanati dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema, nell’arco del triennio, è cresciuta in termini numerici.
Fra i temi della creatività di cui all’art. 3 del Decreto legislativo 13 Aprile 2017 n. 60: a) musicale – coreutico b) teatrale-performativo, c) artistico-visivo, d) linguistico-creativo, le scuole hanno scelto di investire in progetti prioritariamente di ambito musicale e con forte valenza interdisciplinare e i percorsi didattici si sono svolti sia nell’ambito del curricolo che nell’extracurricolo.
Le scuole hanno compreso e fatte proprie le priorità strategiche del piano mettendo in campo collaborazioni con il territorio, valorizzando le risorse presenti a livello locale e in collaborazione con Istituti di Alta Formazione, Università, Istituti di ricerca, Fondazioni, Associazioni formative e culturali, Enti pubblici e privati.
Nel complesso, le Istituzioni scolastiche hanno risposto in modo eccellente alle proposte di finanziamento e alle misure programmatiche, dimostrando ancora una volta che il tema della creatività e del sapere artistico sia molto sentito nei territori, dal nord al sud dell’Italia, soprattutto nelle zone con presenza di maggior disagio sociale ed economica.
I Progetti presentati in genere non sono il frutto di un interesse circoscritto alla risposta agli avvisi pubblici, ma dimostrano l’investimento culturale delle scuole in molti anni di attività pedagogica e didattica, segno che l’impegno di lunga data del MIUR e in particolare del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti, del MIBACT, degli enti territoriali e del mondo dell’Associazionismo, sta portando buoni risultati.
Alcune criticità da superare nel nuovo Piano
Nel fare un primo bilancio dell’efficacia del Piano, avendo partecipato a diverse Commissioni valutative di molte Regioni italiane, ed avendo seguito personalmente un ampio numero di scuole finanziate, mi permetto di evidenziare alcune criticità che auspico vengano risolte nel nuovo DPCM 2020-2022.
La preferenza operata dalle scuole verso le misure-azioni relative a progetti di produzione e fruizione musicale a forte valenza interdisciplinare, riflettono da un lato il crescente bisogno delle scuole di potenziamento delle attività musicali, ma generano anche una riflessione sulla necessità di forti di azioni e linee guida che indichino una strada epistemologica più ampia e che indirizzino sulla opportunità che tutte le arti soprattutto perfomative siano concorrenti nello sviluppo di un pensiero creativo -artistico.
Anche se sono molte le reti di scopo organizzate, le scuole hanno preferito progettare singolarmente, da ciò deriva che a livello nazionale la cultura di rete non è ancora abbastanza radicata nelle politiche educative degli Istituti scolastici. Inoltre, questa mancanza di progettualità collaborativa fa ragionevolmente pensare che forse i finanziamenti destinati alle reti non siano adeguati per il raggiungimento degli obiettivi che un partenariato fra diverse scuole richiede.
La mancata costituzione del Gruppo nazionale per l’attuazione del Piano e dei Gruppi Regionali di supporto alle progettualità delle scuole, ha contribuito alla mancanza di omogeneità, a livello nazionale, nella promozione del Piano, nella valutazione qualitativa dei Progetti presentati dalle scuole, e nelle politiche di distribuzione dei finanziamenti.
Il decreto sull’accreditamento dei soggetti
In G.U. n. 10 del 14 gennaio 2020 è stato recentemente pubblicato il Decreto interministeriale 14 agosto 2019 n. 764: Accreditamento dei soggetti del sistema coordinato per la promozione dei temi della creatività, nel sistema nazionale di istruzione e formazione.
Questo Decreto disciplina i requisiti e le modalità di accreditamento dei soggetti pubblici e privati, ai fini della partecipazione al Sistema coordinato per la promozione dei «temi della creatività» nel sistema nazionale di istruzione e formazione previsto dall’art. 4 del D.Lvo 13 aprile 2017, n. 60 e segna un passo importante per completare il quadro programmatico sulla attuazione del Piano e per la promozione sempre maggiore del sapere artistico a scuola.
