Il decreto 62/2024 e l’uso corretto del linguaggio inclusivo

“La disabilità in sé stessa non costituisce né un destino né un’identità. Prima di essere disabile, la persona semplicemente esiste” (C. Gardou, 2006). Com’è noto la cultura della diversità nel nostro Paese passa attraverso alcune tappe specificamente culturali, che evidenziano finanche nei dettagli semantici un’evidente evoluzione: dalla segregazione dei “minorati” psico-fisici (basti pensare alle scuole speciali) all’integrazione dei “portatori di

Tra luoghi comuni e usura semantica

Salvatore Soresi Una riflessione sull’attuale stato dell’orientamento a livello istituzionale, sia nelle scuole, sia nelle Università, è stata sollecitata, osservando l’enorme dispendio di energie[1] destinate all’organizzazione di saloni ed open day in pressocché tutte le province italiane e a quelle azioni, non sempre formative, messe in atto dalle Università al fine di contribuire, come richiesto dalle norme, a ‘riformare’ il

Protocollo tra MIM e Fondazione Giulia Cecchettin

“Iniziare un percorso di sensibilizzazione delle nuove generazioni, verso una società più inclusiva. Ci sarà tanto da lavorare” con queste brevi ma incisive parole Gino Cecchettin, padre di Giulia, si congeda dal Ministro dell’istruzione e del merito Prof. Valditara, dopo avere firmato un importante protocollo d’intesa. In data 8 gennaio, infatti, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministro

Le violenze di oggi e il pericolo dell’oblio

Tutte le Organizzazioni Internazionali si trovarono d’accordo nel ricordare la brutalità che aveva portato negli anni del nazifascismo all’istituzione dei campi di sterminio. Celebrare un evento tragico come la Shoah per insegnare alle nuove generazioni il rifiuto della guerra come risoluzione dei problemi è stata un’idea geniale, ma non è servita ad impedire una ricaduta nei gorghi dell’odio, che ultimamente