di Andrea Sassoli – Simonetta Polato – Assunta Vitale
L’antefatto (a cura della redazione di Scuola7)
Il Parlamento si è impegnato nell’elaborazione di una proposta di legge per il potenziamento delle discipline motorie nella scuola primaria, attualmente condivisa da tutti i gruppi parlamentari, a partire da 5 proposte presentate da altrettanti deputati[1]. La VII Commissione Cultura ha infatti licenziato in data 6 dicembre 2018 un testo unificato, che è stato adottato come testo base poi approvato dall’aula in sede plenaria. La proposta delega il Governo ad emanare un decreto legislativo (entro 12 mesi) per assicurare due ore settimanali di insegnamento di educazione motoria in ogni classe della scuola primaria in orario curricolare, da affidare a docenti laureati in Scienze motorie (LM-67 e L-22) che sarebbero equiparati ai docenti di scuola elementare.
Resta il punto critico della copertura necessaria, perché una misura del genere richiede la presenza di circa 12.000 docenti ad hoc. Occorre o ampliare gli organici o rimodularli per fare posto ai nuovi specialisti. La legge finanziaria per il 2018 (Legge 27 dicembre 2017, n. 205 – art. 1, comma 616) aveva optato per questa seconda ipotesi:
Al fine di perseguire l’obiettivo formativo del potenziamento delle discipline motorie e dello sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, ai sensi dell’articolo 1, comma 7, lettera g), della legge 13 luglio 2015, n. 107, nell’ambito della dotazione organica di cui all’articolo 1, comma 68, della medesima legge, il 5 per cento del contingente dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa è destinato alla promozione dell’educazione motoria nella scuola primaria, senza determinare alcun esubero di personale o ulteriore fabbisogno di posti.
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[1] Le proposte di legge iniziali sono contradistinte dai numeri C523 (on. Marin-FI), C785 (on. Cattoi-Lega), C914 (on. Villani-M5S), C1211 (on. Rossi-PD), C 1222 (on. Rampelli-FdI).
Una questione di identità
Perché in circostanze di revisioni di normativa all’educazione fisica viene appioppato un altro nome? Nel tempo, nei vari segmenti scolastici, abbiamo incontrato vari termini, quali: Educazione motoria / Educazione fisica / Corpo movimento sport / Scienze motorie e sportive.
È una questione di identità. Per noi Educazione fisica (EF) è il termine adatto/giusto/scientificamente corretto per la disciplina. Chi pensi che “fisica” si riferisca solo all’aspetto corporeo di ciascun individuo e/o a una modalità prescrittiva e rigida del fare movimento commette un grossolano errore di interpretazione, soprattutto un imperdonabile errore di concetto.
Perché “educazione”, perché “fisica”?
1. Si tratta di considerare l’orientamento pedagogico dell’educazione globale della persona e di tutte le aree della sua personalità (cognitiva, affettivo-emotiva, socio-relazionale) come motore vitale, in quanto finalità del percorso scolastico:
– partire dalla conoscenza di sé è il principio fondamentale di una vera educazione rivolta alla persona in quanto tale;
– partire dalla percezione del corpo è la condizione necessaria per dare forma al nostro essere nel mondo e alla nostra personale capacità di entrare in relazione con l’esterno (persone e cose).
2. La disciplina è così definita nel testo delle Indicazioni Nazionali del 2012 con motivazioni rigorose (è facile verificare).
3. È definizione prevalente nei paesi dell’Unione Europea (possiamo capire che non sia di moda, ultimamente) in molti paesi del mondo.
Le linee conduttrici ineludibili dell’educazione fisica
Educare la persona attraverso il corpo e il movimento: favorendo situazioni di apprendimento in cui la costruzione degli alfabeti di base e l’imparare attraverso esperienze agite costituiscano i pilastri per l’apprendimento stabile di concetti irrinunciabili, perché necessari allo sviluppo cognitivo di ciascuno;
Educare il corpo e il movimento: in vista dello sviluppo di competenze motorie e sportive, come ambito specifico e caratterizzante la disciplina stessa;
Educare al corpo e al movimento: per coltivare sani stili comportamentali e di vita come ambito preventivo e salutistico; una competenza per la vita da coltivare passo dopo passo, da somministrare “goccia dopo goccia”, lentamente ma insistentemente.
La premessa delle Indicazioni Nazionali 2012 individua in modo ineludibile gli aspetti che il curricolo disciplinare deve curare ai fini di creare le basi di una cultura adeguata alla prevenzione primaria (cattive abitudini alimentari che inducono al sovrappeso, abbandono precoce delle attività sportive…).
Questa è l’idea di educazione fisica in cui convergono i concetti di attività motoria, educazione motoria, attività sportiva, con tutte le possibili componenti in essi presenti.
Educazione fisica: qual è il senso?
L’orizzonte di senso della disciplina non ha come priorità una sorta di educazione allo sport (neanche declinata per quanto riguarda età di riferimento, interventi previsti…) e neppure la tutela, la prevenzione della salute e l’acquisizione di sani stili di vita, poiché questi obiettivi, seppur auspicabili e decisamente da perseguire, non si realizzano a prescindere, bensì si manifestano come risultati consequenziali rispetto ad un’altra tipologia di intervento, che è prioritaria vista l’età di riferimento degli alunni della scuola primaria.
