Le scuole polo per l’inclusione
Con decreto ministeriale in corso di registrazione n. 174 del 28 febbraio 2019, relativo a “Criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche nonché per la determinazione delle misure nazionali relative alla missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”, l’Amministrazione centrale ha destinato con le risorse di cui all’art. 10, comma 1 “Scuole polo per l’inclusione”, € 840.000,00, a favore delle scuole polo per l’inclusione (Decreto Direttoriale n. 478 del 5 aprile 2019).
La previsione normativa, con l’articolo citato, definisce che “il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca indica modalità di riconoscimento di scuole polo, che svolgono azioni di supporto e consulenza con le reti del territorio per la promozione di ricerca, sperimentazione e sviluppo di metodologie ed uso di strumenti didattici per l’inclusione”.
L’individuazione dei poli sul territorio
Al riguardo si rammenta che il MIUR, Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione, con propria nota del 7.3.2017, prot. 370 avente ad oggetto “Individuazione scuole polo per l’inclusione”, aveva anticipato una prima individuazione di scuole polo per l’inclusione, con l’ottica di valorizzazione delle esperienze maturate dalle scuole sedi di Centri Territoriali di Supporto e di Centri territoriali per l’integrazione (CTS e CTI).
Ad aprile 2018 (nota prot. 847 del 12.4.2018, oggetto “D.L.vo n. 66/2017 – Scuole polo per l’inclusione) il Dipartimento Istruzione aveva richiamato le finalità del Decreto Legislativo 66/2017 e chiesto il riconoscimento di una scuola polo per l’inclusione per ogni ambito territoriale, adeguando l’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica alla previsione indicata dalle Legge 107/2015. La nota aveva sottolineato l’opportunità di stretta relazione fra le varie articolazioni volte all’inclusione delineate dalla Legge 107 (GIT, GLIR…) e le strutture già esistenti nei territori (come le scuole con CTS, CTI) in tema di inclusione per creare una “rete dell’inclusione diffusa con professionisti presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, che manifestino competenze e credibilità tali da diffondere la cultura dell’inclusione e aiutare anche i piccoli centri a superare ogni sorta di ostacolo che si possa frapporre alla realizzazione di percorsi di inclusione di qualità”.
Le funzioni delle scuole polo
Nei documenti del MIUR le azioni declinate dalle scuole polo sono individuate in:
- orientamento scolastico;
- individuazione e diffusione di modelli didattici e organizzativi efficaci per i processi di inclusione;
- attività di informazione/formazione;
- consulenza e supporto nei percorsi di alternanza scuola-lavoro;
- istituzione di gruppi di ricerca e sperimentazione fra docenti e /o con personale di altra amministrazione;
- proposte di ampliamento dell’offerta formativa per l’ambito territoriale anche in orario extra-curricolare;
- rilevazione dei bisogni formativi di ambito e valorizzazione delle professionalità anche in un’ottica di utilizzo di rete.
Si tratta di obiettivi e azioni ad ampio respiro, da sempre correlati al tema dell’integrazione scolastica, da dipanare in accordi, intese, progettazioni condivise nei territori, mettendo in relazione efficace risorse umane, materiali e know how acquisito in situazione da parte delle scuole in oltre 50 anni di accoglienza della disabilità e di altre forme di complessità in aula.
Le risorse finanziarie
Con nota prot. 1588 del 12.4.2019 della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione, è stato trasmesso agli Uffici Scolastici Regionali il Decreto dipartimentale n. 478 del 5 aprile 2019 in attuazione all’art. 10 del DM 174/2019 citato.
La nota dà conto del riparto, su base regionale, delle risorse assegnate dal citato DM 174/2019 e della definizione di finalità e specifiche per la realizzazione delle attività.
La nota fornisce, inoltre, attraverso la diffusione del citato decreto 478/2019, a firma del Direttore Generale Giovanna Boda, i criteri, le modalità e le indicazioni per avviare le procedure per l’individuazione a livello provinciale delle scuole polo per l’inclusione, per avviare tempestivamente le diverse fasi previste:
- l’impegno delle risorse da parte del MIUR;
- le procedure di assegnazione dei fondi alle scuole polo provinciali per l’inclusione;
- la costituzione, a cura dell’USR, della rete regionale delle scuole polo per l’inclusione;
- l’erogazione di un primo acconto del 50% dei fondi alla scuola polo regionale e da questa alle singole scuole polo provinciali;
- le modalità di rendicontazione e saldo.
Il riparto prevede l’assegnazione per regione come di seguito riportato:
L’allegato A riporta i criteri e le modalità per l’individuazione delle scuole polo per l’inclusione e le specifiche tecniche per la realizzazione delle attività di cui all’art. 10 c.1 del D.M. 28.2.2019 n 174.
La governance nel territorio
La rinnovata governance consente di recuperare appieno il consolidato know how esperienziale presente nei territori, in primis relativamente alle scuole sedi di Centri Territoriali di Supporto e di Centri territoriali per l’integrazione, che ormai da oltre un decennio si dedicano al tema dell’inclusione con mandati crescenti da parte del MIUR (sportelli autismo, tecnologie per la didattica inclusiva, formazione sul Disturbo specifico di apprendimento, bullismo e cyberbullismo, formazione su specifiche patologie, etc.) e ad armonizzare le varie forme di accompagnamento alle scuole realizzate nei territori, ripristinando una dimensione provinciale volta a valorizzare al meglio l’assegnazione e soprattutto l’utilizzo delle risorse dedicate.
Ciò anche in riferimento alla necessità di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse destinate dal Piano nazionale per la formazione dei docenti, che nell’ultimo biennio ha previsto una quota specifica dedicata al tema dell’integrazione della disabilità, di fatto perlopiù gestita nei territori in accordo con le scuole sedi di CTS/CTI proprio per valorizzare le competenze esistenti, non parcellizzare le risorse e realizzare azioni di sistema.
Per un’inclusione di qualità
Nell’attesa di un’annunciata revisione del Decreto Legislativo 66/2017, e nell’ottica di mantenere una piena funzionalità delle risorse assegnate a supporto dell’integrazione, la nota MIUR di assegnazione di risorse per la messa in atto delle scuole polo per l’inclusione a livello provinciale conferma l’impegno dell’Amministrazione centrale nell’accompagnare l’accoglienza delle eterogeneità delle classi italiane. Questa infatti non può disporre unicamente di risorse quantitative (leggasi: docenti di sostegno), che possono costituire condizione necessaria ma certamente non sufficiente, da sola, a garantire i processi di integrazione.
La qualità dell’inclusione scolastica, l’accomodamento ragionevole, il tema del funzionamento in situazione di alunni con disabilità o con altre problematiche, passano per una definizione precisa di compiti e ruoli, e soprattutto attraverso l’affinamento di competenze didattiche, comunicative e relazionali di spessore, che possano coadiuvare il personale della scuola nel delicato compito di accompagnare l’integrazione, garantire l’efficacia di un sistema di istruzione ed educazione consapevole, e parallelamente proiettarsi alla transizione in uscita dal contesto scuola. Le scuole polo per l’inclusione, laddove sappiano capitalizzare il tanto fatto negli anni dalle scuole, possono fungere da nuova bussola per orientare un’integrazione di qualità.