Un premio filosofico tra liceo e università
In sintonia con le politiche europee e nazionali per la realizzazione degli obiettivi e le strategie di «Lisbona 2010» e di «Europa 2020», il Premio filosofico «Giambattista Vico» (dal 2012) si rivolge agli studenti dei Licei nazionali e agli studiosi vichiani di tutto il mondo e ai docenti della scuola secondaria di secondo grado. Un progetto filosofico nel quale “formazione docente” e “percorsi per le competenze trasversali e orientamento” camminano su un unico binario. Promosso dal Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Napoli Federico II, in accordo con la sezione vichiana dell’Istituto Cnr di Napoli, e dalla SFI (Società filosofica italiana), il “Premio” è, dal 2017, patrocinato dall’USR Campania e riconosce ai docenti delle scuole partecipanti una formazione di 25 ore sulla piattaforma SOFIA.
Ricerca scientifica e didattica: tra Scuola e Università
Obiettivo principale del Progetto-Premio è la diffusione della filosofia vichiana nel mondo, mettendo in relazione alcune fondamentali strutture di ricerca e attirando a Napoli studiosi provenienti da vari Paesi europei. Nel suo complesso il “Premio” nasce dall’esigenza di coniugare ricerca scientifica e didattica per fortificare la complessa relazione tra due segmenti dell’istruzione pubblica italiana: Scuola e Università in un incontro/confronto con la cultura europea. La filosofia è in grado di offrire opportunità di riflessione ragionevole e critica sul nostro agire «pratico» nel senso nobilissimo delle ragioni della prassi dentro la polis per riarticolare un vissuto dell’uomo contemporaneo fatto di azioni e di idee. Proprio da ciò nasce l’esigenza di confronti e scambi culturali con l’obiettivo di formare e comunicare un sapere che non sia ristretto a logore parole-chiave del nostro tempo e chiuso in sterili «confini».
Giambattista Vico: un filosofo trasversale
A intercettare questo bisogno di sapere, di dibattito e di ricerca “filosofica” può contribuire lo studio aggiornato della “filosofia” di Giambattista Vico che, in una prospettiva interdisciplinare e interculturale, diviene ponte di collegamento tra patrimoni di conoscenze, tra studiosi, docenti e studenti. Grazie alla versatilità del suo pensiero (1668-1744) è possibile stendere una rete di legami atti a facilitare la conoscenza della cultura italiana, anche in background profondamente dissimili, attraverso un movimento diacronico (Vico-Omero, Vico-Dante, Vico-Machiavelli, Vico-Joyce, Vico-Jung… solo per citarne alcuni) e sincronico (storia, linguaggio, mito…).
Il Premio filosofico nel mondo
Il progetto “Premio”, nella sua IX edizione, a partire dal 2013 si conclude con un Convegno di studi internazionali in una sede delle Università partecipanti – Università di Padova, Università del Piemonte-Orientale, Università di Zagabria (Croazia), Università di Uberlandia (Brasile), Università di Wittemberg (Halle– Germania) e l’Accademia delle Scienze di Mosca, Università della Murcia (Spagna), l’Università Complutense di Madrid, l’Università di Lugano (Svizzera) – a cui prendono parte anche i due studenti vincitori. E’ questa l’ultima fase di un Premio che vede coinvolti insegnanti e alunni in un percorso che comincia a settembre con la scelta del classico da presentare e si sviluppa in quattro momenti nell’arco dell’anno scolastico.
Le fasi del Premio
Il primo momento, forse il più magico, raccoglie nelle ampie aule della Federico II studenti provenienti da tanti licei italiani (420 alunni per l’edizione 2018) che in armonioso silenzio seguono le lezioni degli studiosi europei che hanno condiviso l’iniziativa. Sono due giorni molto intensi, per studenti e insegnanti. Le lezioni, sul classico in precedenza selezionato, hanno come obbiettivo principale la preparazione dei candidati a sostenere la prova scritta del terzo e ultimo giorno; ma le stesse lezioni fungono da corso di formazione (didattica per competenze) per i docenti accompagnatori. La seconda fase del progetto è dedicata alla correzione degli elaborati da parte del comitato scientifico. I primi due vincitori saranno premiati con la partecipazione al Convegno di studi internazionale e alla pubblicazione dei loro elaborati. Molto suggestiva, infine, la cerimonia di premiazione nella sede dell’Università di Napoli alla presenza del Rettore e in streaming per le scuole fuori regione.
Il Premio e la sua storia
Nella sua breve storia, tutta raccontata anche sul sito www.vichiani.net, ricordiamo le varie edizioni ed i luoghi che hanno visto la presenza di Vico attraverso le parole degli studenti italiani.
- Nel 2013 il Convegno, Questioni di filosofia e metafisica in Giambattista Vico, si è tenuto a Mosca, organizzato dalla prof. Julia Ivanova, ordinario di Filosofia moderna presso l’Accademia delle scienze.
- Nel 2014 il Convegno Metafisica diritto e storia si è svolto presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Zagabria organizzato dalla professoressa Sanja Roic, ordinario di letteratura italiana.
- Nel 2015 il Convegno Giambattista Vicos Bedeutung für die heutige Debatte – Vicos De universi Juris Uno Principio, et Fine Uno – in Kontext der europäischen si è svolto ad Halle in Germania organizzato dal professor Mathias Kauffman, Professore di etica alla Martin-Luther-University di Halle-Wittenberg.
- Nel 2016 i lavori del Convegno Vico e la Metafisica classica vichiano sono stati ospitati dall’Università spagnola di Murcia e organizzati dal prof. A. Marques Catedrático de Metafísica, en la Universidad de Murcia
- Nel 2017 i Lavori del Convegno Problemi di ricerca su Vico e sulla storiografia contemporanea di sono tenuti a Napoli presso l’Università Federico II organizzato dal prof. Fabrizio Lomonaco, ordinario di storia della filosofia.
- Nel 2018 i lavori del Convegno Vico e l’Autobiografia si sono tenuti presso l’Università di Lugano organizzati dal prof. Maurizio Viroli, Professore ordinario alla Università del Texas ad Austin e all’Università della Svizzera Italiana
- Nel 2019 i lavori del Convegno Vico e il Barocco si sono tenuti presso l’Università Complutense di Madrid organizzato dal prof. Marco Carmello, Profesor presso il Departamento de Filología Italina dell’Universidad Complutense de Madrid.
Quest’anno, per la IX edizione del Premio, si ritornerà nella prestigiosa Università di Lutero, dove ancora una volta, due studenti italiani potranno leggere i loro elaborati e confrontarsi con i più accreditati studiosi del pensiero vichiano.