Al di là dei confronti sulle grandi questioni (riforma, autonomia, saperi, professionalità) la vita della scuola si dipana nella successione di innumerevoli eventi quotidiani. Ci si riferisce certamente alla gestione delle risorse finanziarie, che vedono la scuola alle prese con le novità previste dal Decreto 129/2018 nato all’insegna della semplificazione e della trasparenza (Rosato, 127). Ulteriori risorse straordinarie possono provenire da altri cespiti (come la legge 440/1997 per l’arricchimento dell’offerta formativa), anche se il fondo si è venuto progressivamente prosciugando (ed è per lo più erogato attraverso bandi) (Brescianini, 121).
La qualità degli spazi e delle strutture riveste un ruolo di primo piano, viste anche le condizioni mediamente non buone del nostro patrimonio edilizio (Nutini, 133), che rendono più difficoltoso mantenere standard di sicurezza adeguati. A tale proposito si sente la mancanza di una legislazione di chiarimento sulle competenze dei diversi enti preposti (Sozzi, 135). Anche i servizi che completano l’offerta della scuola rappresentano possibili elementi di qualità: tuttavia, si prolunga il contenzioso giurisdizionale relativo al ruolo della refezione scolastica e al consumo (obbligatorio?) del pasto a scuola (Nutini, 120), mentre continuano i distinguo sul rapporto qualità-prezzo del cibo (Faedi, 120).
Sono tutti segnali di un disagio nella relazione tra la scuola ed i suoi utenti, che si evidenzia anche nel tenore di certe proposte di legge presentate in Parlamento, come quelle che tendono ad introdurre la sorveglianza tramite telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia (Da Re, 139). È evidente che il benessere e la sicurezza dei nostri alunni, nelle scuole di ogni ordine e grado, passa attraverso misure di carattere educativo, che possono migliorare lo stato di salute (nel senso più ampio del termine) delle nostre scuole e dei suoi ambienti (Brescianini, 127).