Il quadro curricolare della scuola italiana (curricolo obbligatorio) è fissato nell’ordinamento scolastico e presenta una certa rigidità . Le tabelle con gli orari attribuiti alle singole discipline sono un vincolo preciso, appena scalfito dai margini di flessibilità che pure sono stati introdotti con il Regolamento dell’autonomia scolastica (Dpr 275/1999 e s.m.i.). Questo impianto ha reso più complesso, ma non impossibile, dedicare spazio alle scelte opzionali degli studenti, a nuove discipline o a specifici approfondimenti. Qualche disciplina ne è risultata sacrificata: è senz’altro il caso della musica, alla ricerca di un riconoscimento nella formazione generale degli allievi alla luce del D.lgs. 60/2017, che prefigura uno scenario più ampio di quello oggi offerto dalle scuole medie ad indirizzo musicale o dai licei musicali (cfr. Spadolini, 106). Così pure si dovrebbe parlare delle ristrettezze in cui si trova a vivacchiare “Cittadinanza e Costituzione”, pur prevista dalla legge 169/2008 (si rimanda alla voce Educazione alla cittadinanza). Un caso emblematico è costituito dall’educazione finanziaria, come approfondimento specifico dell’educazione economica: sapere ad hoc o sapere trasversale? I progetti promossi dal Miur in materia di risparmio (cfr. Pietraforte, 113) o di conoscenza delle regole dell’economia (cfr. Brescianini, 109) rappresentano nuovi stimoli per la scuola, come pure le sollecitazioni che provengono dall’Agenda 2030 e dalla convenzione tra Miur e ASVIS (Associazione per lo Sviluppo Sostenibile). I 17 target di Agenda 2030 rappresentano altrettanti capitoli di un ideale “manuale” aperto sul futuro della nostra società .
2019-01-06