L’avviso dell’INVALSI per esperti di valutazione “esterna”
La prima annualità del Sistema Nazionale di Valutazione si è sviluppata a cavallo dei due anni scolastici 2015/16 e 2016/17, e interessa all’incirca 380 scuole che sono state o saranno oggetto, da aprile a dicembre 2016, della visita dei Nuclei Esterni di Valutazione (NEV). Nella prima fase, partita ad anno scolastico inoltrato, il contingente di Dirigenti tecnici individuati per il coordinamento dei NEV è stato affiancato dai valutatori dei profili “A” (Esperti appartenenti al mondo della scuola) e “B” (Esperti non appartenenti al mondo della scuola), già reclutati nel 2013 in occasione dell’avvio di “Vales”, cioè dell’ultimo progetto-prototipo sulla valutazione delle scuole coordinato da INVALSI.
Con l’Avviso pubblicato da INVALSI il 20 ottobre, per la selezione di personale da inserire in un elenco nazionale di esperti per la valutazione esterna (Determinazione 288/2016, con scadenza alle ore 24.00 del 4 novembre 2016), prende avvio la seconda tornata della valutazione esterna delle scuole.
Con il 2017 e l’imminente individuazione del secondo contingente di istituzioni scolastiche da visitare, si porta a compimento un ulteriore passaggio del percorso prefigurato dal D.P.R. 80/2013 che all’art. 3 c. 21 stabiliva che l’INVALSI dovesse procedere, appunto, alla “selezione, la formazione e l’inserimento in un apposito elenco degli esperti dei nuclei per la valutazione esterna”. La selezione avverrà attraverso la valutazione dei titoli, alla quale seguirà l’ammissione dei primi 300 candidati per profilo, 600 in totale (contro i 500 del precedente bando), ad un’attività di formazione che “consisterà in esercitazioni pratiche e attività simulate della durata di circa 7 giorni”. L’eventuale incarico avrà la durata di 36 mesi.
Caratteristiche della selezione dei valutatori
Ferma restando la netta divisione per provenienza dei due profili “A” e “B” (non più divisi in sottoprofili A1, A2 e B1, B2), le novità più rilevanti di questa procedura selettiva appaiono:
– la suddivisione degli ammessi per profilo, in tre macro-aree geografiche di riferimento (Nord, Centro e Sud), per ognuna delle quali verranno individuati i primi 100 della selezione per titoli, da avviare al percorso di formazione (da qui il numero totale di 300 per profilo);
– la scomparsa del profilo “C” degli Osservatori in classe, attività che non è più contemplata dal protocollo di visita del Sistema Nazionale di Valutazione così come delineato dal D.P.R. 80/2013;
– per il profilo “A” non è più ammessa la partecipazione dei Dirigenti tecnici in quiescenza;
– per il profilo “B” non è più contemplata la presenza di esperti di gestione e funzionamento delle organizzazioni (lauree dell’area economico-gestionale), ma unicamente di esperti di quella che, nel bando 2013, era l’area della ricerca qualitativa (lauree dell’area socio-pedagogica).
Si tratta, quest’ultima, di una scelta che sta facendo discutere ma che risiede, con buona probabilità, nel fatto che nell’attuale protocollo delle visite il campo di indagine relativo agli aspetti organizzativo-gestionali propri delle figure apicali della scuola (DS e DSGA) risulta più sfumato, anche in considerazione dell’imminente avvio delle procedure di valutazione dei Dirigenti scolastici. Il fatto poi che i profili “B” curino il campo delle interviste a studenti e genitori, oltre che quelle di gruppo, in coppia con il profilo “A”, fa propendere per una scelta orientata più verso professionalità provenienti dall’area socio-pedagogica che dall’area economico-gestionale.
L’impatto positivo della valutazione delle scuole
Come è emerso durante il recente incontro del 6 ottobre, che ha riunito la Conferenza per il coordinamento del SNV e i Dirigenti Tecnici coordinatori dei NEV, l’attuale modello di valutazione esterna delle scuole, scaturito dal D.P.R. 80/2013, pur con qualche peccato di gioventù che riguarda in special modo le procedure di compilazione degli strumenti di valutazione, sta ricevendo un’accoglienza positiva nelle scuole.
Le comunità scolastiche, docenti, genitori e studenti, superati il primo impatto emotivo e i primi timori del confronto col team di valutatori, hanno mostrato un bisogno di ascolto e una propensione alla discussione, in parte inattesi. In sostanza ha prevalso il piacere di confrontarsi sulla concretezza di quello che si fa effettivamente nella quotidianità del lavoro d’aula, sulla qualità delle cose fatte e su quelle da fare. L’“amico critico” NEV ha cercato di lasciare dietro di sé il valore di quanto di buono le scuole hanno sin qui realizzato, unitamente alla fiducia che sia possibile migliorare in quegli ambiti in cui si sono evidenziate delle criticità. Come era emerso già durante i precedenti progetti-prototipo (VSQ, VeM e Vales), il Sistema Nazionale di Valutazione si sta dimostrando un modello “leggero” e non invasivo, curvato più sull’osservazione per il miglioramento che sulla valutazione per classificare e sanzionare.
Agli esperti reclutati per la valutazione esterna, ai quali saranno assegnate 6 istituzioni scolastiche per ciascuno degli anni di durata dell’incarico, e che saranno coordinati da un Dirigente Tecnico, toccherà portare avanti questa esperienza, e svilupparla apportando un bagaglio di esperienze e professionalità che servirà anche a perfezionare un modello che, in ogni caso, ad oggi, sta dimostrando di funzionare egregiamente.