Primi dati sulle rilevazioni Invalsi
Tra aprile e maggio si sono svolte le rilevazioni Invalsi nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, con le novità che da quest’anno hanno caratterizzato le prove e rispetto alle quali c’è grande attesa in termini di esiti raggiunti.
In sintesi questa è la situazione al termine delle date e dei periodi di somministrazione, i cui esiti, riferiti alle rilevazioni delle classi campione, saranno restituiti dall’Invalsi attraverso il Rapporto Nazionale atteso per il prossimo 5 luglio.
Scuola primaria
Le prove, somministrate come per il passato in modalità cartacea, hanno riguardato 540.909 alunni di classe seconda e 561.775 alunni di classe quinta, e hanno fatto registrare un livello di partecipazione di circa il 98% del totale delle classi. Una partecipazione ampia, dunque, che da quest’anno ha riguardato anche la lingua inglese, rispetto alla quale sicuramente le attese e le ansie per i livelli raggiunti sono maggiori.
Scuola secondaria di primo grado
La somministrazione è avvenuta tramite computer (CBT) e, quindi, in un arco temporale durante il quale le scuole hanno scelto il modello organizzativo ritenuto maggiormente funzionale al numero di alunni, classi e postazioni disponibili. È stata introdotta la prova di inglese ed in totale la rilevazione ha riguardato 570.000 studenti, arrivando ad una copertura del 99,9% delle classi e di circa il 95% degli studenti, percentuali che non subiscono variazioni anche se analizzate a livello regionale. Un’ampia partecipazione, quindi, grazie anche alla obbligatorietà della prova, che da quest’anno è diventata requisito di ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Scuola secondaria di secondo grado
Come per il livello 8, anche nelle classi seconde delle scuole del secondo ciclo (le classi quinte saranno coinvolte dal prossimo anno scolastico) la somministrazione è avvenuta computer based in un periodo di più giorni. Rivolta a 520.848 studenti, la prova è stata svolta garantendo la copertura media (tra gli indirizzi liceali, tecnici e professionali) di circa il 90% del campione, con un aumento di circa 10 punti percentuali rispetto al precedente anno scolastico.
Dati confortanti, dunque, nella speranza che lo siano altrettanto i livelli raggiunti negli apprendimenti dai nostri studenti…
Le rilevazioni Invalsi e la certificazione delle competenze
Il 12 giugno 2018, presso la Sala della Comunicazione del Miur, si tiene il seminario “La certificazione in forma descrittiva dei livelli di competenza relativa alle prove Invalsi”, curato dall’Invalsi e dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema di Istruzione del Miur. Il seminario è rivolto ad un nutrito gruppo di esperti e studiosi in materia di valutazione con cui, tra le altre questioni da analizzare, saranno approfonditi i descrittori per la certificazione delle competenze recentemente pubblicati dall’Istituto. Una delle grandi novità delle rilevazioni standardizzate di questa annualità, infatti, è la prevista consegna, a ciascun alunno che abbia superato gli esami di Stato del primo ciclo di istruzione, del livello raggiunto nella prova di italiano e di matematica e della certificazione relativa alle competenze di ascolto e lettura derivanti dall’esito della prova di inglese. A tale riguardo è stato comunicato che le certificazioni prodotte dall’InvalsI saranno disponibili per le scuole, in ambiente SIDI, dal 20 al 30 giugno p.v. Una scelta, questa, che modifica quanto inizialmente comunicato dall’Istituto, poiché in accordo con il Miur si è decisa l’opportunità che le scuole ricevano gli esiti raggiunti dai singoli alunni dopo gli scrutini di ammissione all’esame, per evitare il rischio di influenzare il voto di ammissione.
Come sono state costruite le prove
I livelli restituiti dall’Invalsi attraverso i descrittori, resi disponibili sul sito dell’Istituto sia in forma sintetica, nella versione destinata alla comunicazione con studenti e famiglie, sia in forma analitica, appannaggio della comunità scientifica per approfondire aspetti e implicazioni delle prove, rimandano ad un laborioso lavoro di costruzione delle domande. Ciascuna prova, infatti, è stata organizzata assemblando un elevato numero di domande che, posizionate su una scala crescente di difficoltà, intercettano i diversi gradi di abilità degli studenti, assicurando alle diverse prove prese singolarmente la cosiddetta equivalenza misuratoria. Tra di loro, infatti, le prove che si riferiscono allo stesso grado di abilità che si intende rilevare condividono la modalità di composizione, la lunghezza, il rapporto tra domande chiuse e aperte e ogni altro elemento funzionale al loro valore misuratorio.
Prove e livelli normativi e criteriali
Dalla lettura dei descrittori e dell’analisi degli stessi fornita dall’Invalsi, appare evidente la differenza tra i livelli raggiunti ed attestati in riferimento alle prove di italiano e matematica e quelli certificati relativamente alle abilità in lingua inglese.
La prova di italiano e matematica, non avendo a priori degli standard attesi di riferimento, ha richiesto l’individuazione di tagli (posizionamenti) rispetto alla distribuzione degli esiti conseguiti dagli studenti, rispetto ai quali si è fissato un livello medio per posizionare il campione. La distribuzione, come noto, ha determinato cinque descrittori corrispondenti ad altrettanti livelli di posizionamento, che vanno dal Livello 1 (livello descrittivo più basso) al Livello 5 (livello descrittivo più alto), più un sesto destinato a coloro i quali, pur avendo partecipato alla prova, di fatto non l’hanno svolta in maniera da attestare il proprio grado di abilità.
La prova di inglese, invece, è stata costruita e valutata in riferimento a standard (criteri) noti a priori, riferiti al QCER e quindi indipendenti dal livello medio di distribuzione degli esiti conseguiti dagli studenti. In sintesi i livelli certificati per la lingua inglese saranno corrispondenti ai livelli pre-A1, A1, A2 del Quadro Comune Europeo per le lingue, più un quarto che, analogamente alla prova di italiano e di matematica, è destinato a chi, di fatto, non ha raggiunto nella prova neanche il livello pre-A1.
Una prova, ma quante Italie?
La rilevazione di quest’anno, con particolare riferimento a quella condotta nella scuola secondaria di primo e secondo grado, ha già avuto il merito di una partecipazione elevatissima e di un sicuro abbattimento del fenomeno del cheating. E questo sia per la modalità di somministrazione computer based sia, ovviamente, per il mancato peso sulla valutazione finale dell’alunno, compensato dall’essere diventata un requisito di ammissione all’esame conclusivo del corrispondente ciclo di studi. La rilevazione realizzata, inoltre, è stata un banco di prova per la somministrazione delle tre prove, a partire dal prossimo anno scolastico, agli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, di pari passo con le novità previste per l’esame di maturità dal D.Lgs. 62/2017.
Anche l’omogeneità del dato rilevato in termini di partecipazione nei diversi territori regionali sembra far ben sperare, ma saranno solo i livelli raggiunti dai nostri studenti che potranno davvero raccontare se e quanto il sistema di istruzione del nostro Paese è ancora affetto da differenze geografiche che sembrano dividerci in tante Italie, e chissà se tutte parlano inglese…