Era il 1998, lo avevo conosciuto da poco grazie all’amicizia comune con Giancarlo Cerini, quando Antonio mi chiese di collaborare nella sua casa editrice proponendomi di costruire una piattaforma per i futuri insegnanti. Eravamo in una fase storica in cui di piattaforme si parlava poco, né erano così diffusi strumenti che potessero raggiungere in maniera immediata ed efficace le tante

Parlare al passato di Antonio è impossibile, stride con la sua allegria, con la vivacità del suo pensiero, con la sua vitalità contagiosa. Credo che Antonio sia impresso nello sguardo e nel cuore di ognuno di noi con il sorriso affettuoso e sincero con cui accoglieva tutti, ma che regalava a ciascuno in maniera personale e sincera. Aveva la capacità

Non conoscevo Antonio di persona da moltissimi anni. Prima del 2012-2013 per me era solo un grande editore, il punto di riferimento e colui che aveva dato continuità alla grande esperienza dei “mitici” fascicoli bianchi e verdi di “Notizie della Scuola”, dei quali tutti noi Presidi aspettavamo la pubblicazione, nei tempi in cui la rete non era così diffusa, per

I primi ricordi che ho di te sono di quando, da bambina, accompagnavo, insieme a mia mamma e mia sorella, mio padre a tenere i suoi interventi nella Summer School di Ischia. Ricordo la gentilezza e il calore affettuoso con cui ci accoglievi, facendoci sentire a casa. Ti ricordo allegro, scherzoso, pieno di vita e di grandi e piccole attenzioni

La notizia della scomparsa di Antonio mi ha molto rattristato. Ho fatto appena a tempo a conoscerlo la scorsa estate ad Ischia. Sono rimasto subito colpito umanamente e professionalmente dalla sua persona. Umanamente per la sua accogliente gentilezza e la sua premura, sempre unite ad una grande concretezza; professionalmente per la sua curiosità e voglia di sapere e capire, oltre

Ho conosciuto Antonio negli anni ‘90, lui affiancava suo papà Umberto per le attività della Tecnodid e io mio papà Orazio, i nostri padri erano legati da una profonda amicizia e negli anni evidentemente, anche per motivi anagrafici, il legame tra Antonio, me e mio fratello Maurizio si consolidò, diventammo amici, una intensa amicizia, eravamo figli d’arte e seguivamo e

Diventa sempre più complicato, difficile, duro, almeno per chi non è più giovane, ricevere notizie di persone che se ne sono andate; ma quando, invece, si tratta di persone che hanno avuto un ruolo, un significato nella propria vita, allora il complicato, difficile e duro acquista una dimensione diversa e drammatica. E questo non perché, come per la scomparsa dei

Ero da pochissimi anni il segretario della Cisl Scuola Puglia e la formazione del personale era tornata ad essere un’emergenza, oltre che un’esigenza per vincere le sfide del futuro. La Cisl Scuola ha sempre accompagnato i processi di innovazione e anche a livello regionale decidemmo di impegnarci, più di quanto facevamo, nella realizzazione di percorsi formativi in grado di rispondere

Come faccio a scrivere di Antonio, sapendo che non c’è più? Se oggi fossi stato uno studente mi sarei sottratto convintamente ad una interrogazione inaspettata, una “i” sul registro oppure un rimbrotto del professore mi avrebbero, in ogni caso, evitato il problema di non riuscire a mettere insieme quattro parole su un argomento ostico ed inaccettabile. Ma come si fa

Con la scomparsa di Antonio Crusco la scuola italiana perde un imprenditore e un editore capace di mettere al centro il valore della cultura e dell’innovazione. Con il suo instancabile impegno ha promosso libri, rubriche online e momenti di confronto di grande respiro, come la Summer School di Ischia, dove per anni ha saputo riunire esperti di diversi settori, favorendo

Caro Antonio, non è facile accettare che te se ne sia andato. Ci univa un’amicizia sincera, fatta di condivisione, fiducia e momenti veri. Mi faceva sempre piacere confrontarmi con te su ogni novità che investiva il mondo della scuola: ci entusiasmava discutere di nuove soluzioni ai problemi posti dalla formazione e dalla ricerca educativa. La tua assenza lascia un vuoto

La casa editrice Tecnodid è, come molte delle aziende che compongono il panorama produttivo italiano, una piccola impresa a carattere familiare. Essa deve la sua nascita negli anni Settanta del secolo scorso allo spirito di iniziativa di Umberto Crusco, che due anni fa ci ha lasciato. Sin dall’inizio, e sempre di più con il progressivo avanzare degli anni del fondatore,

