Con la presenza costante di oltre 160 partecipanti, cui vanno aggiunti relatori formatori invitati, per un insieme di oltre 200 persone, si è svolta la 3 giorni della Summer School di Ischia (28-30 luglio 2019). Il filo conduttore di quest’anno è stato l’autonomia della scuola nelle sue diverse sfaccettature (da quelle giuridiche a quelle culturali, da quelle “costituzionali” a quelle didattiche), anche come occasione per ritornare su una storia nata vent’anni fa, con il Regolamento dell’autonomia: DPR 275 dell’8-3-1999.
La casa editrice Tecnodid non mancherà di pubblicare via via sul sito di “Notizie della Scuola”, sintesi, schemi, slide e mappe delle numerose e qualificate relazioni che si sono alternate nelle sale dell’Hotel Continental. Intanto ci è gradito pubblicare una prima sintetica riflessione rilasciata da una delle partecipanti, Lorella Zauli, che è anche collaboratrice di Scuola7, nonché neo dirigente scolastica.(g.c)
1 tema: i luoghi dell’autonomia: la presidenza, l’aula, la segreteria, il territorio |
3 giorni di convegno: 28-29-30 luglio 2019 |
5 sessioni di lavoro |
20 autorevoli relatori |
160 partecipanti fra docenti, dirigenti e futuri DS 40 relatori, formatori, ospiti |
Sono solo alcune delle cifre che hanno contraddistinto la Summer School 2019, che la Tecnodid ha organizzato nella suggestiva e cristallina cornice dell’isola di Ischia.
Sono trascorsi vent’anni dall’emanazione del DPR 275/1999. È un traguardo da festeggiare? L’autonomia che è stata attribuita alle scuole da quel Regolamento è ancora un dispositivo potente, generativo? Ha fatto la differenza nelle nostre scuole, soprattutto in termini di apprendimento degli allievi? Da quali cause è stata ostacolata la sua attuazione? Esistono connessioni fra l’autonomia scolastica e l’autonomia differenziata richiesta da alcune regioni, e recentemente oggetto di effervescenti dibattiti? Quali sono i rapporti fra l’autonomia scolastica e l’accountability che sta alla base del sistema nazionale di valutazione e di rendicontazione?
A queste e ad altre domande fondative hanno cercato di dare risposte significative e stimolanti chiavi di lettura esperti autorevoli e prestigiosi, dall’ex ministro Francesco Profumo ai magistrati Sergio Auriemma e Carlo Buonauro; dai già Capi Dipartimento del MIUR Giuseppe Cosentino e Lucrezia Stellacci ai Dirigenti Damiano Previtali e Maria Teresa Stancarone, solo per citarne alcuni. Domande complesse che richiedono fra l’altro risposte plurime e flessibili. Spazio quindi agli interventi in plenaria, moderati alternativamente da Giancarlo Cerini e da Mariella Spinosi, ai workshop in parallelo, alle tavole rotonde, nonché agli “spazi-corner on demand”, dedicati in maniera specifica ai futuri DS, docenti “sopravvissuti” a tutte le prove del recente concorso, che a Ischia erano presenti in diverse decine.
D’altra parte gli obiettivi strategici assegnati alle scuole si perseguono:
– attraversando con competenza e coerenza i luoghi dell’autonomia: l’aula, la presidenza, la segreteria, il territorio. Aspetti e contenuti che abitano questi luoghi sono stati sviscerati nei workshop condotti dai dirigenti scolastici Domenico Ciccone, Vittorio Delle Donne, Rosa Seccia e Rosa Stornaiuolo (quasi in forma di messaggio “da collega a collega”);
– utilizzando in modo efficace gli strumenti giuridici e amministrativi nelle mani del DS, ad esempio il regolamento di contabilità (illustrato da Sergio Auriemma), il codice degli appalti (descritto da Carlo Buonauro), gli strumenti della progettazione strategica e della rendicontazione sociale (analizzati da Damiano Previtali e Maria Teresa Stancarone), la valutazione degli apprendimenti (commentata da Ettore Acerra);
– leggendo con occhi disincantati e a tratti “indisciplinati” le autonomie possibili (come ha suggerito Francesco Profumo) e i diversi volti dell’autonomia in Europa e nel mondo (studiati da Mario G. Dutto, in collegamento skype da Parigi);
– analizzando con sincerità vincoli e opportunità dell’autonomia, così come si è dipanata a partire dalla legge 59/1997 fino ai recenti, accesi dibattiti pubblici e istituzionali sull’autonomia differenziata (Giuseppe Cosentino), senza dimenticarne le fonti giuridiche e costituzionali e le cause che possono averne accentuato le criticità (Lucrezia Stellacci);
– Esercitando, tutelando e salvaguardando l’autonomia a vari livelli: contrattuale, processuale, di responsabilità, cui hanno dato voce rappresentanti sindacali e dell’associazionismo professionale (Mario Guglietti, Attilio Fratta);
– valorizzando l’impatto formativo ed educativo delle competenze di cittadinanza: le “nuove” competenze europee (Antonia Carlini); la proposta di legge sull’educazione civica (Silvana Loiero); i comportamenti, la condotta, le regole (Mariella Spinosi).
Vent’anni: circa l’età degli studenti diplomatisi nel 2019 con l’esame di Stato, così come ridisegnato dal D.lgs.62/2017. Un’autonomia matura, quindi? Pronta per nuove sfide? Ancora bisognosa di aggiustamenti e piccole (o grandi) manutenzioni? Da accompagnare e salvaguardare come una pregevole e faticosa conquista? Forse un po’ di tutto questo e contemporaneamente un’eredità potente e al tempo stesso fragile con la quale faranno i conti, dal prossimo anno scolastico, anche circa duemila nuovi Dirigenti Scolastici alle prese con scenari sicuramente complessi e delicati, ma non per questo meno affascinanti.
Dunque, buona autonomia a tutti!