Cosa cambia e cosa ci preoccupa

Come osserva Mauro Piras, in un recente contributo[1] sulla rivista de “Il Mulino”, “anni e anni di piccoli interventi circoscritti, piuttosto che grandi progetti di riforma, hanno reso la scuola un progetto privo di identità e di una visione di sistema”. L’alternarsi dei governi ha provocato l’avvicendarsi di posizionamenti più o meno ideologici, di battaglie identitarie, di promesse, di riforme

Nuove indicazioni 2025

Solo l’Occidente conosce la Storia. Questa è la categorica affermazione con cui si apre il capitolo relativo all’insegnamento della storia delle future Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. L’espressione suona vagamente come l’incipit del Vangelo di Giovanni “In principio era il Verbo”. Subito dopo, il testo prosegue con la seguente citazione dello

Regole e buone pratiche per convivere in rete

Da più parti si avverte l’esigenza di arginare il fenomeno dell’ostilità della rete e di provare attivamente a contrastare l’uso di qualsiasi linguaggio ostile. Gli insulti non sono argomenti, ma cazzotti nello stomaco e la battaglia per un uso rispettoso del linguaggio merita di essere combattuta da tutti i cittadini di buona volontà. Il popolo della rete Il “popolo della

Gara Nazionale per gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali

La Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, congiuntamente con la neonata Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica superiore (DGTVET) – istituita con l’ultimo regolamento di riordino del MIM, il 13 dicembre 2024 – ha emanato l’annuale nota prot. 0050480 per avviare