Bravi i giovani, per l’Europa

Europa: un’entità in costruzione

L’Unione Europea (UE) è un’organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale, con oltre 500 milioni di abitanti – ben pochi al confronto di Cina e India – su circa 4,3 milioni km2 di superfice: ben pochi al confronto di Russia, Canada, USA, Cina, Brasile, Australia, ma è con queste realtà che, in un mondo globalizzato, deve confrontarsi.

Il processo di costruzione dell’UE (Trattato di Roma 1957, Trattato di Maastricht 1992, Carta di Nizza 2000[1], Moneta unica 2002, Trattato di Lisbona 2007, Pilastro europeo dei diritti sociali 2017[2]) è ancora in corso, e l’integrazione tra i vari paesi evidenzia alcune difficoltà; tuttavia ha consentito all’Europa non solo prosperità e disponibilità di moltissimi strumenti culturali e materiali, ma soprattutto 70 anni di pace duratura, dopo moltissimi secoli di guerre lunghe e sanguinose tra le parti.

Dati, informazioni, pubblicazioni… e poi?

Non mancano certo testi che aiutano a conoscere l’Europa; tra questi:

  • Fatti e cifre (aprile 2017) del Consiglio dell’UE, che in breve riporta le tappe fondamentali di inclusione dei paesi, illustra le principali istituzioni e i dati geografici, presenta con 28 schede i 28 paesi;
  • Key figures on Europe (ottobre 2017) di Eurostat, che descrive Popolazione, Condizioni di vita, Salute, Istruzione, Mercato del lavoro, Economia e finanza, Commercio internazionale, Agricoltura, Industria, Scienza e tecnologia, Ambiente, Energia, Trasporti.

Non manca nemmeno un testo di prospettiva: il Libro bianco della Commissione europea sul Futuro dell’Europa. Riflessioni e scenari per l’UE a 27 verso il 2025 (marzo 2017), che inserisce l’Europa in un quadro globale, definendola «un luogo in mutamento in un mondo in evoluzione», che «ospita le più eque società del mondo», pur con alcune «preoccupazioni», e delinea cinque possibili/auspicabili scenari da qui al 2025, a patto che gli Stati membri «procedano insieme».

Non manca, infine, un testo che riguarda in modo specifico la scuola: Richiamo all’EuropaPolitiche scolastiche, sistemi educativi e professionalità, curato da Leonilde Maloni e Rosa Seccia (Tecnodid, Napoli, marzo 2019), che, nell’intento di facilitare gli operatori nella progettazione europea e gli studenti nella ricerca di opportunità per il proprio futuro di lavoro e di vita, presenta alcuni documenti fondamentali selezionati nella produzione della UE, amplissima ma complessa e difficile da leggere, e descrive le politiche europee sull’educazione e i sistemi educativi e le professionalità (docenti e dirigenti).

Si tratta in tutti i casi di testi molto utili; ma i giovani, che sono il futuro (alle prossime elezioni europee saranno 9 milioni a votare per la prima volta), cosa leggono, cosa dicono, cosa scrivono, cosa fanno?

Lo spirito di Ventotene

Nel 2017, 2018, 2019 si sono svolti ogni anno 2 incontri, ideati e curati dall’Associazione “La Nuova Europa” e dal Comune di Ventotene, nell’ambito del Programma del Consiglio della Regione Lazio a sostegno di iniziative per la promozione delle politiche europee, della cittadinanza e dell’integrazione europea: un incontro era La Scuola d’Europa – Laboratori di cittadinanza, un altro il Ventotene Europa Festival. Queste attività intendevano:

  • portare ad un rafforzamento dei legami d’amicizia tra tutti i paesi fondatori e quelli che si sono uniti all’UE successivamente, partendo proprio dai giovani;
  • rendere i ragazzi sempre più coscienti dei processi che li riguardano in quanto cittadini europei;
  • accrescere le loro conoscenze sul processo di costruzione dell’Europa, potenziando gli strumenti non sufficienti forniti loro dalla scuola per acquisire una dimensione di cittadinanza attiva e partecipativa;
  • connetterli con il futuro del continente, raccogliendo i loro suggerimenti su come migliorare l’UE valorizzando letteratura, cinema, musica, arte e viaggi: un europeismo culturale che appartiene loro sin dalla nascita;
  • aiutarli a compiere la scelta consapevole di essere comunità in una dimensione nazionale, europea e mondiale.