Si tratta innanzitutto di accompagnare la crescita di ogni bambino nel rispetto delle tappe del suo sviluppo neuro-motorio, attraverso attività mirate, continue, ricorsive e progressive.
È risaputo, anche se spesso non realmente interiorizzato né riconosciuto, che le esperienze di movimento dei bambini nella scuola dell’infanzia e primaria favoriscono, laddove ben condotte, un buon adattamento scolastico e facilitano l’acquisizione degli apprendimenti di base (scrittura, lettura, calcolo, elementi geometrici, orientamento); tutto ciò grazie al riferimento corporeo che permette di ancorare esperienze e conoscenze, favorendo il passaggio dal pratico al simbolico.
Qualche suggestione per sintetizzare
1… per ciascuno: sempre
2… per le righe
3… per i quadretti
…
5… per “tutti insieme”
1. L’ottica del “ciascuno” (Serafino Rossini), ovvero il rispetto delle tappe personali di sviluppo e di crescita per costruire identità personale, autostima ed autonomia.
2. L’orientamento di un foglio e l’uso corretto dello spazio all’interno della pagina sono strettamente correlati ad attività in palestra e/o all’aperto, volte all’acquisizione delle basilari conoscenze rispetto ai concetti cardine delle relazioni spaziali e topologiche.
3. La comprensione del corretto succedersi delle parole in una frase, inteso come flusso, è favorita da attività di educazione all’attenzione e di educazione al ritmo attraverso l’esperienza corporea (la durata, il prima, il dopo, il contemporaneamente, il periodicamente).
4. L’impugnatura corretta di una matita, come pure la pressione da esercitare sul foglio e la gestualità coordinata del movimento del polso, sono stimolate da attività mirate, volte allo sviluppo della motricità fine.
5. La capacità di entrare in relazione con gli altri attraverso il gioco e le attività di gruppo/squadra è campo privilegiato del movimento, spazio in cui gli alunni possono costruire consapevolezza di sé, imparare a dare il meglio nel rapporto con gli altri, mutuare idee, trovare insieme soluzioni, costruendo così pian piano, nel quotidiano, giorno dopo giorno, il senso profondo dello stare insieme per diventare comunità che cresce insieme.
Nella scuola primaria si costruisce la prima cassetta degli attrezzi
La costruzione degli schemi motori di base e delle abilità motorie è terreno specifico dell’educazione fisica nella scuola primaria, una cassetta degli attrezzi ben organizzata ed ordinata ma non rigidamente costruita (questo grazie alla flessibilità delle proposte e degli interventi, il ripetere senza ripetere, la variabilità…), che costituisce un materiale indispensabile per affrontare con serenità e competenza l’approfondimento delle abilità sportive, terreno peculiare della scuola secondaria di primo grado.
Maggiore sarà il bagaglio di esperienze agite – bagaglio culturale irrinunciabile, ovviamente, costruito con pazienza e tempi di attesa dilatati (la “pedagogia della lumaca”?), attraverso un approccio reticolare al sapere/i -, maggiori saranno le competenze personali, disciplinari e trasversali che i nostri alunni potranno raggiungere.
Dal valore dell’esperienza tutta la società potrà trarre vantaggio, sia in senso preventivo che in senso conservativo, perché gli alunni sono il futuro: la società del futuro.
Verso nuovi orizzonti
Per guardare lontano a noi insegnanti servono:
– un paio di occhiali per guardare ciascun bambino con l’attenzione dovuta;
– un binocolo per vedere più lontano, ovvero per non ricercare un risultato immediato rispetto alle nostre azioni;
– una mongolfiera per guardare a 360°, perché nessuno sia prigioniero di un solo modo di interpretare gli avvenimenti.
Per aiutare i nostri bambini a guardare lontano servono:
– tempo;
– attenzione;
– cura;
– sensibilità.
Sul tema del reclutamento
Quali titoli per EF Scuola Primaria: il docente specialista EF deve essere in possesso di titolo in EF e Scienze della formazione.
Proposte-suggestioni per l’inserimento del docente specialista in EF Scuola Primaria
Da subito (anche con o senza bandire concorso):
1° step: possibile (e non difficile) verificare la disponibilità di docenti di ruolo in organico nella scuola primaria con titolo in EF; verificare quanti sono e quanti di loro sarebbero disponibili e ricoprire il ruolo di specialista in toto (22 + 2 = 11 classi) o in parte;
2° step: estendere l’organico di potenziamento negli istituti comprensivi ove possibile (conteggio e verifica della disponibilità di docenti di potenziamento in EF nelle secondarie I grado);
3° step: completare con concorso per i posti ancora disponibili dopo step 1 e step 2;
4° step: prevedere formazione didattico-pedagogica adeguata, soprattutto per docenti EF specialisti non in possesso di doppio titolo (scienze motorie + scienze formazione).
A regime: Solo concorso.
Per approfondire e apprezzare il mondo educazione fisica è possibile consultare studiare incuriosirsi all’indirizzo http://uef.istruzioneer.it/pubblicazioni/.