Sintesi dei primi risultati
Il 5 dicembre 2017, a Roma, INVALSI ha reso noti i primi risultati dell’indagine internazionale IEA PIRLS 2016.
L’indagine PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study) studia l’apprendimento e la comprensione della lettura negli allievi al quarto anno di scolarità. Viene realizzata dal 2001 ogni cinque anni, e l’edizione del 2016 ha coinvolto 50 Paesi. Nell’ultima edizione è stata introdotta una somministrazione computer based (ePIRLS) aggiuntiva e opzionale, alla quale hanno aderito 14 Paesi, tra cui l’Italia. Alcuni Paesi hanno partecipato con alcune regioni o comunità; il Belgio con entrambe le comunità nazionali, fiamminga e francese. Il campione italiano era composto di circa 3900 studenti.
I risultati in lettura vengono correlati con il background scolastico e familiare, attraverso questionari somministrati agli studenti, ai genitori, ai docenti e ai dirigenti scolastici, e con altri indici di contesto.
Risultati in lettura: stiamo migliorando
Gli studenti italiani conseguono un risultato di 548 punti, significativamente al di sopra della media internazionale PIRLS, fissata a 500 punti, con deviazione standard 100. Il risultato ci colloca al 17° posto in una lista capeggiata dalla Federazione Russa (581), Singapore (576), Hong Kong SAR (569), Irlanda (567), Finlandia (566), Polonia e Irlanda del Nord (565). Il risultato italiano è molto vicino a quello di Stati Uniti (549), Lituania (548), Danimarca (547). La maggioranza dei Paesi europei partecipanti si colloca al di sopra della media PIRLS. I soli Paesi europei che si discostano negativamente sono il Belgio francese (497) e Malta (452). La lista è chiusa da quattro Paesi che conseguono risultati sotto i 400 punti: Kuwait (393), Marocco (358), Egitto (330), Sud Africa (320).
La media dei Paesi partecipanti appartenenti all’UE è di 544 punti; la media dei Paesi appartenenti all’OCSE è di 541 punti.
Si evidenzia che l’Italia dal 2001 (541 punti) al 2016 (548) ha avuto complessivamente un miglioramento di 7 punti, in un arco di tempo nel quale la percentuale di studenti non italiani presenti nelle scuole è passata dal 2% al 10%. Come vedremo, nelle aree del Paese dove la presenza di alunni non italiani è più sostenuta, si ottengono comunque i risultati migliori.
Le variabili italiane: femmine vs maschi, Nord vs Sud
La scala di misura è stata suddivisa in quattro livelli in base alla difficoltà delle domande, corrispondenti ad altrettanti livelli di capacità di lettura (avanzato, alto, intermedio, basso). Il 98% dei ragazzi italiani è in grado di rispondere a tutti i quesiti del livello basso (96% a livello PIRLS); l’87% risponde anche a quelli del livello intermedio (82% PIRLS); il 52% a quelli del livello alto (47% PIRLS), l’11% anche a quelli del livello avanzato (10% PIRLS). Il 2% non è in grado di rispondere neppure alle domande del livello più basso.
Se confrontiamo i risultati dell’Italia con quelli dei sei Paesi top performer, possiamo vedere che, mentre a livello avanzato troviamo l’11% degli studenti italiani, nei Paesi considerati a confronto vi troviamo il 20% e più (Inghilterra, Polonia, Irlanda, Irlanda del Nord), fino al 29% di Singapore. Ugualmente rilevanti sono le differenze al livello alto.
Le differenze di risultato tra maschi e femmine, in Italia, sono a vantaggio delle femmine, ma in modo più contenuto rispetto alla media UE e alla media OCSE. In Italia le femmine ottengono 552 punti, contro i 544 dei maschi. Nei Paesi UE le femmine ottengono 548 punti, contro i 534 dei maschi; nell’OCSE le femmine riportano 548 punti, i maschi 535. In nessun caso i maschi hanno risultati migliori delle femmine, anche se ci sono grosse differenze tra Paesi.
In coerenza con altre indagini nazionali e internazionali, i risultati suddivisi per macro-area presentano i seguenti andamenti: Nord-Ovest 562 punti; Nord-Est 557; Centro 549; Sud 538; Sud-Isole 525.
L’indagine ePIRLS (computer based): bene, ma con una lieve flessione
Per la prima volta è stata proposta in forma aggiuntiva e opzionale agli studenti una prova di lettura computer based in ambiente web simulato, per testare le capacità di fruizione dei testi informativi on line.
Hanno partecipato a questa parte di indagine 14 Paesi. Gli studenti partecipanti sono stati i medesimi dell’indagine tradizionale. Ai ragazzi è stato proposto di svolgere due ricerche scolastiche su argomenti di scienze naturali e scienze sociali, in un ambiente web simulato.
