Le norme sul riconoscimento di diplomi, titoli e qualifiche
Dall’inizio del 2015 e in particolare dal dicembre 2017, un periodo densissimo di iniziative sull’istruzione [1], l’Unione Europea vara anche due testi sul riconoscimento dei diplomi:
- la Risoluzione del Parlamento europeo Promozione del riconoscimento reciproco automatico dei diplomi del 25 ottobre 2018 che prevede «il riconoscimento reciproco dei diplomi e dei risultati dei periodi di studio all’estero», «consente agli Stati membri di intensificare e accelerare la loro cooperazione nel settore dell’istruzione e della formazione» come «precondizione per la creazione di uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025» e «invita gli Stati membri ad assumersi un impegno politico e a istituire meccanismi per il riconoscimento reciproco automatico delle qualifiche dell’istruzione superiore e dell’istruzione secondaria superiore come pure dei risultati dei periodi di studio all’estero»;
- la Raccomandazione del Consiglio dell’Ue del 26 novembre 2018, Promozione del riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero che «raccomanda agli stati membri conformemente alla legislazione nazionale e dell’Unione, alle risorse disponibili e alle circostanze nazionali, … in stretta cooperazione con tutti i pertinenti portatori di interessi» di «compiere i passi necessari, entro il 2025, per conseguire il riconoscimento reciproco automatico», attenendosi ad una serie dettagliatissima di procedure indicate.
L’avvio del riconoscimento
I rappresentanti dei Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania ) e del Benelux (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi) sono i primi ad avviare concretamene la riforma del sistema dei titolo di studio e stipulano un accordo a sei per il mutuo riconoscimento automatico dei diplomi di istruzione secondaria in base al quale i diplomi di scuola superiore sono riconosciuti e quindi equiparati (Bruxelles, 8 novembre 2019).
Le firme sono dei ministri dell’Istruzione di Lussemburgo, Paesi Bassi, Estonia e Lettonia (Claude Meisch, Ingrid van Engelshoven, Mailis Reps e Ilga Šuplinska), dei ministri delle comunità francofona, neerlandofona e germanofona del Belgio (Valérie Glatigny, Ben Weyts e Harald Mollers), del viceministro della Lituania (Valdemaras Razumas) e del segretario generale della Lettonia (Mart Laidmets).
La rilevanza dell’iniziativa
Il riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero è molto importante rispetto alla situazione attuale.
Al momento, infatti, dal punto di vista legale, i titoli di studio secondario sono riconosciuti solo dopo procedure complesse e discrezionali.
Il provvedimento, inoltre, agevola la mobilità interna all’Unione Europea e segna l’avvio di un sistema europeo maggiormente integrato che consente di rispondere in modo più efficace alle sfide dal mondo contemporaneo.[2]
E in Italia quando?
[1] Per maggiori dettagli: Flavia Marostica Verso il riconoscimento reciproco dei diplomi in Europa in «Scuola7» n.121 del 21 gennaio 2019.
[2] Tutti i documenti citati sono reperibili in https://www.orientamentoirreer.it/Norme e Documenti/Europa/Norme e Documenti rilevanti.