Inutile dire che la collocazione a Ventotene non è stata casuale: qui nel 1941 Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni (confinati) e Ursula Hirschmann hanno redatto Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto, ideando la prospettiva di una federazione europea con un parlamento e un governo democratico dotati di poteri reali in alcuni settori chiave; il documento, rivisto, è stato pubblicato nel 1944 con il titolo Per un’Europa libera e unita. Il manifesto di Ventotene[3] ed è uno dei testi fondanti dell’UE.

Un’esperienza interessante (non solo) per i giovani

Nel corso degli eventi, giovani provenienti da paesi diversi e che s’incontravano per la prima volta, hanno:

  • seguito lezioni, interventi e dibattiti (su storia, economia, diritto europeo e costituzionale, comunicazione, letteratura, geopolitica) tenuti da scrittori, letterati, giornalisti, economisti, giuristi, addetti ai lavori nel settore dell’accoglienza e appartenenti ad associazioni europeiste;
  • studiato e dibattuto tra loro su questi temi nei laboratori di approfondimento, in un serrato confronto per mediare tra diverse posizioni;
  • redatto nei laboratori di scrittura le loro proposte su cosa significa essere cittadini in UE oggi e sulle modalità con cui affrontare le sfide del presente e progettare un futuro sostenibile, in appositi documenti rivisitati poi da altri nell’evento successivo;
  • sperimentato, coniugando conoscenza e partecipazione, una modalità di stare assieme costruttiva, e scoperto di appartenere ad una casa comune senza distinzione di nazionalità.

I laboratori erano coordinati da un giovane tutor affiancato da un docente.

Hanno partecipato ai diversi appuntamenti circa 250 studenti (16-18 anni) provenienti da 14 paesi dell’UE.

I primi due documenti

La Dichiarazione di Ventotene  e il Manifesto dei giovani europei, sintetica la prima e analitico il secondo, sono due testi di grande interesse e significato, che affrontano gli stessi temi in quest’ordine: Pace, Diversità per l’unità, Accoglienza, Uguaglianza, Democrazia, Comunicazione tra le forze europee, Informazione e Partecipazione, Un’Europa più giovane, Libertà di parola, Frontiere libere e protette, Solidarietà, Coscienza ecologica, Rispetto. «Abbiamo scritto la Dichiarazione di Ventotene e il Manifesto dei Giovani Europei che, seppure sembrano ispirati a una dimensione utopica e dunque difficili da concretizzare, sono stati consegnati ad alcune delle più alte cariche istituzionali»; da questi emerge il progetto di un’UE «più solida, legata non solo dalla moneta, ma da valori comuni e da una comune cittadinanza… una cittadinanza che possa essere sentita come un privilegio e non come un ostacolo/un fardello/un peso».

La Dichiarazione di Ventotene (27 maggio 2017)

Firmata da 31 giovani provenienti da diversi paesi, è un documento molto sintetico che fissa i 13 concetti chiave su cui lavorare, ma anche e soprattutto un metodo; nell’Introduzione dice: «Questa è la nostra voce. Una voce per esprimere la nostra opinione riguardo all’Unione della quale siamo parte… essere cittadini europei significa condividere un orizzonte di valori comuni, prendere parte al dibattito collettivo e al processo decisionale che riguarda le nostre vite… fondere insieme le nostre identità e culture nazionali è fondamentale per realizzare un’Europa unita su tutti i fronti».