Attualmente il Ministero dell’Istruzione sta concludendo le procedure di scrittura del relativo avviso pubblico per l’ accreditamento degli Enti, dove, ai sensi degli articoli 2, 3, 4 del DM 764, saranno indicati, fra l’altro:
a) i requisiti degli Enti del terzo settore, di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, dei soggetti collettivi (pubblici o privati) che operano nelle aree dei temi della creatività e che dimostrino di aver ideato e realizzato progetti di produzione artistica e musicale;
b) i termini, le modalità di presentazione delle richieste e le procedure di accreditamento;
c) la composizione della Commissione tecnico operativa interministeriale per l’accreditamento.
È un ulteriore tassello di un quadro che permetterà alle scuole di innalzare la qualità dei percorsi progettuali attraverso una collaborazione qualificata con il mondo del Terzo settore e viceversa agli Enti esterni di attivare una più proficua partecipazione e sinergia con l’Amministrazione scolastica locale e centrale.
Il nuovo dpcm piano delle arti 2020-2022
È urgente lavorare a livello politico perché si acceleri la firma del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’adozione del Piano delle arti 2020-2021-2022, dove si auspica che:
1. siano definite forti azioni di supporto, con adeguati finanziamenti, organizzate a livello centrale e per ampi territori, attraverso la costituzione di un Gruppo nazionale e poli interregionali per il sostegno alle istituzioni scolastiche e alle reti di scuole, per promuovere modelli didattico-organizzativi flessibili e innovativi di pratica, conoscenza, ricerca e sperimentazione del sapere artistico e dell’espressione creativa;
2. si avvii finalmente una proficua collaborazione fra Ministero dell’Istruzione e MIBACT per la definizione di azioni coordinate e comuni e per l’utilizzo di finanziamenti relativi ad altri e diversi capitoli di spesa di cui ogni Ministero dispone;
3. negli avvisi pubblici, siano indicate per ogni anno di finanziamento, tutte le misure previste nell’art. 5 del d.Lvo 13 Aprile 2017 n. 60 lasciando libere le scuole di scegliere autonomamente quali tematiche scegliere.
Che fare nel prossimo imminente futuro?
A livello generale la vera partita si gioca sulla professionalità docente.
Diventa necessario e urgente:
– che si realizzi finalmente un piano strategico di formazione nazionale dei docenti in servizio impegnati nei temi della creatività così come indicato nell’art. 8 del D.l.vo 13 Aprile 2017 n. 60;
– che si ragioni sulla necessità di una formazione iniziale dei docenti diversamente organizzata, con contenuti ed epistemi al passo con le trasformazioni della società e che accolgano le riflessioni della ricerca educativa, dove le tematiche artistiche di sviluppo della creatività e del pensiero divergente, critico ed estetico sono protagonisti.
Le risorse sono molto esigue rispetto alla necessità di rinnovamento e miglioramento del Sistema Scuola.
Si tratta di potenziare i finanziamenti, di investire sulla formazione docenti e Dirigenti, di capire quanto sia difficile, se non impossibile, arrestare la capacità creativa dei ragazzi e la determinazione di noi ricercatori, Dirigenti scolastici, insegnanti, genitori, operatori del settore, amministratori, nel voler cambiare il corso delle cose.
Che la politica faccia ciò che si deve, ponga rimedio a questa deriva culturale che sembra inarrestabile e si accorga finalmente che la scuola è il luogo privilegiato di chi può far la differenza.
I riferimenti normativi
il Decreto interministeriale 14 agosto 2019 n. 764: Accreditamento dei soggetti del sistema coordinato per la promozione dei temi della creativita’, nel sistema nazionale di istruzione e formazione.
Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 60 Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creativita’, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera g), della legge 13 luglio 2015, n. 107. (17G00068) (GU Serie Generale n.112 del 16-05-2017 – Suppl. Ordinario n. 23)
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 dicembre 2017 Adozione del Piano delle arti, ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60. (18A01381) (GU Serie Generale n.50 del 01-03-2018)