Diventare cittadini responsabili
C’è un obiettivo irrinunciabile per tutti gli insegnanti: quello di condurre gli allievi verso l’acquisizione piena dei saperi e delle competenze fondamentali. È l’obiettivo di sempre, ma oggi sembra quasi irraggiungibile: l’orizzonte territoriale dell’educazione sta diventando sempre più ampio; la presenza di tante culture e di nuove linguaggi rappresenta una sfida continua alle responsabilità di tutti; la permanenza di vecchie e nuove forme di emarginazione e di analfabetismo mette in continua difficoltà anche le migliori professionalità dei docenti.
È a rischio l’esercizio della piena cittadinanza.
Fare scuola oggi significa saper padroneggiare con maestria forme e metodologie rinnovate e più adatte alle “modernità”, ma, allo stesso modo, essere in grado di consolidare le competenze di base, perché queste costituiscono i capisaldi per l’uso consapevole di qualsiasi sapere: ciò che permette di diventare cittadini responsabili.
Partendo da questa prospettiva, il Miur ha voluto lanciare un messaggio importante alle scuole, con il documento dal titolo “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, trasmesso ufficialmente il 1° marzo 2018 con la nota 3645.
I nuovi scenari per la scuola del primo ciclo
Il documento non rappresenta una nuova versione delle Indicazioni del 2012, che per i docenti sono ancora di piena attualità. Anche se nei sei anni che ci separano dalla loro emanazione i processi di cambiamento, nella società e nel mondo, hanno avuto una particolare accelerazione, non si è ritenuta tuttavia necessaria la loro riformulazione. Si sono volute invece evidenziare alcune chiavi di lettura, forse fino ad oggi rimaste un po’ nell’ombra, che meglio di altre possono interpretare queste nuove esigenze.
Innanzitutto viene ribadita la necessità di tenere sempre aperte le dimensioni della ricerca e di monitorare sistematicamente le nuove sfide delle scuole, poi, più specificatamente, vengono indicate le direzioni da privilegiare.
- La prima riguarda gli aspetti di fondo, cioè l’attenzione ai nuovi scenari del mondo: cambiamenti sociali, culturali ed economici, sostenibilità e corretta convivenza democratica.
- La seconda direzione attiene alla necessità di potenziare gli strumenti cognitivi di base che permettono di essere in sintonia con i nuovi scenari; soprattutto le competenze linguistiche, sia la lingua italiana, sia l’inglese e le altre lingue dell’Unione europea.
- La terza direzione riguarda la necessità di rileggere le pratiche quotidiane del fare scuola nell’ottica delle otto competenze chiave europee, di cercare contestualmente di intrecciare virtuosamente curricoli, didattiche, valutazione e certificazione.
- La quarta fa riemergere, come strumenti altamente significativi, alcune discipline “cerniera” che fino ad oggi non hanno occupato il posto giusto nel quadro generale delle attività scolastiche. Ci riferiamo in particolar modo alla geografia, alla statistica e al coding.
Parliamone: una nuova pubblicazione Tecnodid – Giunti Scuola
È fresco di stampa il nuovo libro “Competenze chiave per la cittadinanza”, con il quale gli autori non solo mettono a disposizione delle scuole riflessioni non scontate e sicuri quadri di riferimento, ma forniscono anche indicazioni operative, piste di lavoro e percorsi didattici che, meglio di altri, interpretano le istanze del documento ministeriale.
È un libro utile agli insegnanti. La parte terza è tutta dedicata al “Fare scuola con le competenze”. C’è una riflessione molto efficace sulle didattiche attive, seguita da cinque percorsi operativi (ivi compreso un percorso CLIL) esemplificativi per i diversi ordini di scuola, a partire da quella dell’infanzia.
La seconda parte entra nel merito delle discipline di frontiera. Si parla in maniera chiara di cosa significa oggi utilizzare il coding (il pensiero computazionale), la geografia, la statistica, le arti, e come queste discipline possono aiutare gli insegnanti a dare risposte efficaci alle nuove istanze educative. Ma si parla soprattutto di lingue (italiana e lingue europee), come mezzo per padroneggiare le competenze e per favorire il dialogo interculturale. I saggi, anche per lo stile comunicativo semplice, essenziale, efficace, possono risultare di grande utilità non solo agli insegnanti, ma a tutti coloro che si occupano di formazione.
Alla riflessione sugli scenari è dedicata la prima parte. Qui troviamo una storia bella ed inedita dell’insegnamento di “cittadinanza e costituzione”; un’analisi dell’Agenda 2030, con particolare attenzione ai 10 punti per una scuola di qualità; un work in progress delle competenze chiave europee e un saggio assai strumentato sullo stato dell’arte dell’infanzia. L’enfasi su “Il sé e l’altro” prefigura la promozione di una cittadinanza attiva e responsabile: rapporto tra le storie personali e le regole di convivenza; costruzione del vivere insieme nel delicato equilibrio tra “grammatiche comuni” e diversità.
Infine, nella quarta parte, ci sono orientamenti per le scuole e per le classi. Il testo offre infatti suggerimenti per la progettazione didattica, la valutazione, la certificazione e la formazione in servizio.
I saggi della prima e della quarta parte sono particolarmente indicati per i dirigenti scolastici, per gli staff e per tutti coloro che si dedicano agli aspetti organizzativi.
Nell’appendice del volume ci sono i documenti di riferimento. Così raccolti si prestano meglio alla consultazione e al confronto.
La responsabilità è di tutti
La scuola deve realizzare appieno la propria funzione pubblica, impegnandosi in questa prospettiva. Gli studenti devono acquisire gli strumenti di pensiero necessari per imparare a selezionare le informazioni, partendo dai saperi e dai linguaggi culturali di base; devono essere capaci di elaborare metodi e categorie in grado di orientare gli itinerari personali.
Il successo scolastico dev’essere per tutti, soprattutto a portata di mano dei più deboli e di coloro che partono già con svantaggi.
Il compito degli adulti, rispetto a ciò che è avvenuto e sta avvenendo nel pianeta, è molto impegnativo, come altissima è la responsabilità degli educatori nei confronti delle nuove generazioni, per le scelte che saranno chiamati a compiere.
Auspichiamo, con questo nuovo contributo, di aiutare insegnanti e tutti coloro che si occupano di scuola ad affrontare le sfide sempre più impegnative degli anni futuri.