ICCS 2016 (International Civic and Citizenship Education Study) – Indagine Internazionale sull’educazione civica e la cittadinanza degli alunni all’ottavo anno di scolarità
Il giorno 7 novembre, a Roma, Invalsi ha presentato i primi risultati dell’indagine internazionale condotta dalla IEA nel 2016 sull’educazione civica e alla cittadinanza degli alunni all’ottavo anno di scolarità. La precedente indagine fu condotta nel 2009 e costituisce un riferimento comparativo per l’ultima.
Hanno partecipato all’indagine in Europa: Belgio fiammingo, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Slovenia, Svezia, un Land tedesco; inoltre: Federazione Russa, Cile, Colombia, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Hong Kong, Corea del Sud, Taipei. La ricerca ha coinvolto oltre 94.000 studenti. In Italia hanno partecipato circa 3.500 studenti della classe terza secondaria di primo grado.
Agli studenti sono stati proposti un test di 44 domande sulle conoscenze civiche e un questionario di indagine su background socio-culturale, atteggiamenti e impegno nei riguardi di alcuni temi sensibili.
Le risposte relative alle conoscenze erano distribuite su quattro livelli di complessità crescente, dove A rappresenta il livello più alto, D il più basso.
La cittadinanza come oggetto di conoscenza
Relativamente alle conoscenze civiche, rispetto ad una media ICCS pari a 517, gli studenti italiani si collocano significativamente al di sopra, con un punteggio di 524. Tuttavia, mentre 11 Paesi su 18 migliorano significativamente rispetto al dato del 2009, e altri 5 conseguono comunque risultati migliori seppure non significativamente diversi, gli studenti italiani regrediscono leggermente, rispetto ai 531 punti della passata rilevazione. Il risultato conseguito dai nostri studenti, pur essendo significativamente superiore alla media internazionale, è al di sotto della media dei Paesi europei (537).
Rispetto alla distribuzione nelle fasce di livello, il 70% degli studenti italiani si colloca almeno al livello B, meno dell’1% è sotto il livello D.
In quasi tutti i Paesi le femmine ottengono punteggi più elevati dei maschi.
Impegno civico e fiducia nella democrazia
Gli alunni italiani si dichiarano intenzionati a votare in età adulta in misura sensibilmente maggiore rispetto ai colleghi europei e degli altri Paesi. Rispetto anche ad altre questioni relative all’impegno civico (es.: parlare con i genitori o gli amici di argomenti politici o sociali; guardare la televisione o leggere i giornali per informarsi; mettere post riguardanti questioni politiche o sociali sui social, ecc.), ovunque hanno dato risposte più positive gli studenti con almeno un genitore laureato, che si dichiarano comunque interessati a questioni civiche, e hanno conoscenze civiche almeno pari o superiori al livello B.
Per quanto riguarda le convinzioni rispetto alla democrazia, sono state poste ai ragazzi domande riguardanti situazioni che essi dovevano giudicare positive o negative.
Sembra importante rilevare come gli studenti italiani considerino positive situazioni come il favorire i familiari nell’assunzione di impieghi pubblici, la concentrazione delle testate in un’unica proprietà, la detenzione senza processo, ancorché giustificata da ragioni di sicurezza, in misura nettamente superiore rispetto ai compagni europei.
Per quanto riguarda la fiducia verso le istituzioni democratiche, i giovani italiani attribuiscono fiducia per il 57% al Governo, per il 65% al Parlamento, per il 72% ai Tribunali. Rispetto al 2009 è molto calata la fiducia verso le istituzioni politiche, mentre è leggermente cresciuta quella verso la Giustizia. Negli altri Paesi europei, invece, la fiducia è aumentata per tutte le istituzioni.
Società multiculturale, diritti, immigrazione
Generalmente gli studenti italiani ed europei hanno un atteggiamento leggermente più negativo rispetto alla media generale dell’ICCS verso l’uguaglianza di tutti i gruppi etnici/razziali che vivono nei Paesi. Ovunque sono più favorevoli le femmine, coloro che hanno almeno un genitore laureato e che hanno conoscenze civiche almeno al livello B.
Le risposte date dagli studenti fanno ritenere che siano rilevanti e importanti, per la maturazione della coscienza democratica, le conoscenze e le abilità civiche e politiche, il senso di responsabilità e la partecipazione attiva.
Dalle risposte al questionario specifico per gli studenti europei si evince che il senso di appartenenza e di identità europea è cresciuto notevolmente dal 2009 in tutti i Paesi. È maggiore negli studenti maschi, in quelli provenienti da famiglie non immigrate e in quelli che dichiarano maggiore fiducia nelle istituzioni nazionali. In Italia si sentono maggiormente europei gli studenti del Sud (56 punti) rispetto a quelli del Centro (54 p.) e del Nord (53 p., pari alla media europea).
Gli studenti sono favorevoli alla libera circolazione delle persone e contrari alle sue limitazioni; l’atteggiamento dei ragazzi italiani verso l’uguaglianza dei diritti degli immigrati è in linea con quello dei compagni europei. Sono più favorevoli all’uguaglianza e alla libera circolazione gli studenti con conoscenze civiche superiori e, per l’uguaglianza, anche quelli provenienti da famiglie di origine immigrata.
In Italia gli studenti del Sud sono più favorevoli, meno quelli del Nord e del Centro, comunque in linea con il dato europeo.
L’idea di Europa piace ancora ai giovani
Rispetto ad alcuni quesiti che indicavano i vantaggi di appartenere all’UE, gli studenti sia italiani che europei hanno dato risposte molto positive, ritenendo che l’UE permetta di condividere regole comuni, favorisca l’economia dei singoli Paesi, tuteli la sicurezza e il rispetto dei diritti umani, l’ambiente. Gli studenti italiani dimostrano maggiore preoccupazione rispetto all’economia e alla sicurezza.
Su ipotesi di scenari futuri positivi per l’Europa, i giovani europei, e in misura maggiore gli italiani, si dichiarano ottimisti, tranne che per la possibile riduzione dell’inquinamento.
Più ottimisti risultano gli studenti del Sud, un po’ meno il Nord.
Su ipotesi di scenari futuri negativi per l’Europa, gli studenti italiani ritengono, in misura maggiore rispetto agli europei, che sia molto probabile che tutti gli scenari negativi delle domande si verifichino nel futuro.
C’è da interrogarsi su quanto l’informazione, i media, lo scenario politico interno influenzino le opinioni dei giovani italiani rispetto all’appartenenza europea e alle preoccupazioni per gli scenari futuri.
Più la conosci (la cittadinanza), più la metti in pratica
Molto importante, infine, è la costante correlazione tra alti livelli di conoscenza civica e atteggiamenti di generale apertura, di positività verso la convivenza democratica e di appartenenza europea.
Tutto ciò fornisce alla scuola importanti motivi di riflessione, e spinge ad aumentare gli sforzi per accrescere il patrimonio di conoscenze civiche degli allievi, ma soprattutto per impegnarli in attività che sviluppino la loro autonomia, il pensiero critico, la responsabilità, la cooperazione, la partecipazione alla vita della scuola e della comunità, lo spirito di servizio. È un impegno che coinvolge i docenti tutti e travalica i confini delle singole discipline, poiché richiede che si restituisca all’istruzione la dimensione educativa, senza la quale l’istruzione stessa rischia di restare inerte e, in circostanze avverse, di essere utilizzata anche contro la comunità.