Si chiude un ciclo e se ne apre un altro
Mentre la primavera ancora si fa attendere, come ogni anno è arrivata invece puntuale la consueta nota di riapertura del Rapporto di valutazione, questa volta carica di novità e di nuovi attori. Con la nota n. 10701 del 22 maggio 2019, infatti, non solo vengono fornite le indicazioni e gli strumenti operativi per la definizione del RAV 2019, ma si chiude finalmente il ciclo del Sistema nazionale di valutazione (SNV), con la presentazione della piattaforma per la predisposizione della Rendicontazione sociale.
Analizziamo, allora, queste due distinte progettualità che ormai caratterizzano l’identità strategica di ogni istituzione scolastica, provando a chiarire sinteticamente alcuni passaggi fondamentali per la loro efficacia.
La nuova arrivata: la Rendicontazione sociale 2019
Con l’anno scolastico 2018-2019 si conclude la procedura di valutazione che le scuole hanno avviato dall’anno scolastico 2014-2015, attraverso i RAV ed i conseguenti Piani di Miglioramento (PdM) che nel corso di questi cinque anni scolastici tutte le scuole hanno imparato a progettare e realizzare.
Per quanto, infatti, l’insieme di questi documenti sia entrato nella quotidianità scolastica ordinaria, arricchendo (o appesantendo) di acronimi il dizionario scolastico, non dobbiamo dimenticare che in realtà siamo di fronte a processi relativamente giovani, per cui è normale avere ancora dubbi e perplessità nella loro definizione e realizzazione.
Tra questi documenti, la Rendicontazione sociale (RS) è l’ultima nata in casa SNV, in quanto indicata dal DPR n. 80/2013 come la fase conclusiva dell’iter che ha portato le scuole ad autovalutarsi, realizzare i percorsi di miglioramento delle criticità individuate ed infine rendicontare quanto realizzato al termine del percorso.
Attraverso la Rendicontazione, quindi, ogni scuola ora può evidenziare i processi attivati e i risultati perseguiti relativamente alle Priorità ed ai Traguardi che aveva fissato nell’ultima sezione del RAV, in riferimento all’atteso miglioramento degli esiti di alunni e studenti.
A che serve rendicontare
Per comprendere la funzione strategica della rendicontazione nella vita della scuola, occorre inserire questo nuovo documento scolastico all’interno della ciclicità dei processi sostenuti dal SNV. La nota n. 10701/2019, infatti, ne evidenzia una duplice finalità: da un lato dichiarare quanto si è realizzato ed i risultati raggiunti, dall’altro orientare le priorità strategiche del triennio successivo.
La Rendicontazione sociale 2019 è, in sintesi, il testimone che passa dalle simboliche mani del precedente ciclo di autovalutazione e miglioramento concluso dalla scuola, alle mani del ciclo successivo che la stessa scuola sta avviando, aiutando a mettere in luce i punti di forza consolidati e le criticità che ancora necessitano di essere affrontate.
Tempi e strumenti per la Rendicontazione
La tempistica indicata per l’attività di rendicontazione conferma quanto già noto alle scuole, che avranno a disposizione una piattaforma all’interno del portale SNV per predisporre questo nuovo documento dal 30 maggio al 31 dicembre 2019. Al momento, quindi, la struttura non è ancora aperta e visionabile, e occorrerà aspettare qualche giorno per accedervi e familiarizzare con i suoi contenuti. Analogamente è necessario attendere per avere a disposizione la Nota metodologica e la Guida Operativa, che chiariranno nel dettaglio i passaggi procedurali e tecnici per l’utilizzo e per le cosiddette situazioni particolari. Non possiamo infatti non notare che, quando un processo si realizza a cavallo di due anni scolastici, come in questo caso, inciampa irrimediabilmente nelle eventuali modifiche disposte per alcune istituzioni nell’ambito dei piani di dimensionamento, che necessitano quindi di indicazioni ad hoc.
Per quanto riguarda la piattaforma messa a disposizione, nella nota è chiarito che vi si troveranno precaricati i dati funzionali a restituire con immediatezza il trend storico dei risultati raggiunti dalla scuola nelle quattro aree degli esiti del RAV a cui ci si poteva riferire per fissare le priorità: un importante lavoro di restituzione di dati attendibili e comparabili, che forniranno quindi a ciascuna scuola l’immagine chiara dei percorsi compiuti dall’anno scolastico 2014-2015 a quello in corso, costituendo una solida evidenza per la rendicontazione che si sta per predisporre.
