Interrogativi preliminari
Può l’insegnamento dell’educazione civica abbandonare la dimensione dello “scolasticamente corretto”(anche a livello normativo) che oscilla tra enciclopedismi di maniera e generose aspirazioni per società tolleranti, eque, solidali? Ed è la scuola l’unico luogo depositario/garante delle categorie valoriali da trasmettere ai nostri ragazzi? Interrogativi a cui è difficile dare risposte, in un contesto caratterizzato da fenomeni sociali complessi e frammentati[1]. In questo lavoro si tenterà di formulare alcune riflessioni non dogmatiche, ma dialettiche.
L’ambizione di “governare” l’universo delle educazioni
L’insegnamento scolastico dell’educazione civica è legge (L. 92/2019), anche se la sua introduzione viene rinviata all’a.s. 2020/21[2]. Il testo, pur non discostandosi molto da provvedimenti precedenti[3], è alquanto ambizioso, sia nella declinazione dei traguardi formativi, sia nella lunga elencazione dei contenuti disciplinari, a loro volta articolati in temi specifici e temi trasversali. Le coordinate essenziali della Legge, seppur rilevanti, evidenziano infatti diversi punti critici e di attenzione:
Coordinate essenziali | Punti critici e di attenzione |
Investimento nello studio dei testi fondamentali del diritto ai diversi livelli nazionali e sovranazionali (Costituzione Italiana, dispositivi degli Organismi europei ed internazionali, Statuti delle Regioni….). | L’ampiezza degli argomenti di studio non depone a favore di apprendimenti durevoli e significativi.La contitolarità, nel 1° ciclo, se non ben gestita a livello del Docente Coordinatore e dei Dipartimenti, rischia di depotenziare saperi ed obiettivi. |
Carattere trasversale dell’insegnamento (“d’obbligo” nel 1° ciclo, ma anche nel 2° dove sono titolari i docenti di diritto). | La trasversalità implica non solo accordi su metodi e strategie, ma anche “visioni” comuni sulle problematiche socio-culturali sottese alle singole “educazioni”. |
Corpus disciplinare connotato come risorsa educativa, per la promozione di comportamenti di cittadinanza attiva[4] e per l’implementazione del capitale sociale[5]. | Una disciplina come questa rappresenta un patrimonio socio-culturale anzitutto da “vivere” ed “agire”, quindi richiede comportamenti responsabili e cooperativi da parte di tutti, adulti e ragazzi. |
Insegnamento proiettato sul futuro delle giovani generazioni, in relazione alle problematiche della sostenibilità ambientale e della cittadinanza digitale. | Formare giovani competenti e resilienti, per le future sfide della società, è la scommessa vera di questo insegnamento, se vuole affrancarsi dai tradizionali “riti” disciplinari. |
Un curricolo scolastico “esondante”
Rispetto alla dimensione curricolare, il testo legislativo[6] esplicita le seguenti indicazioni:
– rivisitazione e qualificazione degli strumenti che presidiano l’esercizio della cittadinanza a scuola (Regolamenti, PEC, Istruzioni….). In quest’area è indispensabile che l’insegnamento preveda percorsi e strategie per lo sviluppo di abilità sociali[7], le uniche che possono alimentare consapevolezze e sensibilità per un clima di coesione sociale anche a scuola;
– rimodulazione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento in funzione di un approccio interdisciplinare, che realizzi un raccordo consapevole degli apprendimenti maturati nei vari settori disciplinari. Nel tentativo di dare una legittimazione curricolare alla “materia” e di permettere la sua collocazione all’interno del PTOF, il MIUR cerca di far coesistere una molteplicità di input contenutistici e metodologici. L’esito non è del tutto convincente. Sarebbe stato opportuno invece, per il I° ciclo, implementare il curricolo di Storia e quello di Tecnologia, con una selezione delle tematiche-chiave di educazione civica più omogenee ai due insegnamenti e assegnare le “educazioni” alla trama del raccordo interdisciplinare tra tutte le materie.
Educazione permanente e altre Agenzie formative[8]: approdi formativi “diversi” e sguardi sulla realtà
In questo paragrafo, recuperando gli interrogativi iniziali, si intende evidenziare come l’insegnamento dell’educazione civica, per una sua rigenerazione, debba contaminarsi, in parallelo, sia con l’educazione permanente che con la progettualità dedicata di Agenzia formative non scolastiche[9], rafforzando il costrutto della cittadinanza attiva[10].
Per quanto riguarda le Agenzie Formative. nella Tabella seguente vengono indicati, tra i tanti, solo alcuni siti dove poter recuperare documentazione di buone pratiche ed esperienze didattiche:
Agenzie formative | Buone pratiche |
ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (2016) – www.asvis.itFocus tematici: Educazione allo sviluppo sostenibile- Agenda ONU 2030 | Kit didattici, percorsi di formazione per docenti e famiglie, Unità di Apprendimento, guide didattiche, pubblicazioni, video (I° e II ° ciclo) – www.asvis/scuolaprimaria – www.asvis/scuolasecondaria |
Save the children, Salva i bambini (Italia, 1998) www.savethechildren.itFocus tematici: la povertà materiale ed educativa; salute e nutrizione; diritti negati; protezione infanzia 0-6;[11] contrasto alla dispersione e alla emarginazione; integrazione stranieri. | 1.<Fuoriclasse>: interventi educativi per il rinforzo di motivazione e autostima, per attivare la peer education e un buon clima di classe (Scuole Primaria e Secondaria di I° grado) 2.<Punti Luce>: centri ad alta densità educativa con laboratori creativi, percorsi di sostegno allo studio, attività motorie(6-16 anni)3.<Sottosopra>: rete nazionale di giovani 14-22 anni per la cittadinanza attiva. |
Associazione <Libera> di Don Ciotti, www.libera.itFocus tematico: educazione alla legalità | Progetto Regoliamoci : ogni anno l’Associazione propone un tema su cui lavorare. Ad es. il valore della memoria nella vita di ciascuno, come atto di costante consapevolezza per “ricordare”, ma soprattutto per “agire” da cittadino responsabile. |
Per fare in modo poi che l’educazione civica intercetti i “valori” dell’educazione permanente, è quanto mai necessario poter attingere dal proprio “archivio”i Documenti che il MIUR e altri Organismi nazionali e/o internazionali nel tempo hanno prodotto come accompagnamento a Riforme o a supporto di emergenze socio-educative. Di seguito una tabella comparativa tra alcuni costrutti della Legge 92/2019 e indirizzi formativi proposti nei suddetti Documenti[12].
