Mentre il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) sviluppa, tra qualche ritardo e incertezza, le sue azioni in materia di rilevazione degli apprendimenti, di valutazione dei dirigenti scolastici, di valutazione esterna delle scuole, si riapre il dibattito sul ruolo dell’Invalsi soprattutto in materia di prove standardizzate di apprendimento, tanto è vero che la partecipazione alle prove per il 5° anno delle superiori non è più un passaggio obbligato degli allievi verso gli esami di Stato. Ma è evidente che un Paese non può privarsi di un sistema di valutazione del proprio sistema educativo, anche perché è necessario disporre di informazioni affidabili per il miglioramento dell’istruzione, come ha sottolineato la Presidente dell’Invalsi A.M. Ajello nell’intervista esclusiva a Scuola7.it (cfr. Ajello, 105). Il dibattito però si è riaperto, ed in alcuni provvedimenti legislativi allo studio si ipotizza l’accorpamento di diversi istituti di ricerca, ivi compreso il suo ridimensionamento dell’Invalsi. È pur vero che nel SNV non tutto funziona alla perfezione, che spesso si fa un uso improprio delle valutazioni, che la “fattura” dei test può essere ulteriormente migliorata, ma ridurre l’operatività di una struttura tecnica, indipendente, sarebbe un errore imperdonabile (cfr. Cavadi, 117).
2019-01-06