In poco più di un anno l’alternanza scuola-lavoro sta prendendo piede nella scuola italiana, pur tra molte difficoltà e incomprensioni. Il MIUR ha compiuto un bilancio “critico” della novità contenuta nella legge 107/2015, che ha rese obbligatorie tali esperienze in tutti gli istituti superiori, con un pacchetto dedicato di ore nel triennio. Al di là dei numeri (N.Maloni, n. 19) l’innovazione è promettente perché consente di avvicinare i ragazzi al mondo
“vero” dei grandi, del lavoro, del fare impresa nel senso più ampio del termine. Per meglio accompagnare questa sperimentazione, si stanno diffondendo convenzioni e protocolli territoriali, formazione di tutor aziendali e scolastici. Restano aperti i problemi della valutazione curricolare dell’alternanza e del suo indispensabile legame con i saperi “disinteressati” della scuola.
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