Una policy per la salute
Il 20 febbraio 2019 il Ministro Marco Bussetti e il Ministro Giulia Grillo hanno presentato il documento “Salute: verso una Scuola che promuove salute. Indirizzi di ‘policy’ integrate per la scuola che promuove salute”, che sostanzia la stretta collaborazione fra sistema scolastico e sanitario per definire interventi educativi per studenti, famiglie e personale, con l’obiettivo di far acquisire competenze e qualificare gli ambienti di apprendimento in cui i ragazzi vivono e si formano.
Bambini, ambasciatori di corretti stili di vita
Nel rispetto dell’autonomia, ogni scuola potrà strutturare percorsi per il benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi, lavorare al miglioramento della qualità dei luoghi di studio, promuovere corretti stili di vita, come ad esempio mangiare sano e fare attività fisica. Ogni bambino che acquisisce un corretto stile di vita, che impara ad avere rispetto dell’ambiente, che capisce l’importanza dell’attività sportiva per la propria crescita, è un “ambasciatore” di queste buone pratiche e di questi valori nella sua famiglia, nella sua cerchia di amici.
Il testo è frutto di un lungo percorso di valorizzazione dei temi della salute nei programmi scolastici, e sancisce la stretta collaborazione tra sistema scolastico e sistema sanitario. Si ricordano, a titolo esemplificativo: il progetto Okkio alla salute – giunto alla VI rilevazione – relativo al sistema di sorveglianza nazionale (stima la prevalenza di eccesso ponderale nei bambini della scuola primaria, fotografa i loro stili di vita e raccoglie importanti informazioni sul contesto scolastico), le Linee guida per il primo soccorso e il sostegno al Piano nazionale della prevenzione.
La salute come tema trasversale
Il documento, presentato al Ministero della Salute, è stato redatto congiuntamente dai due Ministeri e approvato in Conferenza Stato-Regioni il 17 gennaio 2019. Lo scopo è definire un Piano di interventi educativi rivolti agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico, con l’obiettivo di far acquisire competenze individuali su questi temi, qualificare gli ambienti in cui i giovani vivono e si formano, garantire il benessere complessivo. Il testo indica la necessità di rendere il tema della promozione alla salute trasversale nel percorso formativo dei ragazzi, non dovendo pre-costituirsi come un’ora di lezione dedicata o una materia aggiuntiva nel curricolo scolastico.
“Stiamo predisponendo un Piano di interventi di ampio respiro che mira a educare cittadini consapevoli. Vogliamo investire sui giovani che frequentano le nostre scuole. Far sì che sviluppino conoscenze e competenze ci consentirà di avere domani comunità composte da cittadini più responsabili. Dobbiamo operare affinché l’individuo sia in grado di utilizzare i propri strumenti culturali per la realizzazione di un equilibrio e di un benessere psicofisico personale e sociale. Consideriamo anche che ogni bambino che acquisisce un corretto stile di vita, che impara ad avere rispetto dell’ambiente, che capisce l’importanza dell’attività sportiva per la propria crescita è un ‘ambasciatore’ di queste buone pratiche e di questi valori nella sua famiglia, nella sua cerchia di amici. Per questo, attraverso questo documento, stiamo portando avanti una campagna di promozione della salute che parte negli Istituti scolastici, ma non si esaurisce in essi”, ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti.
Un protocollo per salute, inclusione e benessere
Nella stessa mattinata i Ministri Bussetti e Grillo hanno firmato inoltre un Protocollo d’Intesa per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione, con obiettivi legati al rafforzamento della collaborazione inter-istituzionale per migliorare, coordinare e agevolare le attività di rispettiva competenza, garantendo l’integrazione degli interventi per la tutela e promozione della salute e del benessere psicofisico di bambini, alunni e studenti, nonché per l’inclusione scolastica nei casi di disabilità e disturbi evolutivi specifici, e in particolare per lo svolgimento delle attività di interesse comune.