Il mio primo ricordo di Antonio risale al maggio 2015. Ero dirigente tecnico da un anno e lui, imprevedibilmente, mi telefonò, per chiedermi di intervenire ad un seminario organizzato a Napoli dalla Tecnodid, su “Valutazione, autonomia e responsabilità: una buona idea di scuola”. Fino ad allora, avevo parlato solo a platee di studenti universitari o in corsi di aggiornamento per

Il ricordo di Antonio Crusco, imprenditore capace e appassionato al servizio della scuola e dei suoi professionisti, stimola riflessioni, non di contorno, sul ruolo dell’editoria non scolastica nell’azione pubblica per l’educazione. È facile parlare del lavoro ordinariamente straordinario degli insegnanti, meno altisonanti sono l’attenzione autentica e l’impegno operativo a favore dei “mestieri dell’educazione”. Rituale, al limite dell’indifferenza, è lamentare gli

I tempi erano “gloriosi”, da poco l’autonomia era stata conferita alle scuole. Antonio è stato uno dei pionieri che apri alla comunicazione del fenomeno, arricchendolo di incontri, eventi e occasione di crescita per tutti noi. Per questo rimarrà sempre nel mio cuore.

Il mio profondo sgomento per la tua scomparsa, Antonio, tanto infausta quanto, per me, inattesa, può essere lenito solo dal ricordo del nostro legame. Legami fatti di gratitudine, di stima e di affetto che hanno progressivamente e incontenibilmente trasformato il nostro rapporto di collaborazione professionale in un forte e inattaccabile sodalizio umano, per il quale -grazie soprattutto alla tua naturale

Ho sempre scritto per Antonio Crusco, per Tecnodid ma oggi, con occhi non troppo tersi e con un cuore addolorato, mi ritrovo a scrivere – incredula – di Antonio Crusco o di Totò, come da quasi cinquanta anni ero solita chiamare quell’Amico solare e sorridente. Totò era un uomo, un amico accogliente e sempre pronto a porgere un aiuto, una

Il 25 aprile del 2021 (Scuola7 -232) scrivevi: in questi giorni il dolore per la perdita di Giancarlo ha raggiunto tutti, i rappresentanti delle istituzioni…, le persone di scuola che a vario titolo lo hanno conosciuto… Che dire Antonio! A distanza di soli quattro anni non avrei mai pensato di doverti dire che le tue belle parole spese per piangere

Dal punto di vista professionale, posso dire che la mia conoscenza “indiretta” con Antonio Crusco risale ad oltre un quarto di secolo e grande è la mia riconoscenza nei suoi confronti, per il ricco patrimonio che con la sua Tecnodid ha regalato a me e a tutto il mondo della scuola. Antonio Crusco ha contribuito, con passione, impegno e dedizione,

Quando penso ad Antonio la prima parola che mi viene in mente è generosità.Una generosità concreta, vissuta nei gesti, negli inviti, nei sorrisi larghi e nelle tavole condivise. Ma anche, e forse soprattutto, nel suo modo di coltivare le relazioni: mai per dovere, sempre per desiderio sincero. Aveva un’idea della cultura come occasione di incontro umano: i libri, i convegni,

Antonio, editore attento, sembrava aver litigato con le parole o forse non dava loro troppo peso. Di fatto non affidava alle parole un segreto tutto suo: la personalizzazione dell’accoglienza. La sua ospitalità era frutto di una regia attenta, che ti cuciva addosso l’abito della sua attenzione senza aver bisogno di parlare, di chiedere. Una precondizione che Antonio riteneva ineludibile quella

Con la scomparsa di Antonio Crusco l’universo scolastico perde un protagonista, un propositore di idee e di programmi, un animatore mite e generoso rivolto al rinnovamento funzionale della scuola e delle sue componenti. Se ne è andato l’uomo affabile, l’amico, l’imprenditore, l’ideatore delle svariate edizioni della Summer School di Ischia, sempre orientata a un agìto riflessivo per il “saper essere”

La notizia della perdita di Antonio mi ha lasciata profondamente colpita e costernata, come penso sia stato per tanti. Con Antonio perdiamo un grande professionista ed un uomo di straordinaria bontà. Sulla professionalità sembra superfluo prolungarsi, ne parla la sua creatura: la “nostra” Tecnodid. Sì, la “nostra”, perché credo che un po’ tutti noi che apparteniamo al mondo della scuola,

Dal momento in cui le nostre vite si sono incrociate quasi per caso, ogni volta che ci siamo incontrati o anche solo sentiti – per un invito, una richiesta di collaborazione, o anche un semplice saluto – il primo sentimento che mi ha colto è stato sempre quello della gratitudine e con questo stesso sentimento ti ho salutato, ahimè troppo

Caro Antonio, mi sei stato sempre vicino anche prima di conoscerti di persona. Notizie della scuola e il Manuale di legislazione di Auriemma hanno accompagnato e sostenuto la mia vita di preside prima e di ispettore poi. Appassionato col tempo alle problematiche pedagogiche e didattiche, mi sono nutrito dei numerosi contributi apparsi su Voci della scuola e sui libri editi