7 Paesi su 14 ottengono risultati migliori nella prova al computer; 5, tra cui l’Italia, ottengono migliori risultati nella prova tradizionale; per 2 non ci sono differenze.
Gli studenti italiani, sia pure con punteggio minore (532), restano sopra la media PIRLS anche nella prova informatizzata. Considerato che la prova digitalizzata non era una mera comprensione del testo, ma una vera e propria ricerca sul web che comportava lettura, comprensione, scelta, confronto di informazioni, possiamo dire che i ragazzi partecipanti all’indagine, tra cui certamente gli Italiani, hanno mostrato buone capacità di orientarsi anche nella lettura e nell’accesso alle informazioni in rete.
Non ci sono significative differenze di genere tra gli alunni italiani nella prova computer based: le femmine riportano una media di 534 punti, contro i 531 dei maschi. Tra i Paesi partecipanti nel loro complesso, invece, le femmine ottengono un punteggio di 545 punti, contro i 533 dei maschi.
Le differenze tra macro-aree geografiche in ePIRLS si riducono: la differenza di risultato di Nord-Est (536), Centro (535) e Sud (524) rispetto all’Italia (532) non è statisticamente significativa, mentre lo è quella del Nord-Ovest (545) e del Sud-Isole (516).
Rispetto alla distribuzione nei quattro livelli di difficoltà, nell’indagine ePIRLS troviamo a livello avanzato il 6% degli italiani, contro il 12% a livello internazionale; il 41% di italiani a livello alto, contro il 50%. Non ci sono grosse differenze a livello intermedio (82% vs 84%) e a livello basso (98% vs 97%).
L’incidenza sui risultati dello status socio-economico e di altri indici di contesto
Lo status socio-economico dello studente si evince dal questionario studenti e famiglie, e prende in esame i seguenti indicatori: numero di libri in casa, supporti per lo studio, titolo di studio dei genitori, almeno un genitore occupato. In Italia gli studenti al livello alto ottengono una media alla prova di lettura di 595 punti; al livello medio 550; al livello basso 507. I risultati a livello internazionale: livello alto 572 punti; livello medio 509; livello basso 432.
Si sono presi quindi in considerazione i risultati in base al contesto socio-economico della scuola frequentata, stabilito secondo il background degli studenti frequentanti. Anche in questo caso i risultati nella prova PIRLS premiano le scuole considerate economicamente privilegiate. Nella media PIRLS i risultati di lettura degli alunni in tali scuole raggiungono 530 punti, nelle scuole “neutre” 513, nelle scuole svantaggiate 487.
In Italia nelle scuole privilegiate si raggiungono i 555 punti; nelle scuole “neutre” 547; nelle scuole svantaggiate 539. Ciò colloca l’Italia tra i Paesi con le differenze più contenute.
In base ai questionari dei dirigenti scolastici si sono distinte le scuole in tre livelli, rispetto alla presenza di rilevanti, minori o scarsi problemi disciplinari. A livello internazionale PIRLS, nelle scuole di livello alto per disciplina, la media dei punteggi in lettura è di 518 punti, nel livello medio 503, nel livello basso 455.
In Italia non sembrano esserci differenze molto elevate rispetto alla disciplina: le medie sono 550 punti al livello alto, 547 al livello medio, 543 al livello basso. I medesimi andamenti si registrano rispetto ad un altro aspetto considerato, ovvero trovarsi a lavorare in un ambiente scolastico “sicuro e tranquillo”.
Si sono infine presi in considerazione i risultati in base al “piacere della lettura” dichiarato dai ragazzi, e al concetto di sé in lettura (autoefficacia).
Quali sono i fattori di successo scolastico?
Gli alunni italiani al quarto anno di scolarità riportano punteggi significativamente superiori alla media PIRLS, anche nella prova computer based. Le ragazze ottengono punteggi migliori in entrambe le versioni della prova, ma in misura più contenuta rispetto ad altri Paesi, e in modo non significativamente diverso nella prova al computer.
Se consideriamo però la distribuzione all’interno dei livelli di abilità, nella prova cartacea raggiunge il livello avanzato l’11% degli studenti, contro il 20% e oltre dei Paesi top performer. Nella prova computer based la percentuale scende al 6%, contro il 12% della media PIRLS.
Si confermano le differenze già rilevate in altre indagini internazionali e nazionali tra le quattro macro-aree del Paese, più marcate nella prova PIRLS rispetto a quella ePIRLS.
Marcate sono anche le differenze tra gli studenti provenienti da famiglie economicamente benestanti rispetto a quelli di famiglie svantaggiate.
Incidono favorevolmente, nei risultati in lettura, la presenza di libri in casa, i supporti nello studio, il titolo di studio dei genitori; frequentare scuole senza rilevanti problemi di disciplina e lavorare in classi tranquille; nutrire piacere per la lettura e compiere attività di lettura al di fuori della scuola, e nutrire un alto concetto di sé (autoefficacia) nella lettura.