Pertanto con il Protocollo si impegnano a favorire, sostenere e sviluppare azioni volte a promuovere:
a) l’offerta attiva di iniziative di promozione ed educazione alla salute rivolte a bambini e adolescenti, anche attraverso il coinvolgimento dei servizi e dei professionisti sanitari del territorio e delle famiglie, privilegiando metodologie di peer education e life skill education;
b) iniziative mirate a garantire la presa in carico globale di bambini, alunni e studenti con disabilità e con disturbi evolutivi specifici, assicurandone l’inclusione scolastica;
c) il sistema nazionale di sorveglianza finalizzato a monitorare alcuni aspetti della salute dei bambini e degli adolescenti, riguardo ai principali fattori di rischio comportamentali e ad alcuni parametri antropometrici e nutrizionali, nel rispetto della regionalizzazione del sistema sanitario e dell’autonomia scolastica.
Le aree di intervento individuate si innestano su due fronti: il primo relativo, in generale, al diritto alla salute, e il secondo specifico per l’inclusione degli studenti con disabilità e disturbi evolutivi.
Educazione alla salute: un’informazione qualificata
Per la prima area le azioni indicate sono relative a:
a) promozione di corretti stili di vita, con particolare riguardo ad attività fisica, alimentazione e promozione della salute orale;
b) prevenzione delle dipendenze da sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali;
c) promozione della cultura delle vaccinazioni e conduzione di azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento di alunni e famiglie, con la possibilità di realizzare campagne di vaccinazione integrative in ambito scolastico;
d) promozione di una corretta relazione di genere, attraverso interventi sulle tematiche dell’affettività.
Inclusione e disabilità: rinnovare le procedure
Per la seconda area (inclusione disabilità e DSA) le azioni sono volte a:
a) esame e revisione della normativa di settore, su cui le Parti hanno competenza concorrente, con particolare riguardo alla razionalizzazione e semplificazione delle procedure di accertamento sia della disabilità che dei disturbi evolutivi specifici, al fine di una più efficace e razionale modalità di intervento, oltre che di un’ottimizzazione dei costi;
b) proposta di revisione dell’Intesa sancita in Conferenza Unificata in data 20 marzo 2008 in merito alle modalità e ai criteri per l’accoglienza dell’alunno con disabilità;
c) progressiva applicazione del modello “International Classification of Functioning” (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), opportunamente adeguato alla realtà italiana ed alle peculiarità del modello italiano di inclusione scolastica;
d) attivazione di programmi di formazione su tematiche specifiche, nell’ambito degli obiettivi prioritari individuati, e definizione di “pacchetti formativi” con contenuti comuni e differenziati per le diverse professionalità coinvolte, rivolti ad operatori sanitari, al personale della scuola, agli studenti ed alle famiglie;
e) promozione e sviluppo di iniziative condivise di comunicazione istituzionale – anche con il coinvolgimento delle Associazioni delle persone con disabilità – sia per sostenere azioni congiunte di sensibilizzazione, sia per fornire alle famiglie adeguate informazioni su tematiche di interesse prioritario;
f) promozione e sostegno di iniziative volte a favorire l’individuazione precoce di disabilità e disturbi evolutivi specifici.
Gli impegni del Miur
Il Miur si impegna nell’intesa ad attivare programmi di formazione su tematiche specifiche, nell’ambito delle aree d’intervento prioritarie individuate, privilegiando le metodologie di peer education finalizzate a promuovere la partecipazione attiva degli studenti e a sostenere la costituzione di reti di scuole per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica, ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il Miur si impegna inoltre a realizzare un sistema di rilevazione dei dati relativi agli alunni ed agli studenti con disabilità e con disturbi evolutivi specifici, nonché al personale della scuola impegnato nel processo di inclusione scolastica, condivisibile con gli operatori ed i responsabili sanitari, nel rispetto del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche ed integrazioni. Ulteriore azione del Miur è relativa al potenziamento e alla messa in rete dei Centri Territoriali di Supporto, anche in raccordo al coordinamento con le strutture sanitarie.
Il rilancio di progetti integrati
Il Protocollo richiama, fra gli altri, l’ormai consolidato progetto nato nel 2007 “Guadagnare salute”, finalizzato alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, attraverso il contrasto ai principali fattori di rischio comportamentali (scorretta alimentazione, sedentarietà, tabagismo e abuso di alcol), e il Piano nazionale di Prevenzione 2014-2018, approvato con l’Intesa Conferenza Stato-Regioni del 13 novembre 2014.
Si tratta di un’intesa strategica per tematiche e complessità, che necessita di un’immediata e pronta declinazione operativa per dare seguito a importanti azioni di coordinamento e di organizzazione per uno dei temi fondamentali della scuola italiana: il benessere in un contesto inclusivo.