Ma al primo posto, come una premessa fondativa, afferma, nella convinzione che la mancanza di una Carta crei una distanza quasi incolmabile tra 500 milioni di cittadini e istituzioni comunitarie: «Costituzione d’Europa. L’Europa è dei suoi cittadini. Questa Costituzione è l’insieme dei valori fondamentali di una nuova Europa, espressi da giovani… Per realizzare questo sogno di un’Europa unita, sicura e moderna, dobbiamo lavorare insieme».

Il Manifesto dei giovani europei (12 maggio 2018)

Firmato da 135 «ragazzi e ragazze europei» provenienti da diversi paesi, è un documento ampio, ricco di riflessioni e di proposte, che rappresenta la sintesi di tutti lavori precedenti: in calce si afferma che «questo documento è stato pensato, discusso e scritto durante quattro laboratori di cittadinanza europea: Ventotene Europa Festival dal 24 al 28 maggio 2017, Scuola d’Europa dal 24 al 28 ottobre 2017, Scuola d’Europa dal 10 al 14 aprile 2018, Ventotene Europa Festival dal 9 al 13 maggio 2018».

Nella Presentazione i giovani dichiarano il loro «unico obiettivo: quello di far sentire la nostra voce» sui temi già individuati, sui quali si sono confrontati «in un percorso condiviso di riflessioni e proposte». Aggiungono che il loro «lavoro è durato un anno e non è sempre stato facile, poiché il confronto spesso comporta il conflitto. Un conflitto che solo attraverso la conoscenza reciproca e lo scambio multiculturale può diventare collaborazione, coesione, inclusione… La piaga dell’Europa non è la diversità, è la paura. E si ha paura quando non si conosce».

Poiché è impossibile in un breve articolo analizzare nei dettagli un documento denso di circa 20 pagine, si indicano solo alcune considerazioni d’insieme.

Dalla pace al rispetto

La prima, la più importante, è che i giovani europei hanno studiato, si sono informati e documentati – già un grande merito di questi tempi – e poi si sono sforzati di individuare alcune proposte costruttive di cose da fare per migliorare l’Europa, e per contribuire con la loro freschezza a potenziare il processo di costruzione e di integrazione in corso.

Lo stile è chiaro e corretto, con anche citazioni in latino e in greco; quasi tutti i 13 temi contengono una definizione dell’oggetto di cui si parla; l’ordine non è alfabetico e nemmeno consequenziale, e alcuni vanno letti insieme: Diversità per l’unità e Comunicazione tra le Forze Europee, Accoglienza e Frontiere libere e protette e Solidarietà, Democrazia e Libertà di parola. I temi opportunamente trattati con più parole sono in ordine decrescente: Frontiere libere e protette, Comunicazione tra le Forze Europee, Coscienza ecologica.

Non è irrilevante il fatto che il primo tema sia la Pace e l’ultimo il Rispetto.

Sulla Pace dicono: «Uno degli obiettivi principali dell’Unione europea, per il quale è stata fondata, è quello di garantire la pace tra i suoi stessi Paesi e quelli esteri. Pertanto, non dobbiamo mai dimenticare tutti i benefici e il benessere che la pace ha portato… Solo una pace prolungata ci porterà ad una identità europea comune», supportata da uno «scambio reale tra le diverse culture»; «gli strumenti necessari per promuovere la pace sono … la tolleranza e l’empatia. La cultura, e in particolare l’arte, ne costituisce il veicolo essenziale».

Sul Rispetto dicono: «Non è solo il contrario di ‘odio’, ma significa anche accettarsi l’un l’altro perseguendo i seguenti obiettivi: apprezzare la diversità e l’uguaglianza abbracciando le altre culture; creare una società multiculturale e celebrarla; aiutare chiunque si trovi in difficoltà».