Vi dirò semplicemente di un’impresa che porta il nome di Antonio Crusco. Un’impresa che pochi conoscono, anzi in modo diretto solo io e Antonio. Un lavoro latente e nello stesso tempo rilevante che da solo basta a ricordarci lo stile della casa editrice Tecnodid per la scuola italiana.  Guardate nelle vostre librerie. Probabilmente troverete ancora ancora un libretto dal titolo

«Coloro che amiamo e che abbiano perduto non sono dove erano, ma sono ovunque noi siamo…». Per te, caro Antonio, queste parole di Sant’Agostino perché, come per Flavia e per i tuoi familiari, abiterai nei nostri cuori per sempre: nella nostra amata Ischia, nella tua Campagnano, nel tuo “affacciarti” sul Castello Araganose e sulla baia di Cartaromana, prima di intraprendere

La Tecnodid in due soli anni perde il fondatore ed il direttore aziendale: Umberto Crusco ed Antonio Crusco. Occorre salutarli e ringraziarli ancora, e ancora, e ancora … Certe cose le capisci solo con gli anni, quando compare qualche capello bianco e non sempre le ossa ti aiutano a camminare veloce o alzarti di scatto… Impari a misurare meglio il

Scrivere di Antonio, a poche ore dalla sua dipartita, non è cosa semplice. Non è facile perché non si vorrebbe cadere nella retorica mielosa, tipica di queste occasioni. Argomentare su Antonio vuol dire sfiorare la poliedricità del suo essere. Ciascuno di noi ne racconta una parte e la connota secondo l’esperienza che ha vissuto, ma tutti insieme ricostruiamo un bel

Tutte le morti sono insopportabili, ma può accadere che alcune siano più dolorose di altre. E c’entra poco che a soffrirne siano un marito, una moglie, un figlio, un parente o un amico. È quello che è accaduto a me quando ho ricevuto il whatsapp: “Tonino è finito”. Brutto messaggio. Ma in questi casi bisogna essere comprensivi. In un cassetto

La notizia della scomparsa di Antonio, ha provocato un grande dolore: sento infatti di avere perso un carissimo amico. Un’amicizia nata nell’ambito di un rapporto legato al nostro lavoro, ma che si è ben presto arricchita sul piano umano grazie alla sua sensibilità, alla sua disponibilità e generosità, al calore che sapeva trasmettere nel relazionarsi con le persone. È stato

Caro Antonio, mi sembra assurdo essere qui a scrivere pensando a te, che ormai guardi tutti da lassù! Eppure, purtroppo, è la triste, dura, dolorosa realtà. Te ne sei andato all’improvviso, senza avere alcuna possibilità di uno scambio di sguardi o di qualche parola e senza nemmeno poterti salutare quando spirato … La nostra conoscenza risale a quasi un quarantennio

Scanno, Ischia, Taurasi, hai saputo rendere speciali questi luoghi che ora saranno, per me, per sempre, indissolubilmente legati alla tua straordinaria capacità di accogliere le persone, di metterle insieme in un progetto condiviso. Ricordo le tante gentilezze ricevute in molte occasioni, quelle attenzioni che mettono a proprio agio, che fanno sentire a casa, in famiglia. Ti ricordavi, anche a distanza

La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno, lasciando un vuoto incolmabile. Antonio non c’è più. Un amico, un prezioso alleato, una persona ed un professionista di rara umanità, strappato alla vita troppo presto, improvvisamente. Il ricordo corre indietro di oltre vent’anni, quando le nostre strade si incrociarono per ragioni di lavoro. Io, allora Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico

Caro Antonio, la notizia della tua scomparsa, purtroppo nell’aria ma così difficile da accettare, mi ha stretto il cuore in una morsa dolorosa. Sapere che quel “pilastro” della Tecnodid che sei sempre stato non è più tra noi, lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’editoria scolastica e, soprattutto, nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerti e volerti

Per me, Antonio Crusco era più di un collega o un punto di riferimento professionale: era un caro amico. Mi aveva supportato in percorsi formativi innovativi, condividendo la sua passione per l’istruzione e la sua visione per il futuro. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mio cuore e nella mia vita. Mi mancherà quell’amico sincero, che sapeva essere presente

Ci sono persone che attraversano le nostre vite lasciando un segno silenzioso ma profondo. Non perché facciano rumore, ma perché sanno ascoltare. Non perché si impongano, ma perché costruiscono ponti. Antonio Crusco era una di queste persone. Per me, non era soltanto il titolare della casa editrice Tecnodid – con cui ho avuto il privilegio di collaborare in alcune occasioni