Costrutti Legge 92/2019 | Documenti ministeriali e non |
Agenda 2030(ONU 2015): educazione allo sviluppo eco-sostenibile, alla cittadinanza attiva, alle TIC | -Agenda ONU 2030: Ob./Goal n. 3, 9, 11, 13;-Linee guida educazione ambientale, 2014;-Linee guida for TIC, MIUR 2002[13];-Sillabo per l’educazione civica digitale, MIUR 2018-Linee guida UE sulle competenze digitali(2017) |
Educazione alla legalità | Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità, Direttiva MIUR 16.10 2006 |
Educazione alla salute e al benessere | Linee guida educazione alimentare, MIUR 2015 |
Educazione Civica | Educazione permanente per la citta- dinanza attiva (Racc.ne UE 2018) | Ruolo delle Agenzie formative non scolastiche |
Educare alla salute e al benessere | Competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare: sviluppare cono-scenze, abilità e competenze per vivere bene con se stessi e con gli altri, salvaguardare il proprio benessere e la propria salute,utilizzare il proprio apprendimento come risorsa per la resilienza. | |
Formare cittadini responsabili e attivi per la partecipazione consapevole alla vita civica delle comunita’. | Competenza in materia di cittadinanza: capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale. | Save the children: progetti Fuoriclasse e Punti luce, azioni inclusive contro la povertà educativa, la dispersione scolastica, l’emarginazione. |
[1] A tal proposito, citiamo le originali elaborazioni di Z. Bauman(2011) sulla modernità-vita liquida e di E. Morin(2016) sul pensiero globale.
[2] La decorrenza del provvedimento era stata fissata dall’a.s. successivo all’ entrata in vigore della legge (05.09.2019), ma con una fase sperimentale già dall’a.s. 2019/20. In un momento successivo, però il MIUR, accogliendo il parere negativo del C.S.P.I. (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione), non ha più ritenuto praticabile la timeline prefigurata e con Nota 1830/2019 ha riconfermato la previsione originaria della Legge, in attesa anche della stesura di Linee Guida dedicate.
[3] Vds: – la L. 169/2008, art.1, la L. 107/2015, “Documento d’indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione (Nota MIUR 2079/2019), il Documento di studio<Indicazioni Nazionali e nuovi scenari>, 2018. Cfr anche D. Trovato, Perché non possiamo non occuparci di cittadinanza a scuola?, Scuola 7, n. 102/2018, Tecnodid.
[4] Qui si richiama la richiesta del CSPI perché nelle Linee Guida si precisi meglio il rapporto tra la nuova disciplina e i comportamenti sociali e civici.
[5]In una società complessa il capitale sociale si qualifica come “la somma delle risorse, materiali o meno, che ciascun individuo o gruppo sociale ottiene grazie alla partecipazione a una rete di relazioni interpersonali basate su principi di reciprocità e mutuo riconoscimento».(P. Bourdieu, 1980).
[6] Si fa riferimento anche alla bozza delle Linee Guida, diffuse in queste settimane da alcuni siti.
[7] Vds. sul tema gli studi dei proff. Soresi e Nota, all’interno del Laboratorio di ricerca-intervento per l’orientamento alle scelte (La.R.I.O.S.), UNIPD. Cfr. Soresi S. & Nota L. (2001). Portfolio Optimist per l’orientamento dagli 11 ai 14 anni – Volume III°: Abilità sociali e qualità della vita. FI, ITER-O.S.,
[8] L’organismo di riferimento è l’Osservatorio nazionale sulle politiche sociali che aggrega le aree del Terzo settore, della disabilità, dell’immigrazione, delle nuove povertà, della famiglia, infanzia, adolescenza, delle politiche europee. Cfr. www.welforum.it .
[9] La tesi di fondo è quella di “liberare” questo insegnamento dai vincoli spesso angusti della programmazione scolastica, per dargli un respiro e uno spazio “universali”, nel senso della sua spendibilità sociale, ai diversi livelli.
[10] Vds. la Raccomandazione Europea sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 2018. 11 Vds.la pubblicazione dell’Associazione < Atlante dell’Infanzia a rischio>, 2018. 12 Per ulteriori approfondimenti sull’argomento si rimanda ad un prossimo contributo sempre su questa NewsLetter.
[13] Vds anche il progetto dell’ ISIS “Malignani” di Udine,con relative Linee Guida, 2015, www.malignani.ud.it/linee-guida-diffusione-TIC-scuole.