Nel 2019 ricorrono i vent’anni dall’approvazione del Regolamento per l’autonomia (DPR 8-3-1999, n. 275) che vedeva tra i suoi “cavalli di battaglia” l’elaborazione da parte di ogni scuola autonoma del POF, il piano dell’offerta formativa. Nel 2015, a seguito della legge 107/2015, il POF ha acquisito una veste più strategica, qualificandosi come triennale (di qui il nuovo, impronunciabile acronimo PTOF) e affidando al dirigente scolastico il compito di dettare gli indirizzi generali per l’elaborazione del Piano da parte del collegio dei docenti (cfr. Marchisciana, 104). Per agevolare il compito delle scuole in sede di rinnovo del PTOF triennale (previsto nell’autunno del 2018) a valere per il triennio 2019/2022, il Miur ha fornito alcune linee di lavoro con la nota 17832 del 16-10-2018 e, soprattutto, ha messo a disposizione una piattaforma digitale ove le scuole possono trovare un format (peraltro assai flessibile) per strutturare il loro PTOF (cfr. Stancarone, 109). Si sono poi svolti numerosi incontri e seminari, rivolti in particolare ai dirigenti scolastici, per presentare le funzionalità del nuovo servizio in rete. Elaborare il PTOF sulla base di un tracciato comune può certamente facilitare il lavoro delle scuole, ma potrebbe anche convogliare verso alcune direzioni la loro progettualità (cfr. Valentino, 110), a scapito di una visione più aperta e meno condizionata dall’esigenza di essere messi a confronto con PTOF simili (magari delle scuole concorrenti). Comunque l’adozione del nuovo modello non è obbligatoria, ma in generale sembra che le scuole lo abbiano ben accolto, come effettivo aiuto a chiarire i “passaggi” fondamentali dell’offerta formativa (cfr. Brescianini, 113). La vera sfida si avrà nel prossimo autunno, quando scatterà l’obbligo della rendicontazione sociale relativa al triennio 2016-2019, che si conclude il 31 agosto 2019.
2019-01-07