La valutazione “formativa” nelle scuole sperimentali
Le scuole secondarie di II grado autorizzate a sperimentare la durata quadriennale dei percorsi di studio hanno ampi margini di flessibilità nell’organizzazione del curricolo. La diversa durata degli studi non significa semplicemente accorciare i tempi, ridurre i contenuti, comprimere le precedenti attività, ma implica un profondo ripensamento dell’organizzazione scolastica, che mette in gioco innovazioni strutturali (negli spazi e nei tempi) e didattiche (nella scelta di metodologie capaci di coinvolgere e attivare la partecipazione cognitiva degli allievi).
Anche la valutazione è oggetto di riflessione e sperimentazione, costantemente monitorata e ispirata alla letteratura della valutazione diffusa e per competenze.
Un registro elettronico per competenze
Il registro elettronico per competenze appositamente realizzato è lo strumento che consente ai docenti, agli studenti e alle famiglie, di seguire l’apprendimento e di individuare punti di forza e le fragilità su cui intervenire.
Nell’Istituto Tecnico Economico “Enrico Tosi” di Busto Arsizio (scuola sperimentale fin dall’a.s. 2014-15) applichiamo un sistema di verifica del team working e tendiamo in generale a una valutazione diffusa di tipo formativo, che si estende a tutte le tipologie di attività didattica dentro e fuori scuola, partendo sempre dall’individuazione delle competenze che vengono sviluppate. Tale pratica valutativa risulta utile a verificare non solo i risultati raggiunti attraverso i prodotti e le performance degli studenti, ma anche il processo di apprendimento, e si esplica attraverso una molteplicità di forme di verifica anche personalizzate.
Valutare la progressione degli apprendimenti per livelli
Come conseguenza di metodologie tendenti a sviluppare e costruire competenze spesso coinvolgenti più discipline trasversali e soft-skills, la valutazione delle stesse non può che prevedere l’uso di un registro web articolato per competenze, a cui afferiscono abilità che sulla base di livelli (da 1 a 6) mettono in evidenza l’acquisizione delle stesse e il livello di progresso realizzato nel corso del periodo.
Le famiglie e il docente hanno quindi un dettaglio capace di consentirne in ogni momento dell’anno il monitoraggio.
Si sperimenta anche una diversa modalità di rilevazione quadrimestrale e interperiodale, che tende a mettere in evidenzia e dare valore alla progressione dello sviluppo delle competenze, indicate per ciascuna disciplina con un livello complessivo misurato da 1 a 6: ciò rende più chiari ed evidenti gli ambiti su cui gli alunni mostrano un profilo soddisfacente, così come quelli più problematici da recuperare in itinere.
La comunicazione alle famiglie
Tale indicazione serve alla costruzione di un portfolio delle competenze, utile ad impostare una didattica per gli anni successivi in termini inclusivi e non esclusivi.
Alla fine del primo quadrimestre la comunicazione alle famiglie riguarda pertanto i livelli raggiunti in ciascuna competenza disciplinare senza l’indicazione dei voti, anche se i voti alle singole prove continueranno ad essere segnati sul registro web quali risultati di prove significative.
Alla fine dell’anno scolastico, in sintonia con la normativa vigente, viene fornito un quadro completo di competenze e voti, ma anche un portfolio delle competenze per una lettura più consapevole delle specifiche capacità sviluppate dall’alunno.