Riconoscere il valore formativo dei percorsi in alternanza
Pochi giorni fa l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna ha pubblicato un report relativo ad un’iniziativa di ricerca-formazione sulle modalità di valutazione dell’Alternanza Scuola-Lavoro (ASL).
Il corposo lavoro documentale, oltre ad aver animato un apposito convegno tenutosi nei mesi scorsi, ha costituito un importante momento di riflessione anche per chi svolge e realizza percorsi di ASL nel resto dell’Italia.
In primo luogo ragionare sulla valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di alternanza costituisce, di per sé, la più considerevole riflessione sul tema. Infatti l’alternanza è una metodologia che, in quanto tale, sperimenta modelli e strategie per favorire l’apprendimento in contesto significativo e, per tale motivo, incentra la sua vera essenza sulla valutazione degli esiti.
“La centralità assegnata ai processi di apprendimento dell’allievo rende necessaria, per gli Istituti scolastici, l’adozione di una nuova strategia valutativa capace di riconoscere e misurare il valore formativo dei percorsi realizzati in contesti extra-scolastici, oltre alla loro equivalenza ai percorsi curricolari svolti nella scuola”.
Questa citazione, dalla premessa dell’indagine citata, induce a condividere la riflessione intorno all’ASL individuando il nesso che intercorre tra la sua valutazione e i diversi aspetti che la compongono.
Valutare… dunque progettare
Valutare risultati e percorsi di Alternanza è indispensabile per inquadrarla in un’ottica sistemica, che non vuole limitarsi a gestire dall’esterno un percorso concordato con l’azienda, ma sceglie di insistere sul buon esito e sull’efficacia dei percorsi implementati. Tale efficacia dipende, in misura non secondaria, dall’adeguata progettazione e dalla coerente realizzazione dei percorsi che, molto spesso, rischiano di collidere con l’intero impianto curricolare della classe e della scuola.
Insistere sulla governance dell’alternanza partendo dalla modalità di valutazione dei suoi esiti è una vincente idea di analisi “capovolta” dei processi, sia sul piano quantitativo sia su quello valutativo. La preoccupazione maggiore in molti consigli di classe appare incentrata sulla valutazione dell’ASL ai fini dello scrutinio. Il dilemma sta nel capire a quale campo della valutazione scolastica ascrivere le competenze acquisite in alternanza. Nella ricerca si prendono in considerazione le diverse ipotesi considerate dalle scuole:
- ASL e crediti formativi/scolastici;
- ASL e voto in condotta;
- ASL come materia con voto a sé stante (?);
- ASL e ricaduta sulle discipline.
Autovalutazione (dell’allievo) e valutazione esterna (del tutor)
Questi diversi aspetti sono interessanti in eguale misura, in quanto concorrono a realizzare una visione trasversale degli esiti finali di percorsi ormai consueti in ogni scuola secondaria di II grado italiana. Tali percorsi conservano una specificità ed una novità mai sperimentate nella nostra scuola, e cioè l’inferenza, nel processo valutativo dello studente, di elementi esterni al consiglio di classe:
- l’autovalutazione dello studente, che deve stimare il grado di connessione dei saperi scolastici con i modelli ed i contenuti lavorativi aziendali con i quali si relaziona;
- l’apprezzamento, mediante comportamenti osservabili, degli esiti del percorso da parte del tutor aziendale. Una figura quest’ultima completamente esterna al consiglio di classe ed alle sue dinamiche non solo per professione ma anche per modelli di valutazione.
Le competenze in gioco nell’ASL
In particolare, proprio per sottolineare la diversità di vedute ed il differente punto focale con i quali si approccia all’apprezzamento degli esiti di un percorso, si legge che, in contesto ASL:
“L’oggetto della valutazione risulta essere non solo il comportamento conforme e la performance “abile”, ma ciò che possiamo definire lo “stile di implicazione” in una realtà complessa: la capacità degli allievi di muoversi in autonomia e responsabilità in contesti che richiedono contemporaneamente visione, cooperazione, iniziativa personale, svolgimento di procedure standard, superamento delle crisi, soluzione di problemi, sensibilità etica, adattamento, inventiva e organizzazione”.
Contano ovviamente anche gli strumenti di valutazione e la partecipazione di diversi attori al processo, ma il focus indispensabile è proprio il mettersi d’accordo su cosa valutare, prima che sul come agire per valutare adeguatamente.
In definitiva la ricerca-formazione delinea l’emergere di tre modelli di valutazione, che fanno rispettivo riferimento ai diversi “stadi evolutivi” dell’ASL nei differenti contesti scolastici nei quali essa si attua:
- modello di valutazione avanzato;
- modello di valutazione sperimentale;
- modello di valutazione elementare.
Questi tre modelli troveranno poi riscontro nella necessaria formalizzazione e documentazione dei percorsi ASL, che a partire dal prossimo anno scolastico accompagneranno lo studente all’esame di Stato. Oltre alle sperimentate soluzioni che il libero mercato degli applicativi informatici offre alle scuole, si segnala la piattaforma presente sul SIDI per la gestione dei processi, la loro validazione e certificazione, comunicata con nota MIUR 2691 del 15-11-2017.
E gli Stati Generali? E la Carta dei diritti e dei doveri?
Nel frattempo nulla si muove rispetto a due importantissimi adempimenti che lo stesso Ministro aveva annunciato e sollecitato da qualche mese: gli Stati Generali dell’Alternanza scuola-lavoro e la pubblicazione della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in Alternanza scuola-lavoro.
Gli Stati Generali furono annunciati dalla Ministra Fedeli in occasione delle proteste studentesche dell’ottobre scorso, che miravano a denunciare modelli aziendali di sfruttamento della metodologia dell’Alternanza per scopi non propriamente didattici. Tuttavia rispettare l’appuntamento del 16 dicembre, fissato dalla Ministra nel corso delle interviste ai giornali, sembra assai arduo, vista l’assenza di qualsiasi convocazione ufficiale sul sito MIUR.
Per quanto attiene alla “Carta”, dopo che la sua definitiva versione ha incassato i pareri positivi del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, della Conferenza Stato-Regioni lo scorso 3 agosto, e del Consiglio di Stato il successivo 6 settembre, non si comprende il perché di tanto indugio per la sua pubblicazione e diffusione, atteso che costituisce un tassello indispensabile nel variegato e coloratissimo mosaico della via italiana all’Alternanza scuola-lavoro.