Propongono di «diffondere la consapevolezza delle altre culture attraverso uno scambio di conoscenze, condividendo le nostre tradizioni e studiando la storia del mondo» per valorizzare tutti, e di «garantire la cittadinanza europea a coloro che vivono in Europa» e darla a tutti i bambini alla nascita in Europa; «di istituire un giorno … una festa delle Culture europee» in cui «le culture europee possano essere ricordate e celebrate … di cui tutti si sentano parte integrante», e di festeggiare effettivamente la ricorrenza del 9 maggio, festa dell’Europa (istituita nel 1985), giorno in cui nel 1950 Robert Schuman ha presentato il piano di cooperazione economica (poi contenuto nella Dichiarazione Schuman), per ricordare il primo passo verso un’Europa federale, indispensabile, dopo i massacri della prima metà del Novecento, al mantenimento della pace e all’inizio del processo d’integrazione.

Le proposte e i suggerimenti attuativi degli studenti (31 marzo 2019)

Il Documento di sintesi e i 5 allegati, in italiano e in inglese per una maggiore diffusione (che riportano in dettaglio quanto elaborato dalle 5 commissioni che hanno lavorato: Odio e Intolleranza, Economia e Società, Diritto di Voto, Problemi Ambientali, Difesa), esplicitano le Proposte per l’Europa 2019-2024.

In breve, ma riportando le loro parole, il decalogo di proposte al mondo politico è:

  1. divulgare le informazioni sulle modalità di voto per combattere l’astensionismo;
  2. combattere l’utilizzo improprio dei social network, perché accentua le diversità ed è all’origine delle discriminazioni che divengono una ragione di odio e paura;
  3. affrontare la problematica delle fake-news tramite un’Agenzia europea, stabilire che le informazioni di pubblica utilità siano trasmesse solo da organismi istituzionali, creare un’Authority che rettifichi le false notizie in collaborazione con tutte le fonti e i mezzi di informazione;
  4. favorire politiche europee a differenti velocità per garantire un futuro riequilibrio della ricchezza;
  5. intraprendere un dialogo paritario con l’Africa, affrontando la grande sfida demografica, economica e politica del continente;
  6. istituire un’Autorità per la parità di genere che tuteli l’uguaglianza dei diritti di donne e uomini;
  7. istituire un sistema intergovernativo che tuteli le aree verdi;
  8. introdurre in ogni scuola l’insegnamento obbligatorio dell’educazione etica e civica;
  9. costruire un sistema scolastico europeo più omogeneo e cooperativo, che incoraggi il confronto con i concittadini europei;
  10. istituire un corpo intergovernativo con il ruolo di supervisione degli eserciti nazionali, di prevenzione di attacchi terroristici, di intervento a sostegno di un singolo stato membro nel caso in cui questo sia attaccato.

I destinatari

I documenti elaborati sono certamente utili a far riflettere altri giovani su come dev’essere l’Europa del futuro, ma sono stati costruiti soprattutto come appello alle istituzioni, affinché «ascoltino la voce che arriva dai giovani» per «costruire un’Unione di diversità che rispetti le varie identità nazionali, ma allo stesso tempo rafforzi gli strumenti di condivisione e opportunità», e per porre le basi per una Costituzione Europea in grado di colmare le distanze tra 500 milioni di cittadini e istituzioni comunitarie, partendo da quattro principi cardine (diritti e doveri nella diversità, maggiore informazione sui benefici della partecipazione all’Unione Europea, lotta comune alla discriminazione, libertà di movimento e di opportunità) e rendendo più chiaro a tutti quanto la legislazione europea abbia una ricaduta molto ampia sulle loro vite.

Tutti i documenti elaborati verranno inviati/consegnati in Italia al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio, in tutti i paesi UE a tutti i candidati alle elezioni europee e agli eletti al nuovo Parlamento tramite i vari gruppi parlamentari, affinché nei loro programmi inseriscano misure per avvicinare davvero l’Unione Europea ai giovani[4].

[1] Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, Nizza 7-9 dicembre 2000.

[2] Pilastro europeo dei diritti sociali, 17 novembre 2017.

[3] Per un’Europa libera e unita. Il manifesto di Ventotene, testo pubblicato del 1944, Pubblicazione del Senato, Roma, marzo 2017.

[4] I tre documenti sono tra le voci In evidenza nella homepage del sito: https://www.storiairreer.it/.