La possibilità di adattamenti
Un altro passaggio della nota che va sottolineato è che ciascuna scuola potrà scegliere se rendicontare le Priorità e i Traguardi che aveva fissato attraverso la procedura di autovalutazione, se riferirsi ai risultati che ha perseguito in generale grazie alla propria attività progettuale, o se prenderli entrambi in considerazione. Questa possibilità, sebbene non esplicitato nella nota, vuole sicuramente andare incontro alle difficoltà che alcune scuole potrebbero incontrare se non avessero, a suo tempo, definito con chiarezza nel RAV le priorità da perseguire. Immaginiamo, ad esempio, la difficoltà nella rendicontazione di obiettivi e traguardi che erroneamente non si siano riferiti agli esiti o che, se espressi in maniera generica, difficilmente potrebbero aiutare la scuola ad illustrare, oggi, quanto ha realizzato e raggiunto. Insomma: rendicontare sì, ma con cautela…
RAV 2019: una regolazione (quasi) in contemporanea con il PTOF
Passiamo ora al più noto documento del SNV, il Rapporto di autovalutazione, che viene aperto non per consentirne il consueto aggiornamento annuale, ma per definire le priorità del nuovo ciclo progettuale delle scuole: il triennio 2019-2022.
Questo passaggio, con il consueto dilemma se sia nato prima il RAV o prima il PTOF, è sicuramente un passaggio critico e dalla controversa tempistica. La nota prova a chiarirne la logica, andando oltre i tempi di progettazione dell’uno o dell’altro documento, con l’intento, ancora sicuramente da chiarire, di farne cogliere le implicazioni processuali più che le date certe di predisposizione.
Il vulnus di tutta la questione è senz’altro da ricercare nella tempistica dettata dalla Legge n. 107/2015 per la predisposizione del PTOF, con un anno di anticipo rispetto alla sua operatività.
In sintesi, le scuole hanno predisposto entro gennaio 2019 il PTOF 2019-2022, che per espressa previsione normativa ha dovuto indicare il Piano di Miglioramento del triennio in questione, che a sua volta, per essere reale, dovrebbe essere stato definito al termine di un attento processo di autovalutazione ed individuazione delle Priorità verso cui tendere. Ed è qui che il difetto procedurale dell’intero processo si fa evidente: il RAV 2019, che avrebbe dovuto guidare la predisposizione del PdM da indicare nel PTOF 2019-2022, in realtà viene redatto adesso, dopo la pubblicazione dei documenti strategici che avrebbe dovuto aiutare a definire.
La nota n. 10701/2019 ha indicato, come tentativo di sintesi di questi processi che ciclicamente si avvicendano e determinano reciprocamente, la possibilità per le scuole di lavorare contemporaneamente a tutti i documenti strategici della scuola, prevedendo la contestuale disponibilità delle piattaforme che l’Amministrazione centrale ha fornito come supporto al lavoro delle scuole, per consentirne la contemporanea regolazione. Ma vediamo nel dettaglio la tempistica, in considerazione soprattutto del Questionario scuola, proposto in una nuova veste per il triennio 2019-2022.
Il Questionario scuola e la tempistica del RAV
A differenza di quanto detto per la Rendicontazione sociale, la piattaforma RAV è già aperta, ed on line è possibile consultare la corrispondente Nota metodologica e la Guida Operativa. Si hanno, quindi, tutte le coordinate per procedere, in primis il nuovo Questionario scuola. Quest’ultimo, oltre ad essere stato snellito nel numero di domande e di descrittori e indicatori, è compilabile on line all’interno della piattaforma nel periodo che va dal 22 maggio al 31 luglio 2019. In questo intervallo di tempo, dunque, le scuole compilano il Questionario, fanno autovalutazione, analizzano i dati che la piattaforma rende disponibili, perché ricavati centralmente, e verificano che le Priorità ed i Traguardi già indicati in fase di predisposizione del PTOF 2019-2022 siano coerenti con il processo autovalutativo, provvedendo a correggerli se così non fosse. I RAV chiusi a luglio saranno automaticamente, come di consueto, pubblicati su Scuola in chiaro.
A settembre la piattaforma RAV viene riaperta, e questa volta on line non ci sarà più il Questionario da compilare, ma saranno restituite le tabelle con i benchmark ricavati proprio dalle risposte fornite dalle scuole, e che richiedono un periodo tecnico di elaborazione, che avverrà appunto tra la chiusura di luglio e la riapertura di settembre. Insieme alle tabelle da settembre le scuole avranno a disposizione anche gli esiti dell’anno scolastico 2018-2019.
Come anticipato prima, quindi, a settembre le scuole potranno ulteriormente e definitivamente portare a compimento il processo autovalutativo e la definizione delle Priorità e dei Traguardi per il triennio 2019-2022, avendo contemporaneamente a disposizione il periodo di aggiornamento del PTOF e la sua piattaforma, nel caso in cui l’abbiano usata o decidano di usarla.
Potrebbe ironicamente sembrare una particolare congiunzione astrale, che accade ogni tre anni; in realtà è la concreta possibilità, per le scuole, di rendere più armonici i processi progettuali che segnano il passo delle attività e delle scelte scolastiche, superando la tempistica poco funzionale dettata a priori dalla norma.