Si è percepita in questi mesi una crisi nei rapporti educativi tra le diverse componenti della scuola. Non sono solo gli episodi di âmalascuolaâ, ma anche perdita di fiducia e di autorevolezza, annebbiamento delle funzioni e dei compiti educativi delle diverse istituzioni. Sembra essersi rotto quel patto tacito tra allievi, insegnanti e genitori, su cui si reggeva la vita della scuola (Muraglia, 86). Ogni piccolo episodio sembra diventare oggetto di possibile contenzioso: dal ruolo della refezione scolastica, magari nella sua variante biologica (Faedi, 95), allâuso del cellulare in classe, dai compiti a casa alle forme o modalitĂ di valutazione. Spesso problemi sociali rimbalzano non senza polemiche sui comportamenti da tenere nella scuola: si pensi al tormentone estivo dellâobbligo dei vaccini, del valore delle autocertificazioni, delle indicazioni contraddittorie che mettono a dura prova gli operatori scolastici. La scuola quotidiana non è piĂš quellâoggetto condiviso in cui si snodavano un tempo i rapporti tra scuola e famiglia.
Ă evidente che occorre ripartire da obiettivi educativi fondamentali, come il rispetto della paritĂ di genere (Mion, 73), lâabbandono di linguaggi ostili e discriminatori (Mion, 82), offrendo alle giovani generazioni esperienze di relazione di elevato valore educativo (Zauli, 89). Ma in gioco è la ricostruzione di una grande alleanza educativa con i genitori, che si alimenta dando un senso forte ad un rinnovato âPatto di corresponsabilitĂ â, fino a trasformarlo in una nuova alleanza educativa (Olivieri, 99).